Numero 2 del 2009
Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
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Nella Slovacchia orientale le autoritàstarebbero ancora procedendo alla
sterilizzazione forzata delle donne Rom.
Tra le donne zingare e più povere della
Slovacchia, quella di avere molti figli è
una tradizione, almeno sei a famiglia.
E ciò spaventa le autorità della Slovac-
chia che hanno lanciato una campagna
per frenare la crescita demografica del-
la minoranza zingara (10% della popo-
lazione). Secondo un dossier "Body and
Soul: Forced Sterilization and Other As-
saults on Roma Reproductive Freedom",
redatto nel 2003 da un team d'investi-
gatori slovacchi e stranieri membri del
Centro per i diritti alla riproduzione
(CRR), con sede a New York, i dottori
della Slovacchia orientale avrebbero
sterilizzato dal 1989, cioè dalla caduta
del muro di Berlino, circa 110 giovani
donne zingare contro la loro volontà.
Nel suo resoconto, il Centro affermava
di aver scoperto "chiare e consistenti
prove", che mostravano come dottori e
infermiere della Slovacchia dell'Est fos-
sero "complici nella pratica illegale e
non etica della sterilizzazione delle ra-
gazze Rom senza il loro consenso".
Dopo la pubblicazione del rapporto
del CRR molti zingari hanno denuncia-
to di essere stati minacciati dalla poli-
zia per aver parlato con le organizza-
zioni umanitarie. Nell'Europa a 27, ad
est di Bruxelles, la barbara pratica del-
la sterilizzazione forzata delle donne
Rom è una questione "non ancora archi-
viata". Oggi, la Slovacchia deve fronteg-
giare la grave accusa di razzismo verso
la numerosa popolazione Rom, condivi-
sa anche da altri vicini dell'Est (Unghe-
ria, Cechia, Romania e Bulgaria).
Nel 2006, il Comitato ONU per l'Eli-
minazione della Discriminazione contro
le Donne (CEDAW) ha condannato
l'Ungheria in riferimento alla sterilizza-
zione di una Romni (termine con cui si
indicano le donne Rom di origine bo-
sniaca), avvenuta nel gennaio 2001
senza il suo consenso. Nel dicembre
2005, nella Repubblica Ceca, l'ombud-
sman Otakar Motejl ha dato ragione a
87 donne di etnia Rom di Ostrava (una
fredda città industriale vicina al confine
polacco, che ospita circa 12mila Rom
slovacchi arrivati qui dopo la seconda
guerra mondiale per lavorare nelle mi-
niere di carbone e negli impianti chimi-
ci), a cui era stata praticata la steriliz-
zazione senza il consenso informato, e
talvolta indotta con l'intimidazione.
Nel rapporto finale del difensore civico
Motejl si leggevano alcune raccoman-
dazioni alle istituzioni: mettere fine alle
discriminazioni sanitarie verso la comu-
nità Rom, varare campagne informative
sulla sterilizzazione e risarcire le vitti-
me. Ancora prima del 1989, nella ex
Cecoslovacchia, la sterilizzazione era
una pratica semiufficiale utilizzata dal-
lo Stato per limitare la popolazione
Rom. Una politica che era stata con-
dannata come "genocidio" nel 1979 dal
movimento ceco per la difesa dei diritti
umani "Charta 77" (negli anni '70 e '80
il governo cecoslovacco condusse una
politica di riduzione controllata delle
nascite, attraverso l'uso sistematico del-
la sterilizzazione. Le donne Rom erano
obbligate ad accettare questa pratica
sotto la minaccia, in caso di rifiuto, di
vedersi togliere i benefici sociali dallo
Stato), proseguita, tuttavia, silenziosa-
mente anche dopo la "rivoluzione di vel-
luto". Le prime notizie sulle sterilizzazio-
ni di donne Rom risalgono agli anni '70.
Esperti sospettano che da allora oltre
2mila donne Rom nella sola Repubblica
Ceca siano state sterilizzate contro la
loro volontà. Dopo la caduta del muro
di Berlino, i medici cechi hanno insistito
nel difendere la pratica motivandola su
basi scientifiche. Dalle parti di Bratisla-
va, dove nel 1995 il ministro della Sani-
tà, Lubomir Javorsky, arrivò a dire pub-
blicamente che occorreva fare di tutto
perché le nascite "bianche" fossero supe-
riori a quelle Rom, e dove nel 2004 i
Rom scesero in strada per protestare
contro i tagli fino al 50% sui fondi per il
sostentamento delle fasce più deboli
adottati dal governo di destra (riceven-
do in risposta la dura repressione della
polizia), la discriminazione verso i Rom
conosce ancora scuole separate, pover-
tà allarmante, disoccupazione altissima
(70-80%), difficile accesso ai servizi so-
ciali. Un gran numero di Rom cechi ha
raggiunto in questi ultimi anni il Cana-
da. Perché fuggono? L'avvocato Max
Berger di Toronto, che rappresenta qual-
cuno di loro, ha dichiarato: "Mi hanno
detto che è per i pestaggi e le minacce
degli skinhead e dei neo-nazisti".
Il "Decennio dell'inclusione Rom" è
iniziato nel 2005, con i seguenti paesi
firmatari: Bulgaria, Croazia, Repubbli-
Quale Europa?
La sterilizzazione forzata
delle donne Rom Cristina Carpinelli