Numero 6 del 2008
1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
Testi pagina 30
giugno 2008 noidonne30
In un mondo dove il moltiplicarsi difonti di informazione (maschili) rende
tutto relativo, e dove la violenza fisica
degli uomini sulle donne e sulle lesbiche
è diventata una realtà solo quando "cer-
tificata" dai dati ufficiali (OMS, ISTAT),
mentre le altre forme di violenza (psico-
logica, economica, istituzionale) anco-
ra dall'opinione comune spesso non
vengono riconosciute come tali, parlare
di femminicidio può apparire la solita
trovata mediatica sensazionalistica, co-
me se le femministe all'improvviso, per
dare visibilità ad un problema nasco-
sto, quello della violenza maschile sulle
donne e sulle lesbiche, si fossero inven-
tate una parola che, con la sua radice,
"-cidio", fa impressione e rimanda alle
stragi genocide, a quelle malvagità sen-
za freni che è più facile azionare contro
chi non si considera "un pari". Ma non è
così. Femminicidio è una parola ormai
sulla bocca di tante di noi, che, pur se
adottata in Italia "per assonanza" e di
rimando ai fatti di Ciudad Juarez, por-
ta con sé una storia di azione, teorizza-
zione e normazione sessuata che segna
il femminismo degli ultimi venti anni.
Non uno slogan dunque, ma un neolo-
gismo dietro al quale si cela un intrec-
cio, pressoché sconosciuto in Italia, di
vite, lotte, speranze, di alleanza tra fem-
ministe attive nei movimenti, in politi-
ca, accademiche, giuriste, tutte impe-
gnate per una liberazione degli uomini e
delle donne dagli schemi di pensiero e di
vita patriarcali che rendono le relazioni
tra i generi diseguali. La teorizzazione
sul femminicidio ha visto il suo svilup-
po negli Stati Uniti ed in America Lati-
na, ma ha portato all'affermazione di
un concetto valido universalmente, vol-
to ad analizzare e nominare la realtà
della violenza degli uomini sulle donne
e lesbiche in chiave sessuata, al fine di
infrangere quella barriera rappresentata
dalle strategie di occultamento e nor-
malizzazione della violenza degli uomi-
ni sulle donne poste in essere dai media
e dalle Istituzioni (maschili), svelando -
dati alla mano- che la violenza (fisica,
psicologica, economica, istituzionale)
viene rivolta contro la donna "in quan-
to donna", perché non rispetta il ruolo
sociale impostole, e dunque, per com-
batterla è necessaria una vera e propria
"rivoluzione relazionale" che riconosca
la donna come soggetto e che veda gli
Stati impegnati per il concreto ricono-
scimento e rispetto dei diritti umani di
donne e lesbiche, in particolare quello
ad una vita libera da qualsiasi forma di
violenza. Nel suo libro Barbara Spinelli
(FEMMINICIDIO. Dalla denuncia socia-
le al riconoscimento giuridico interna-
zionale, ed Franco Angeli, pg 208, euro
18,00) ricostruisce la storia di questo
termine e la propone alle lettrici italiane
per andare oltre la cruda realtà di Jua-
rez e mostrare come il femminicidio non
rappresenta più solo una specificità
centroamericana, ma ha assunto una
valenza generale, uscendo dall'ambito
importante, ma ristretto, della descri-
zione di un fenomeno locale per co-
struirsi come concetto politico, sociolo-
gico, criminologico, giuridico, di rile-
vanza interna e internazionale, che an-
che nel nostro Paese ci è utile per deco-
struire gli schemi patriarcali presenti in
ogni ambito della vita, che ancora oggi
impediscono la nostra piena autodeter-
minazione.
Femminicidio, la violenza
letta dalle donne
Libri
Offrire ai cittadini un canale di comunicazione diretto con il
Comune, coniugando innovazione tecnologica, socialità e par-
tecipazione, gratuitamente e in completa sicurezza. Sono que-
sti i principali vantaggi di Blutu, sistema di comunicazione
basato sul protocollo Bluetooth* attivato da mercoledì 30
Aprile, in occasione dell'apertura della Settimana della
Fotografia Europea, che consente di associare la trasmissione
di informazioni sulle attività promosse dall'Amministrazione
comunale con l'opportunità di diventare reporter e documen-
tarista, ovvero 'cittadini mediatici' attivi.
Lo scambio di contenuti tra Comune e cittadini sarà quindi
biunivoco, grazie alla possibilità di scegliere se ricevere o invia-
re materiali in riferimento a qualsiasi argomento, attraverso
testi, immagini fisse o in movimento, biglietti da visita, appun-
tamenti, applicazioni e file.
La fase sperimentale del progetto Blutu, che avrà una durata
di tre mesi, testerà come le nuove generazioni, che utilizzano
quotidianamente il sistema Bluetooth, possono interagire e
scambiare contenuti con l'ente locale. Il primo video che è stato
trasmesso attraverso questa nuova tecnologia, è stato realizza-
to proprio da un gruppo di giovani, ragazzi e ragazze, dai 14
ai 19 anni, che fanno parte del progetto Lampada di Aladino,
accompagnati da due educatori dell'associazione Giro del
Cielo, che coordina le attività. Dopo una ricerca sul fenomeno
del bullismo, questi giovanissimi si sono ritrovati ogni settima-
na a discutere ed elaborare il tema della violenza contro le
donne, grazie anche al prezioso contributo dell'associazione
Nondasola (www.nondasola.it). Frutto delle loro riflessioni sul
tema è stato proprio un video e spot pubblicitario contro la
violenza alle donne, affiancato dalla produzione di cartoline,
diffuse nella giornata dell'8 Marzo nelle piazze e nei supermer-
cati.
Il Portale Giovani (www.portalegiovani.eu) sarà il luogo vir-
tuale dove vengono raccolti, vagliati e pubblicati i contenuti
video, fotografici e testuali raccolti nelle due postazioni di tra-
smissione Blutu, previste all'Informagiovani e in un "Blutur", un
tour itinerante grazie al quale il dispositivo bluetooth sarà spe-
rimentato in diversi luoghi (università, scuole, discoteche, bar,
biblioteche, luoghi di Fotografia europea, Notte Bianca e molti
altri) e appuntamenti previsti nelle prossime settimane in città.