Numero 1 del 2007
Che sia un anno di PACS
Testi pagina 30
gennaio 2007 noidonne30
PARAGUAY
Contadine del Paraguay
contro il latifondo
Il Coordinamento Nazionale delle
Organizzazioni delle Donne Lavoratrici,
Agricole e Indigene del Paraguay (CO-
NAMURI) ha organizzato ad Asunciòn
un Forum delle Sementi con lo slogan
"Per la terra, la sovranità alimentare e
l'uguaglianza", nel corso del quale ha
denunciato la situazione di "disugua-
glianza ed esclusione" nell'accesso alla
terra e ha criticato "l'indifferenza del go-
verno" che porta allo "sfruttamento e
sradicamento".
Le contadine del Paraguay hanno
evidenziato che il ritardo nella realizza-
zione di una "riforma agraria integrale"
costituisce una "minaccia diretta per la
vita" delle donne e delle loro famiglie. "È
una forma di violenza perché fa sì che le
donne vivano in condizioni di disugua-
glianza", hanno aggiunto.
In un comunicato hanno riferito che
il "modello di dipendenza alimentare" è
promosso dallo stato, che "sostiene e fa-
vorisce gli interessi dei latifondisti e del-
le grandi multinazionali dell'agrobusi-
ness".
Affermano inoltre che l'utilizzo di
agrotossici e di prodotti transgenici "av-
velena la terra, l'acqua e l'aria che re-
spiriamo". Nella dichiarazione finale
del Forum hanno denunciato anche il
pagamento del debito estero con risorse
naturali, la perdita delle risorse energe-
tiche nelle centrali idroelettriche di Itai-
pu e Yacyreta, la complicità delle auto-
rità con il traffico di legname e il sac-
cheggio massiccio delle foreste native.
CONAMURI è stata inoltre una delle
organizzazioni del paese a sostenere la
lotta giudiziaria di Petrona Villasboa,
madre di Silvino Talavera, un bambino
di 11 anni che, nel gennaio del 2003,
morì per avvelenamento da agrotossici
utilizzati nelle piantagioni di soia trans-
genica vicine alla sua abitazione.
Proprio nei giorni scorsi la Corte Su-
prema ha condannato gli impresari ru-
rali Alfredo Lautenschlager y Herman
Schlender, proprietari della piantagione
e responsabili dell'avvelenamento, a
due anni di carcere per omicidio colpo-
so. Concepción Meza, una delle inte-
granti di CONAMURI che ha partecipa-
to a fine novembre al Foro Regionale per
la Sovranità Alimentare che si è tenuto
a Montevideo, ha dichiarato che "è sta-
ta raggiunta una grande vittoria grazie
allo sforzo unitario di tutte le organiz-
zazioni paraguayane e all'aiuto interna-
zionale. Siamo felici perché è stata fatta
giustizia e perché questa sentenza servi-
rà come esempio per gli altri produttori
di soia e sarà utile a salvare altre vite".
Sui lavori del Foro per la Sovranità Ali-
mentare Meza ha concluso dicendo che
"dobbiamo difendere la nostra sovrani-
tà, sia territoriale che alimentare perché
sono in pericolo le nostre acque, i nostri
fiumi, i nostri alimenti, le nostre semen-
ti".
Fonte: Progetto Terre Madri
Traduttori per la Pace - Radiomundoreal
www.terremadri.it - www.traduttoriperlapace.org
VENEZUELA
Diritto ad una vita libera
dalla violenza
Il 25 novembre l'Assemblea Naziona-
le della Repubblica Bolivariana di Ve-
nezuela ha approvato all'unanimità
una Legge Quadro sul diritto delle don-
ne a vivere una vita senza violenza. Al-
la seduta hanno partecipato più di
4000 donne di tutti i settori sociali e po-
litici.
Questa legge, che è stata approvata
proprio nella giornata Internazionale
per l'Eliminazione della Violenza contro
le Donne, identifica 19 forme di violen-
za contro le donne: psicologica, fisica,
domestica, sessuale, lavorativa, patri-
moniale ed economica, ostetrica, istitu-
zionale, simbolica; inoltre la sterilizza-
zione forzata, il traffico e la tratta, le
molestie, lo stupro, la prostituzione for-
zata, la schiavitù sessuale. Nella norma
si stabiliscono meccanismi per rendere
effettivo l'esercizio dei diritti umani del-
le donne e, in materia processuale, si
stabilisce la creazione di organi specia-
lizzati nella giustizia di genere come i
Tribunali della Violenza contro le don-
ne. L'abuso sessuale nelle scuole, nei
luoghi di lavoro, negli studi medici sarà
punito con una pena che va da 1 a 3
anni di carcere; il traffico e la tratta con
una pena che va da 15 a 20 anni.
La legge identifica inoltre la violenza
ostetrica, definendola come una situa-
zione in cui la donna non è curata op-
portunamente ed efficacemente; è obbli-
gata a partorire in posizione supina e le
viene negata la possibilità di vedere il
suo bambino appena nato; viene altera-
to il procedimento normale del parto e
viene praticato un cesareo inutile. Con
la nuova legge questo tipo di maltratta-
mento sarà considerato un reato e sarà
multato con una sanzione che va da
3.230 a 6.241 dollari e con l'apertura di
un procedimento disciplinare a carico
del medico.
Malgrado le forti pressioni contrarie
messe in atto da alcuni mezzi di comu-
nicazione e da alcuni settori della socie-
tà, l'Assemblea Nazionale ha approva-
to questa legge con il grande appoggio
di donne delle organizzazioni politiche,
accademiche e professionali.
Fonte Adital (www.adital.com.br)
Nadia Angelucci
Mujeres, voci di donne dal sudamerica
In breve dall’America Latina