Numero 8 del 2014
Viaggiatrici
Testi pagina 30
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
Dopo il decennio delle donne, dal
1975 al 1985, a Pechino si svolge la
Quarta Conferenza Mondiale sulle
tematiche femminili indetta dalle
Nazioni Unite
che costituirà un passaggio molto importante per
via della Piattaforma d’Azione sottoscritta dai
molti paesi a conclusione dell’evento. Attorno
all’iniziativa istituzionale il consueto forum delle
ONG. “Quello di Pechino è stato il punto d’arrivo
di un percorso cominciato vent’anni fa, con la
prima conferenza sulle donne, e continuato con
un intenso lavoro di ricerca, analisi, lavoro dentro
e fuori le istituzioni nazionali e internazionali.
In Cina ormai è chiaro inoltre che le donne non
prendono la parola solo per parlare di se stesse, ma
parlano come soggetto politico sui temi globali. E
mentre le delegazioni uffi ciali negoziavano sulla
Piattaforma d’azione per l’empowerment delle
donne, decine di rappresentanti di organizzazioni
non governative facevano una discreta opera per
sostenere le proprie priorità. La Dichiarazione
di Pechino riconosce “i diritti fondamentali delle
donne e delle bambine in quanto parte inalienabile,
integrante e indivisibile dei diritti della persona
umana.”
Il secondo millennio per Noi Donne si chiude e si
apre il terzo con un unico numero (dicembre 1999/
gennaio 2000). La crisi che ha investito il giornale
è forte, così come racconta Costanza Fanelli nella
sua preziosa testimonianza. L’editoria e il mondo
dei giornali stanno per essere investiti da una crisi
enorme, direttamente collegata alla globalizzazio-
ne e alle nuove tecnologie. Non a caso, nel numero
di apertura del nuovo millennio, il giornale dedica
numerose pagine all’immigrazione e ai fl ussi, inar-
restabili, di persone che da tutto il mondo si spo-
stano in Europa, che, tende a chiudersi sempre di
più. Sappiamo cosa è successo negli ultimi anni nel
Mar Mediterraneo, massa d’acqua salata chiamata
a unire popoli e civiltà e destinata invece a divide-
re, come sancito dal Patto di Schengen. Scrive nel
2000 Askia Sassen nel suo saggio “Migranti, co-
loni, rifugiati”, recensito su Noi Donne: “Stiamo
entrando in una fase dove c’è una molteplicità di
condizioni economiche, sociali, tecnologiche, ma
le scelte a livello di politiche dell’immigrazione e
di pratiche dei migranti non sono infi nite. Sotto
l’impatto della globalizzazione, sta emergendo il
carattere di istituzione della frontiera. E per quan-
to riguarda l’Europa sta diventando insostenibi-
le avere due regimi così diversi: uno per capitali
e merci, l’altro per gli esseri umani.” Speriamo di
non dover contare oltre quei quasi 20mila migran-
ti già morti, dal 1988 ad oggi, solo per acchiappare
una chance di felicità. Attiviste a Pechino
1-2, n.10, ottobre 1995