Numero 4 del 2009
Felici combinAzioni
Testi pagina 30
aprile 2009 noidonne30
È una normale villetta a due piani inuno dei quartieri più tradizionali di
Quito, proprio dietro la sede della Con-
ferenza Episcopale; qualche traversa
più in basso c'è l'Università Pubblica e
un paio di isolati più su un liceo priva-
to cattolico. Alle sette di sera quando
arrivo è in corso una riunione; nella sa-
la un divano e qualche poltrona, un an-
golo per i computer e tante foto alle pa-
reti che raccontano la storia di Casa
Trans, uno dei primi progetti al mondo
di formazione politica specificatamente
diretto a transessuali. L'esperienza, che
nasce nel 2006, trae origine dal lavoro
di Elisabeth Vasquez, avvocata, che già
nel 2002, mentre frequentava l'Universi-
tà comincia ad offrire assistenza legale
ai trans ricorrendo la città di notte per
contattarli: "Per molti mesi uscendo la
sera dalla mia noiosissima lezione di di-
ritto mercantile camminavo sul marcia-
piede destro della Mariscal e riflettevo
sui cinque metri di abisso che mi sepa-
ravano dal marciapiede sinistro dove
stavano le lavoratrici sessuali trans. Fi-
no a che una sera ho dato ascolto al
mio desiderio; ho attraversato la strada
e ho chiamato una ragazza; siamo ri-
maste a parlare fino alle tre del mattino.
Così sono entrata in questo mondo, ho
conosciuto le tremende condizioni di vi-
ta delle persone che ne facevano parte e
ho cominciato a fare consulenza legale,
cosa che ancora oggi esercito con la Pa-
trulla Legal che è attiva nelle notti di
giovedì, venerdì e sabato". Qualche tem-
po dopo nasce il Progetto Transgenero.
Corpi distinti, diritti uguali che per ri-
spondere al problema dell'esclusione e
formare all'attivismo politico apre Casa
Trans. Ana Almeida, attuale direttora,
racconta che "in due anni sono passate
nella casa 80 persone trans. Siamo un
collettivo trans femminista, parliamo di
intersessualità, non crediamo in identi-
tà statiche e tassative ma in identità
nomadi, che si fermano in determinati
momenti politici per nominarsi. Siamo
in transito permanente. Attualmente
abbiamo un programma rivolto in ma-
niera specifica alle donne che stanno fa-
cendo un percorso trans verso l'identità
maschile; vivono una discriminazione
ancora più forte e per questo abbiamo
riservato loro tre borse di studio."
La creatività e l'elevato grado di ela-
borazione culturale e sociale di questo
progetto, non solo nel panorama ecua-
doriano ma in quello mondiale, lo ren-
dono ancora più interessante. Il pro-
gramma di formazione e interscambio
'Simmetrie soggiacenti. Cosa c'entra la
diversità sessuale con me?' mette in luce
l'inventiva e l'intuito di questo gruppo:
"Lavoriamo con le famiglie degli immi-
grati alle quali è negato il ricongiungi-
mento e quindi il diritto di essere fami-
glia e facciamo notare come anche ai
trans è negata la stessa cosa. Con i
punk abbiamo trattato il tema dell'este-
tica alternativa perché anche loro, come
noi, non possono mantenere nei docu-
menti l'aspetto fisico che desiderano.
Con le persone che hanno una invalidi-
tà fisica trattiamo il tema dei corpi di-
stinti. Con i gruppi indigeni lavoriamo
sulla discriminazione culturale. Insom-
ma, cerchiamo di trovare ciò che unisce
soggetti che sembrano non avere nulla
in comune perché pensiamo che le bat-
taglie per i diritti si devono fare insieme
e ampliare un diritto è una vittoria per
tutti".
Elisabeth Vasquez, che attualmente è
responsabile della formazione, è l'artefi-
ce dei tanti successi a livello legale che
hanno fatto storia nella giurisprudenza
del paese: "sul tema dell'identità nei do-
cumenti ufficiali abbiamo vinto una
delle nostre più grandi battaglie. E' il ca-
so della cittadina Luis Enrique Salazar
di sesso maschile e di genere femminile:
quando andava a fare un documento
questa persona veniva obbligata a sna-
turarsi perché l'immagine di una donna
non combaciava con il nome maschile.
Dal 2007, invece, grazie al nostro lavo-
ro legale, nei Registri Civili c'è l'obbligo
di utilizzare una foto che rispetti l'iden-
tità dell'individuo, e questo vale anche
per i punk". Vasquez ha prestato la sua
consulenza durante la fase di stesura
della nuova Costituzione ed è riuscita a
far inserire molte disposizioni a favore
delle persone trans. La nuova Carta ri-
conosce il diritto al cambio di nome e al
cambio di sesso; "adesso bisogna lavo-
rare sulle leggi ordinarie - continua -
perché il tutto diventi un tramite ammi-
nistrativo e non sia necessario affronta-
re un processo civile ogni volta".
Info:http://www.proyecto-transgenero.org
Ecuador: viaggio nell’alleanza delle diversità / 2
Corpi distinti, diritti uguali
Nadia Angelucci"Sono una trans femminista trisessuale - dichiara Elisabeth Vasquez - mi piacciono gli uo-
mini, le donne e tutti gli altri generi. Ho sempre vissuto un'inquietudine legata alla diver-
sità, che si ricollega a quello che dice Boaventura de Souza sull'inquietudine dell'incomple-
tezza e sulla necessità di completare se stessi attraverso gli altri"
Shirley Valverde, ospite di Casa Trans
Progetto Transgenero