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Numero 6 del 2009

Libere o sicure?


Foto: Libere o sicure?
PAGINA 30

Testi pagina 30

giugno 2009 noidonne30
Nel 1999, in Uzbekistan, alcuni at-tentati terroristici hanno portato a
misure restrittive e all'arresto di centi-
naia di attivisti dell'opposizione, non-
ché ad uno stretto giro di vite nei con-
fronti delle istituzioni religiose musul-
mane locali. Negli anni successivi il
profilo autoritario del governo di Kari-
mov si è andato rafforzando ulterior-
mente, facendo dell'Uzbekistan uno sta-
to dispotico. L'opposizione ha comincia-
to ad agire nella clandestinità, mentre
l'intimidazione e l'imprigionamento ar-
bitrario di centinaia di dissidenti politi-
ci sono diventati normali strumenti di
dissuasione. Tuttavia, la pressione eser-
citata da organismi internazionali e as-
sociazioni umanitarie ha favorito in se-
guito un clima di distensione, anche se
il governo uzbeko continua a limitare la
libertà di parola e di stampa, mentre l'u-
so della tortura è ancora frequente. Il
presidente Islom Abdug'aniyevich Kari-
mov è stato rieletto per un altro manda-
to settennale nel dicembre 2007.
E' in questo clima oppressivo e inti-
midatorio che va contestualizzata l'ope-
ra grande dell'uzbeka Tamara Ivanovna
Chikunova, una donna cristiana orto-
dossa, che vive a Tashkent, capitale del-
l'Uzbekistan. Suo figlio Dmitrij, condan-
nato a morte nel 1999, è stato fucilato
il 10 luglio 2000. Aveva 29 anni. In se-
guito alla sua tragedia fa-
miliare, Tamara ha deciso
di fondare l'associazione
'Madri contro la Pena di
Morte e la Tortura' assie-
me ad altre donne, che co-
me lei hanno perduto i
propri figli con un'esecu-
zione capitale. L'associa-
zione, una piccola Ong
che coinvolge un centi-
naio di persone tra volon-
tari e membri provenienti
da tutto l'Uzbekistan, la-
vora con altre organizza-
zioni internazionali tra cui Amnesty In-
ternational e la comunità di Sant'Egidio,
che la rappresenta nel comitato esecuti-
vo della coalizione Mondiale contro la
Pena di Morte. Grazie anche all'appog-
gio della comunità di Sant'Egidio, Ta-
mara Chikunova, insieme al pool del
'Soccorso legale di qualità', ha contri-
buito a salvare dalla pena capitale 21
condannati e ad ottenere l'abolizione
della pena di morte in Uzbekistan, dove
ogni anno erano eseguite più di 200
condanne a morte. Le 'Madri contro la
Pena di Morte e la Tortura' non hanno
portato avanti solo una campagna d'in-
formazione, ma hanno anche agito con-
cretamente a fianco dei
detenuti in attesa dell'ese-
cuzione. Nel 2008 l'Uzbe-
kistan è diventato il
134esimo paese abolizio-
nista al mondo, il terzo
dell'Asia Centrale, dopo
Turkmenistan e
Kyrgyzstan; dall'inizio del-
l'anno, infatti, nel paese a
forte maggioranza islami-
ca (76% su 25 milioni di
abitanti) è entrato in vigo-
re, per decisione della Cor-
te suprema, il decreto che
abolisce la pena di morte firmato il pri-
mo agosto 2005 dal presidente uzbeko.
A questo risultato si è giunti anche, se
non soprattutto, per l'indefesso lavoro
di mobilitazione portato avanti dalla
Chikunova.
Afferma Tamara: "La situazione dei
condannati a morte in Uzbekistan era
davvero terribile. (…) I familiari non
potevano visitarli; i carcerati vivevano
in spoglie stanze aspettando ogni mo-
mento l'esecuzione. Né loro, né i paren-
ti, conoscevano l'ora dell'esecuzione
perché era tenuta segreta. I carcerieri
non restituivano nemmeno il corpo dei
condannati e non dicevano dove veni-
vano sepolti per scoraggiare le indagini
su eventuali segni di torture praticate in
carcere". E ciò malgrado l'Uzbekistan
avesse recepito nel proprio ordinamento
giuridico l'articolo 17.8 del Documento
di Copenaghen del 1990, che obbliga gli
stati aderenti all'OSCE a "rendere pub-
bliche le informazioni riguardanti l'uti-
lizzo della pena di morte". Tamara stes-
sa ha vissuto in prima persona questo
dramma: un giorno si reca per l'ennesi-
ma volta nel carcere cittadino per visi-
tare il figlio condannato a morte per un
omicidio di cui si è sempre dichiarato
innocente. Mentre sta parlando con i se-
condini la donna sente degli spari: Dmi-
trij veniva giustiziato senza che lei ne
Uzbekistan
Chikunova contro la pena di morte
Cristina Carpinelli
Tamara Chikunova con
Marat Rakhmanov,
l'ultimo prigioniero
da lei liberato dal
braccio della morte,
scarcerato nel
gennaio 2008
Presidente Uzbekistan
Islom Karimov
Tamara Chikunova premiata dal governo di Francia. Cerimonia in ambasciata a Tashkent alla presenza dei
rappresentanti d'Europa, Russia e Stati Uniti
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