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Numero 8 del 2010

Idee in viaggio


Foto: Idee in viaggio
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Testi pagina 3

1noidonne | luglio-agosto | 2010
S
e si pensa alle donne indiane, la
prima cosa che viene in mente è
il sari, l’abito tradizionale indos-
sato indipendentemente dal ceto
sociale o dalla casta. Ho incontrato
Sampat Pal Devi, che ha usato il sari per fon-
dare una banda di donne che lottano con-
tro le ingiustizie e i soprusi perpetrati da-
gli uomini. Questa donna ha compiuto
un’operazione simbolica molto forte, stra-
volgendo l’uso del sari, divenuto così uni-
forme da battaglia e ribaltando l’immagi-
ne della donna indiana da sottomessa a
combattente. In altre parole, Sampat Pal
Devi rappresenta la forza del cambiamen-
to. Lo si intuisce dal tono deciso della sua
voce, dalla gestualità e dal messaggio che
vuole trasmettere, che seppur mediato
dalla traduzione, arriva semplice e chiaro.
Il suo lavoro è talmente rivoluzionario
che sta diventando un caso mondiale. L’ho
incontrata a Roma, dove è arrivata per la
promozione del libro Con il sari rosa
(PIEMME Edizioni), presentato per la
prima volta in Italia a Torino, durante la Fie-
ra del Libro. Sposa bambina a nove anni,
costretta ad abbandonare la scuola e a ri-
mettersi alla volontà di un marito semi-
sconosciuto, il suo destino sembrava iden-
tico a quello della maggioranza delle don-
ne indiane. Circa quattro anni fa ebbe l’in-
tuizione di poter stimolare un cambiamento
nella sua vita e in quella di altre donne e gra-
zie alla sua determinazione é riuscita a ra-
dunare circa 400 combattenti provenienti
da diversi villaggi della zona meridionale
dell’Uttar Pradesh che, armate di lathi (il
bastone tradizionale indiano) e di tanto co-
raggio, hanno affrontato mariti e padri ma-
neschi, stupratori e poliziotti corrotti. Gli
uomini che le componenti della Gulabi
Gang (letteralmente la banda rosa) fron-
teggiano, spesso reagiscono con la forza ma
questo non le spaventa, e continuano a mar-
ciare verso i commissariati, quando giun-
ge loro notizia di indagini condotte male nei
casi di abusi in famiglia; si radunano attorno
alla casa di un marito violento minaccian-
do ribellioni; impediscono i matrimoni
delle spose bambine. A fronte di questa sua
grande esperienza, le ho chiesto dunque di
raccontarmi delle donne indiane, di come
vivono, di cosa sentono. “Le donne nella
mia terra non godono degli stessi diritti de-
gli uomini. Si può vedere da tutti gli ambiti
della vita: quando si tratta di rispetto dei di-
ritti umani, le donne sono sempre al servi-
zio dei mariti e spesso maltrattate. Dalla po-
litica, all’educazione, in India non c’è
uguaglianza”. È sopratutto sull’istruzione
che Sampat conduce delle battaglie molto
dure, ricordando alle “sue” donne l’im-
portanza dell’educazione, dell’igiene per-
sonale, l’attenzione per l’ambiente e il
grande rispetto per il prossimo. L’azione che
Sampat Pal sta portando avanti è un co-
raggioso tentativo di ristabilire un equilibrio
tra i sessi, missione difficile anche quando
lo scenario non è più quello indiano, ma
quello occidentale. In merito a questo, le ho
domandato cosa pensa di noi, donne del-
l’occidente: “abbiamo alcuni problemi co-
muni perché, anche se le donne, ad esem-
pio qui in Italia, sono indipendenti e istrui-
te, spesso mancano di coraggio e non lot-
tano abbastanza per migliorare alcuni
aspetti come le condizioni sociali e il rico-
noscimento dell’uguaglianza della donna di
fronte all’uomo. Bisogna dunque lottare in-
sieme, in un movimento che abbracci tut-
to il mondo”. Prima di scomparire dietro
il suo sari, Sampat mi ha raccontato una fia-
ba indiana che voglio riportare. “Il sole un
giorno scomparve dal cielo e nessuna stel-
la si sentiva in grado di rimpiazzarlo te-
mendo di non emettere abbastanza luce.
Tutti si tiravano indietro e il mondo rischiava
di rimanere al buio. A quel punto si levò la
voce di un lumino che disse che avrebbe cer-
cato di illuminare il mondo, seppur nel suo
piccolo. Ciascun essere umano può essere
quel lumino, capace di portare un contri-
buto all’umanità, se lo vuole davvero”.
Sampat non si è spaventata né arresa di
fronte al buio e alla solitudine che avvol-
gono, ancora troppo spesso, la vita delle
donne in India e in altre parti del mondo,
e noi ci siamo salutate nella speranza che
il suo sogno “di creare un luogo dove le
donne possano lavorare e vivere insieme”
si realizzi presto.
Sampat Pal Devi
di Silvia Vaccaro
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