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Numero 5 del 2009

La nuova Europa


Foto: La nuova Europa
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Testi pagina 30

maggio 2009 noidonne30
Nel 1992 la firma del Trattato dilibero commercio del Nord Ame-
rica (Nafta) da parte del presidente ca-
nadese Paul Martin, del messicano Vin-
cent Fox e dello statunitense George
Bush ha annunciato la deregolamenta-
zione del mercato regionale con l'aper-
tura delle frontiere, e la privatizzazione
delle imprese di Stato come la compa-
gnia petrolifera messicana, Pemex. Nel
1994 l'entrata in vigore del trattato ha,
da un lato, accelerato il trasferimento in
Messico di grandi imprese straniere - già
avviato con il varo del governo federale
del Programma nazionale per la frontie-
ra del 1961-1965 e con quello di indu-
strializzazione della frontiera del 1965-
1995 - e dall'altro ha innescato, come
rilevato da M.E. Cardero in 'The Impact
of Nafta on Female Employment in Me-
xico' (Unifem, Mexico City, 2000, p.40),
un massiccio fenomeno migratorio in-
versamente proporzionale alla produtti-
vità industriale a livello dei salari con
una svalutazione del 22 per cento della
moneta messicana. Parallelamente agli
effetti politico-economici dell'afferma-
zione del potere corporativo nord ame-
ricano in Messico, e in particolare nello
Stato del Chihuahua al confine con
quello del Texas, si è verificato un inci-
sivo aumento di casi di violenza contro
le donne in particolare nella capitale,
Ciudad Juárez. Atti criminosi per anni
celati da parte delle autorità pubbliche,
fino al ritrovamento nel mese di settem-
bre 1995 del corpo di Alicia Carrello Pé-
rez, militante del Partito di azione na-
zionale (Pan). Nel solo biennio 1993-
1995 sono stati, infatti, commessi 1307
reati sessuali e oltre 400 omicidi di don-
ne. L'impegno politico di Alicia ha fi-
nalmente destato l'attenzione nazionale
ed internazionale sul carattere sistema-
tico degli assassinii di giovani donne su-
damericane impiegate, in maggioranza,
come operaie nelle consociate nord
americane, anche note come maquila-
doras. Stabilimenti di assemblaggio spe-
cializzati nel settore automobilistico,
elettrico ed elettronico, definiti da
Evelyn Nieves in "To work and die in
Juárez" (in MotherJones, May/June
2002) come centri di sfruttamento di
manodopera a basso costo, con una re-
tribuzione settimanale di soli 55 dollari.
Tuttavia, la presenza del capitale stra-
niero non è la peggiore ipoteca che ag-
grava le sorti economiche e sociali del
Messico, che è vittima da oltre 80 anni
delle scorrerie di numerosi cartelli della
droga, tra cui quello di Juárez che desti-
na l'80 per cento della cocaina prove-
niente dalla Colombia al mercato nord
americano, come denunciato da Gonzà-
les Rodrìguez in 'Ossa nel deserto'
(Adelphi Edizioni, Milano, 2006).
E', dunque, un articolato e complesso
apparato criminale che si indovina die-
tro gli omicidi seriali delle donne di Ciu-
dad Juárez, in riferimento ai quali è sta-
to adottato il neologismo di 'femminici-
dio', definito come 'l'insieme di crimini
di lesa umanità compresi gli omicidi, i
sequestri e le scomparse di ragazze e di
donne in un contesto di vuoto istituzio-
nale. Si tratta di una frattura dello Sta-
to di diritto che favorisce l'impunità. Il
femminicidio è un crimine di Stato'
("Violenza femminicida nella Repubbli-
ca messicana". Camera dei deputati del
Congresso dell'Unione. 59 legislatura.
Commissione speciale europea per
istruire e perseguire i casi di femminici-
dio nella Repubblica messicana. Messi-
co, 2006). A partire dagli anni Duemi-
la, il fenomeno è stato seguito con par-
ticolare preoccupazione dalle organiz-
zazioni internazionali e dalle istituzioni
europee, dal momento che anche due
cittadine olandesi sono state vittime di
femminicidi: Hester Van Nierop (nel
1998) e Brenda Susana Margaret Searle
(nel 2001). A questo proposito, nel gen-
naio 2006 a conclusione di una missio-
ne in Messico la relatrice speciale delle
Nazioni Unite sulla violenza contro le
donne, Yakin Ertürk, ha indicato la cre-
scita demografica, i flussi migratori e la
presenza di una criminalità organizzata
come i fattori concomitanti agli assasi-
nii di Ciudad Juárez.
A seguire, nel settembre 2007 l'atten-
zione europea si è manifestata con la
proposta al Parlamento europeo da par-
te di Raül Romeva i Rueda, relatore del-
la Commissione per i diritti della donna
e l'uguaglianza di genere dell'Unione eu-
ropea, di una risoluzione sugli 'assassi-
nii di donne in America centrale e in
Messico sul ruolo dell'Unione europea
nella lotta contro questo fenomeno' (PE
388.414v02-00), che invita la Commis-
sione europea a sollecitare un program-
ma destinato a promuovere i diritti del-
l'uomo con tre priorità: armonizzazione
della legislazione messicana con gli im-
pegni internazionali assunti nel settore
dei diritti dell'uomo, come il protocollo
di Istanbul, protocollo facoltativo della
Convenzione contro la tortura; sradica-
mento della violenza nei confronti degli
uomini e delle donne; riforma del siste-
ma giudiziario. Nel dettaglio, il testo
della risoluzione prevede che l'Unione
europea includa sistematicamente, nel
quadro del dialogo con il governo fede-
rale del Messico e con quelli degli Stati
Uniti d'America il tema centrale della
violenza contro le donne, interpellando
la Commissione affinché rafforzi la di-
mensione di genere nel documento di
strategia per Paese 2007-2013 relativo
al Messico, e solleciti l'inserimento di un
piano d'azione contro i femminicidi,
l'impunità e l'accesso alla giustizia dei
familiari delle vittime e delle organizza-
zioni di sostegno.
A questo proposito, con lo scopo di
'infrangere' un regime di impunità dila-
gante, nel mese di febbraio 2001, Mari-
sela Ortiz e Norma Andrade, maestra e
madre della scomparsa Lilia Alejandra,
hanno fondato l'associazione Nuestra
hijas de regresso a casa A.C., appoggia-
ta dai familiari e dagli amici delle vitti-
me di Ciudad Juárez, diventati oggetto
di gravi intimidazioni.
Nel 2006 l'Asociación nacional de
abogados democráticos (Anad), che dal
2002 ne sostiene le azioni giuridiche, è
diventata a sua volta vittima di minac-
ce da parte di ignoti (via email o cellu-
lare) e di perquisizioni da parte di fun-
zionari pubblici. In un'intervista rila-
sciata a 'El Viejo Topo' ('La mujer pobre
y morena es barata', di Miguel Riera. El
Ciudad Juárez
Alla radice dei Femminicidi
Giuliana Pisani
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