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Numero 4 del 2008

UDI: 50E50, donne e rappresentanze


Foto: UDI: 50E50,  donne e rappresentanze
PAGINA 30

Testi pagina 30

aprile 2008 noidonne30
Nei giorni che trascorriamo a Benau-lin, sulla costa occidentale, trovia-
mo un'India completamente differente.
Questa è una parte del Paese colonizza-
to dai Portoghesi. Ne rimangono a testi-
moniare le tante chiese cristiane, le ca-
se, le croci disseminate nelle campagne
e anche davanti alle abitazioni private.
Qui si è sviluppata la piccola imprendi-
toria femminile delle guesthouse. Quella
in cui noi alloggiamo è gestita da Caro-
line, una simpatica e grassoccia signo-
ra: ci racconta che questo luogo era so-
lo un borgo di pescatori fino a pochi an-
ni fa, poi con l'arriva di un turismo so-
prattutto giovane e con poche pretese
tutti hanno ingrandito le loro case e svi-
luppato forme di accoglienza familiare
adatte a chi viaggia in libertà con da-
naro limitato. Caroline parte al mattino
sul suo motorino per il mercato e ritor-
na carica di sporte. La sua anziana
mamma è costantemente seduta sui gra-
dini davanti a casa con il rosario in ma-
no: prega e presidia l'edificio, ma per
ogni problema si va da Caroline, l'unica
della famiglia che parla inglese. Qui la
sari è scomparsa, le donne indossano
abiti coloratissimi e corti, mi ricordano
le donne dei Caraibi. La spiaggia di Be-
naulin è lunghissina e larghissima, co-
steggiata da alte palme e da capanne
che offrono, come i nostri bagnini, om-
brelloni e cibo. Il tutto convive con i pe-
scatori le cui barche grezze e pesanti di
legno con il lungo galleggiante a lato,
sono sparse sulla spiaggia. E' mattino
presto, la notte è passata tra i fischi dei
treni quasi ininterrotti: abbiamo dormi-
to in un alberghetto di fortuna nell'edifi-
cio della stazione di Coimbatore. Anco-
ra assonnati attendiamo il trenino a va-
pore che ci deve portare in montagna a
Oty. La stazione è già movimentata il
nostro treno è completo, i seggiolini so-
no in legno. Per fortuna arriva il vendi-
tore di chai - il thé sapientemente misce-
lato con latte e aromi vari. La cosa bel-
la dell'India è che ovunque ti trovi c'è
sempre qualcuno che vende del cibo con
tanto chai. Oty è in montagna, è il luo-
go della frescura in cui si rifugiavano i
Maharaja e successivamente gli inglesi
nei lunghi mesi in cui le pianure diven-
tano invivibili per il grande caldo, qui
l'India ha un altro volto, il cattolicesimo
convive con religioni e antiche tradizio-
ni quali l'adorazione del bue, sovente
rappresentato nei tempietti che si incon-
trano in campagna. La signora che ci
accoglie nella sua guethouse è alta e ca-
rina e porta capelli corti. E' la prima
donna che incontriamo con un taglio al-
l'occidentale. Il suo nome è Mary e ha
un vistoso pancione che annuncia un
parto vicino. E' figlia di padre inglese e
madre indiana, la sua casa ha un'atmo-
sfera anglosassone e non manca il ca-
minetto per le fredde serate. Qui si viene
anche per fare tracking nei villaggi più
in alto ove sono le piantagioni di thè.
Anche noi siamo qui per questo. Percor-
riamo alcuni punti panoramici e poi ci
tuffiamo nelle belle coltivazioni di thè
Dal Kerala al Tamil Nadu
Diario dell’India / quarta tappa
Katia Graziosi
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