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Numero 4 del 2007

Al centro dell'attenzione


Foto: Al centro dell'attenzione
PAGINA 30

Testi pagina 30

aprile 2007 noidonne30
Sulla maglietta è scritto: "I hate Hil-lary". Odio Hillary. "Mettila, mettila"
mi dicono due amiche del NOW. Non ci
penso nemmeno. Non so se sia davvero
"cinica, opportunista, ignorante, ma-
chiavellica". So che allora i nostri arma-
di se ne dovrebbero cadere di magliette
col nome di uomini. Attaccare la prima
donna ad avere reali possibilità di di-
ventare la persona più potente del mon-
do mi sembra molto brutto. E molto tri-
ste.
La scena è avvenuta il mese scorso a
New York. Dall'Italia cerco di continua-
re a tenermi informata sulle faccende
americane. Ma, come avviene, sul cam-
po si trovano sorprese. Dunque riferirò
le mie impressioni di prima mano.
Fin dal momento in cui l'ex first lady
si è candidata alla nomination demo-
cratica per la presidenza degli Stati Uni-
ti sono comparsi siti e blog di "Hillary
Haters", Odiatori di Hillary, che pubbli-
cizzano magliette e altri gadget ostili. Le
campagne elettorali americane sono di
una brutalità da mozzare il fiato: nien-
te viene trascurato dagli avversari, che
mobilitano investigatori privati, blog-
gers, militanti per scoprire bugie, aman-
ti veri o presunti, tasse evase.
Hillary sembrava avere due vantag-
gi. Primo: la vita sua e della sua fami-
glia è stata già rivoltata come un calzi-
no negli psicodrammi degli anni '90
(Monica, ma non solo). Secondo: essere
donna. Nel ventilatore è difficile mette-
re il fango della calunnia con attacchi
che suonino offesa al genere. A meno
che…A meno che non arrivino da altre
donne, come sta avvenendo. Quel 54%
di elettorato femminile votante è la
maggiore delle incognite delle elezioni
presidenziali del 4 novembre 2008.
Quasi tra due anni. E due anni sono
un'eternità. Lo stereotipo vuole che la
base elettorale di Hillary Clinton (Rod-
ham, il suo cognome da ragazza, si è
perso per strada) sono le donne. In real-
tà ci sono parecchi distinguo. Dopo l'af-
fare Lewinsky è diventata l'icona della
moglie tradita. Per le americane della
middle class, le meno acculturate, rap-
presenta quello che vorrebbero saper es-
sere in caso di tradimento. Queste don-
ne (elettrici) volevano che si tenesse il
fedifrago per usarlo e spremerlo. Che lei
l'abbia fatto politicamente le manda in
sollucchero..
All'opposto, la maggior parte delle
femministe, le giornaliste di punta come
Maureen Dowd, editorialista del New
York Times, le scrittrici, come la guru
Camille Paglia, la odiano da sempre, ri-
tenendola una fredda calcolatrice. Una
che si è arrampicata sulle corna fino al
Senato e ora punta alla riconquista del-
la Casa Bianca. Per sedersi nella Sala
Ovale, sulla poltrona che è stata del
marito, con a fianco la valigetta dei
bottoni atomici, la prima cosa che vie-
ne data al nuovo presidente in quanto
Commander in Chief. Nel frattempo,
Bill raccoglie soldi per lei, persino suo-
nando il clarinetto.
Il presidente degli Stati Uniti deve es-
sere capace di scelte storiche. Qui non
stiamo parlando del sindaco di Boston
o di Kansas City. La domanda di fondo
è non solo se l'America è pronta per il
primo presidente donna, o per il primo
presidente nero. Ma se questa donna,
questo uomo, sarebbero capaci di mo-
strare uno spessore politico all'altezza
del più grande potere del mondo.
Gli odiatori di Hillary
U.S.A. al voto
Lùcia Borgia
non è vero che essere donna le assicura quel 54% di elettorato
femminile votante. Ci sono blog, femminisite, scrittrici e
giornaliste di punta che la ritengono una fredda calcolatrice
La stanza dell'orso
e dell'ape
Quando la scrittura non è soltanto
comunicazione ma anche esercizio
terapeutico possono nascere libri
come: "La stanza dell'orso e dell'a-
pe", ed Mursia, 12 euro. Un vero e
proprio caso editoriale che ha com-
mosso l'Italia raccontando l'incon-
tro-scontro tra una madre e la ma-
lattia che si impossessa della figlia.
Sei edizioni in sette settimane e 80
mila copie già vendute. E' la storia
della piccola Amy, che a due anni si
ammala di tumore e lotta insieme
alla mamma Patrizia, affrontando il
dolore del corpo e dell'anima ma
anche della società. Il racconto per-
sonale delle due donne diventa af-
fresco di un male più vasto che si
scopre e si insinua nel nostro mo-
do di vivere. Ipocrisia, indifferenza,
rancore, sono al centro delle rela-
zioni tra individui, e diventano gli altri mali subdoli che si mischiano a quello
manifesto che ha colpito la bambina. Scritto a quattro mani dalla mamma Pa-
trizia Miotto e da Michela Franco Celani il libro si propone come sponsor per
100 bambini cardiopatici che hanno bisogno di aiuto. Ogni copia contribuisce
con 50 centesimi al progetto "Cuore di Bimbi" sostenuto dalla fondazione Aiu-
tare i Bambini.
Emanuela Irace
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