Numero 5 del 2006
L'altra metà
Testi pagina 30
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L'evoluzione del posto occupato dalledonne cecene nel complesso della
società è sintomatica dei cambiamenti
indotti dalla guerra. Certi elementi tra-
dizionali si sono rafforzati: in presenza
del conflitto e delle estorsioni generaliz-
zate, le famiglie hanno vissuto assillate
dal timore che le loro figlie potessero
subire violenze da parte dei militari
russi o dei militanti ceceni separatisti.
Ciò ha spinto i genitori a dare in sposa
le loro figlie in giovanissima età (il
numero di ragazze date in sposa a tre-
dici o quattordici anni è aumentato). I
matrimoni precoci rappresentano un
modo per porre le ragazze sotto la pro-
tezione della famiglia del marito e del
suo clan. Allo stesso modo, lo squilibrio
numerico dei sessi, prodotto dalla guer-
ra, ha provocato un aumento della poli-
gamia, giustificata dalla shariat (il
corpo vigente delle leggi religiose e giu-
ridiche facenti capo al Corano). Il ruolo
delle donne non ha, tuttavia, seguito la
via della "tradizione" a tutti i livelli. Le
due guerre le hanno messe in prima
linea in numerosi ambiti: in assenza
degli uomini, morti in battaglia, nasco-
sti, dispersi o prigionieri nei "punti di fil-
traggio", le donne cecene si sono assun-
te la totalità dei carichi familiari ed eco-
nomici. Hanno trasportato informazioni
e cibo tra la Cecenia e l'Inguscezia,
hanno venduto i loro prodotti al merca-
to per garantirsi la sopravvivenza e
quella dei propri familiari, hanno svi-
luppato un'economia circolare (alcune
fanno il pane che altre comprano in
cambio di conserve), hanno, infine,
rimesso in piedi scuole e ospedali nella
fase di "normalizzazione", quando sono
state avviate le grandi opere di ricostru-
zione del paese. Si sono, inoltre, orga-
nizzate in gruppi di resistenza pacifica
per opporsi all'arresto degli uomini
durante le operazioni di pulizia, ossia
nel corso di operazioni di rastrellamen-
to compiute dalle unità russe dell'eserci-
to con l'obiettivo dichiarato di stanare i
terroristi, e con il risultato pratico di ter-
rorizzare la popolazione civile e far
scomparire centinaia di persone.
Le Cecene che vivono nelle città sono
quelle che più di tutte hanno rifiutato il
Un punto di rottura
Donne e società cecena
Cristina Carpinelli