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Numero 9 del 2010

Dove vanno i consultori?


Foto: Dove vanno i consultori?
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Testi pagina 3

1noidonne | settembre | 2010
Che l’autunno si
prospetti ‘caldo’ è
un’ipotesi, che
sarà problematico
è una certezza. La crisi che si è prodotta
nel governo Berlusconi con l’uscita dal PdL
di Fini e dei parlamentari che hanno dato
vita a ‘Futuro e libertà’ avrà ripercussioni
notevoli, e tutte da sperimentare, sul ver-
sante politico. I prossimi passaggi ci di-
ranno se si tratta di un assestamento di po-
tere interno al centrodestra o se, invece, si
è avviato un mutamento genetico del qua-
dro politico destinato
ad aprire la strada alla
‘terza Repubblica’, o a
qualcosa di simile. In
tanto sommovimento,
come donne che facciamo, che diciamo?
Siamo molto indaffarate tra femminicidi in-
cessanti, calo dell’occupazione e dei red-
diti di contro al prolungamento della vita
lavorativa. Non bastasse già questo, ci dob-
biamo anche sobbarcare l’onere di con-
trastare continui tentativi di rimettere in di-
scussione leggi o posizioni conquistate. La
fatica è ancora più gravosa quando le fir-
me in calce a proposte di legge o circola-
ri ministeriali sono di genere femminile.
Si dirà che le donne non hanno mai avu-
to una posizione univoca e che anche in
passato, di fronte alle lotte per il divorzio
o per la regolamentazione dell’aborto,
non erano poche le voci dissenzienti.
La novità, mi pare, è che oggi quelle voci si sono fat-
te più minacciose in forza dei ruoli di potere da cui
provengono. Quelle che ieri erano opinioni ora di-
ventano atti di governo, nazionale o territoriale. Di
fronte a questo cambio di passo è sufficiente riorga-
nizzare le fila di un movimento di donne avendo come
riferimento le esperienze passate? Possiamo affida-
re solo a facebook il compito di rinnovare linguaggi
e metodi? La questione mi pare essere più comples-
sa e riguarda, nel profondo, l’idea della Politica e del
Potere e di come il pensiero femminile si pone in re-
lazione interna ed esterna a queste dimensioni.
Sono tante, anzi troppe, le donne che hanno accet-
tato le ‘regole del gioco’ (maschili) per ottenere un
posto, una candidatura o un seggio.
Sono tante, anzi troppe, le donne che non si sono sot-
tomesse a queste logiche.
E il ‘sistema’ le ha espulse. Ma quale è una o la via
‘femminile’ al potere? Abbiamo discusso di quote,
ma non di come riconoscere, promuovere, solleci-
tare il femminile al comando e le (poche) donne
che hanno infranto il soffitto di cristallo o imitano
pensieri e metodi maschili o appaiono smarrite o
sono ininfluenti. È arrivato il momento di fare un
po’ di ordine e di spiegarci - da un punto di vista di
genere - quello che proprio non va bene e di chie-
dere conto di quello che dicono e fanno alle donne
‘che decidono’.
Nella politica e non solo. È positivo che una donna
sia presidente di Confindustria se non pensa e agi-
sce diversamente da chi l’ha preceduta? Faccia-
moci la domanda e diamoci una risposta. Tanto per
capire da dove dobbiamo ri-partire, anche consi-
derando la crisi globale e il nuovo indispensabile
per superarla. n
di Tiziana Bartolini
LA VIA FEMMINILE
AL POTERE
F
EDITORIALE
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