Numero 4 del 2010
Svelate
Testi pagina 30
aprile 2010 noidonne30
Appena giunta a Tilonia, un villaggiosituato a 7 km dalla strada tra Aj-
mer e Jaipur in India, ecco venirmi in-
contro Ram Niwas che mi accoglie con
un sorriso. È il responsabile della comu-
nicazione del Barefoot College (il nome
con cui è conosciuto il Social Work and
Research Center), ed è sempre felice di
incontrare chi arriva con la curiosità di
capire ciò che in quella parte del Raja-
stan sta avvenendo da 38 anni. E' una
realtà in cui si recuperano gli aspetti po-
sitivi della tradizione, sviluppando - at-
traverso una gestione comunitaria - un
livello di vita migliore per la popolazio-
ne contrastando ogni forma di discrimi-
nazione, a partire da quella di genere e
quella del sistema delle caste. La "Scuo-
la dei piedi nudi" cerca di migliorare la
vita dei contadini insieme a loro, otte-
nendo risultati concreti: l'acqua, la pre-
venzione e la cura delle malattie, i dirit-
ti umani, l'istruzione, il lavoro.
In India, secondo il rapporto della
Banca Mondiale, 827 milioni di persone
hanno meno di due dollari al giorno per
vivere, il 75% della popolazione vive
nelle campagne, di questa il 61% delle
donne è totalmente analfabeta. Per le
realtà rurali la povertà è devastante,
stretta tra la scarsità di acqua, le rigide
tradizioni e la dittatura dei capi villag-
gio. Le discriminazioni nei confronti del-
le donne derivano dalla scarsa conside-
razione che la società indiana riserva
alle femmine. Sono viste come un peso
perché per sposarsi debbono avere a dis-
posizione una dote che le famiglie pove-
re non possono dare. Per questa ragione
sono solitamente meno istruite ed han-
no minori cure sanitarie rispetto ai com-
ponenti maschi della famiglia.
Ram mi accompagna a visitare il vil-
laggio. Vicino all'ingresso è parcheggia-
to un aereo da combattimento. Mi rac-
conta che trovarono quando arrivarono
li. Hanno deciso di tenerlo a monito di
quanto sia stupida la guerra.
Il progetto è iniziato nel 1972 da
Bunker Roy. Nato nell'agiata borghesia
indiana e avviato alla carriera diplo-
matica, decise di abbandonare un futu-
ro certo per dedicarsi allo sviluppo del-
le comunità rurali in una zona flagella-
ta dalla siccità. L'idea era quella di av-
viare un esperimento comunitario di
condivisione delle conoscenze e di svi-
luppo indipendente.
"Ciascuno mette al servizio della co-
munità ciò che è capace di fare". Il pun-
to di partenza era quello di "sfatare il
modello tradizionale di educazione che
vede il ritorno al proprio villaggio come
una scelta perdente, mentre rimanere in
città era considerato un successo". Nel-
la filosofia del Barefoot occorre usare la
saggezza e la sapienza del territorio e
della tradizione, prima di rivolgersi al-
l'esterno. Usando sistemi di formazione
alternativi è possibile offrire al maggior
numero di persone di frequentare la
scuola di base offrendo così alle comu-
nità la possibilità di rendersi autosuffi-
cienti.
Oggi Tilonia presenta una serie di
strutture che coprono un'area di 7mila
metri. Ci sono alloggi per i residenti,
guest house per i visitatori, sala mensa,
biblioteca, un laboratorio per l'analisi
dell'acqua, il teatro, l'infermeria, molte
sale riunioni, i laboratori audiovisivi e
un anfiteatro. Negli uffici amministrati-
vi donne che lavorano con il computer,
se hanno figli piccoli che ancora non
vanno alla scuola materna li tengono
accanto. C'è anche l'ufficio postale, il
negozio per la vendita delle produzioni
artigianali (tessuti, tappeti, oggetti in
legno, stampe, ecc.), l'internet cafè ed
una biblioteca itinerante. Le strutture
sono state costruite dagli architetti lo-
cali - senza laurea ufficiale ma formati
al Barefoot - il tutto alimentato con
energia solare.
Qui "si affrontano i problemi reali".
Ogni estate i villaggi del Rajastan si
trovano di fronte al problema dell'ac-
qua. Per ovviare a ciò sono nati, attra-
verso i corsi promossi dal Barefoot, i
Village Water Communities (VWCs),
gruppi comunitari di sviluppo del pro-
getto che opportunamente formati co-
struiscono i depositi per l'acqua e sca-
vano pozzi, gestiscono e controllano la
salubrità dell'acqua. Solo lo scorso an-
no gli interventi in tre distretti hanno
permesso di incrementare la raccolta di
700mila litri annui. Le donne partecipa-
no alle attività di comunità ed effettua-
no i controlli sanitari dell'acqua stocca-
ta. L'elettricità è scarsamente diffusa
nelle campagne. Dal 1986 il progetto
prevede non solo di portarla nei villaggi
rurali, ma di rendere autosufficiente
ogni comunità. Il College ha iniziato a
sfornare "ingegneri solari scalzi", conta-
dine e contadine semianalfabeti in gra-
do di costruire pannelli, lampade e for-
ni a energia solare. Oggi la tecnologia
fotovoltaica è stata esportata nei villag-
gi più poveri di dieci Stati della federa-
zione indiana. "L'energia solare non si-
gnifica soltanto portare la luce dove
non c'è - afferma Ram - significa anche
risparmiare centinaia di migliaia di litri
di gasolio e di portare il controllo dell'e-
India / Rajastan
Tilonia, tra sviluppo e tradizione
Rosa M. Amorevole