Numero 3 del 2015
8 Marzo al tempo delle crisi
Testi pagina 31
29Marzo 2015
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IT
TO
loro di ricoprire incarichi di vertice o lavori troppo rudi. Su
questo fronte molto della propaganda fatta è opera di Er-
mine Erdogan, moglie del Presidente tra le prime ad
indossare il velo e ad occuparsi di programmi specifici
per “educare” le giovinette.
Secondo i dati del ministero della Giustizia dall’insedia-
mento dell’AKP nel 2002 ad oggi le violenze contro le donne
sono cresciute in maniera esponenziale. Si stima che siano
tre le donne uccise ogni giorno per il solo fatto di essere
donne. Un paradosso per la Turchia che nel 2011 è stata la
prima a firmare e a ratificare la “Convenzione di Istanbul”,
per la prevenzione e la lotta contro la violenza alle donne. b
S
i chiama Heya Masr, Lei è l’Egitto, ed è tra le associa-
zioni egiziane impegnate a fornire alle giovani tra gli
otto ed i venti anni di età gli strumenti per realizzare
il loro potenziale e a incoraggiare la comunità nell’ap-
prezzare il valore femminile. Formalmente nata nel 2013, in
poco tempo è diventata un punto di riferimento per le bambi-
ne che vivono nei pressi delle Piramidi, a Giza, città diventata
un’appendice de Il Cairo grazie a veloci collegamenti stradali.
“Heya significa Lei in arabo. Con questo nome abbiamo vo-
luto esplicitare l’importanza che l’elemento femminile ricopre
nello sviluppo della società” spiega Moody Demetry, il fon-
datore americo-egiziano che, diviso tra gli Stati Uniti e l’Egitto,
ha deciso di darle avvio.
Laureatosi con il massimo dei voti in ingegneria e con un’e-
sperienza presso una ong americana che sviluppa progetti
umanitari in Egitto, il passo che porta Moody Demetry a cre-
are l’associazione e a rinforzare il legame con le sue origini
è breve. “Durante il mio volontariato alla Negma ho iniziato a
pensare a cosa potessi realmente fare per aiutare il mio Pae-
se. Dopo la Rivoluzione del 2011 era chiaro che se si voleva
fare qualcosa per il futu-
ro dell’Egitto bisognava
partire dal basso e dalle
donne. Esistevano molte
associazioni che lavora-
vano sulle questioni fem-
minili, ma erano rivolte
alle adulte e soprattutto
alle vittime di molestie sessuali, aumentate a dismisura nel pe-
riodo post rivoluzionario. Erano del tutto assenti, invece, realtà
che si occupavano delle bambine, soprattutto di quelle delle
classi meno agiate”. Ed è proprio su di loro che si snodano
le attività dell’associazione, che oggi conta più di 80 ragazze
impegnate settimanalmente con un programma intenso.
Le partecipanti, suddivise in diverse classi a seconda dell’e-
tà, seguono corsi di autostima, attività mirate a fortificare il
carattere e la personalità, passando per seminari impronta-
ti sulla corretta alimentazione, l’attività fisica e le capacities
building, portate avanti anche grazie alla collaborazione con
alcune organizzazioni locali. “Lavoriamo sia internamente
che esternamente. Le lezioni frontali e la pratica permettono
di raggiungere il nostro obiettivo: incoraggiare queste picco-
le donne a credere nei loro sogni. Con un lavoro di squadra
portato dalle volontarie, la maggior parte delle quali ha fre-
quentato i nostri corsi precedentemente, aiutiamo chi viene
ad Heya Masr a non abbandonare l’idea di essere quello che
vorrà essere un giorno. E soltanto così facendo possiamo fare
la differenza”. Attraverso un percorso di formazione a tutto
tondo le bambine e le ragazze riescono ad esprimere ciò che
sentono e quello che vogliono diventare. E lo fanno anche con
l’appoggio della famiglia, che “ha un ruolo fondamentale”. Per
questa ragione i genitori e i fratelli sono coinvolti e sono invitati
ad assistere ad una sessione di quattro ore in cui le ragazze
spiegano cosa stanno imparando e dove vogliono arrivare”.
Perché, conclude Moody , “Heya Masr è nata per aiutare que-
ste giovani ad acquisire una consapevolezza fisica e sociale
che parta prima di tutto dalla scoperta del loro potenziale e
della loro forza. Ed è su questo che continueremo a lavorare.
Perché Loro sono l’Egitto”. Sono l’Egitto del futuro. b
Foto di Heya Masr
EGittO
DALLA PARTE
DELLE
BAMBiNE
“LEi è L’EGittO”, L’associazione che punta
suLLe giovani per cambiare La società
di Zenab Ataalla
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