Numero 11 del 2006
Finanziaria che verrà: facciamo i conti
Testi pagina 29
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Anche quest'anno, alla fine dei 33 giorni di
guerra tra Israele e Libano, si sono svolte le
commemorazioni del massacro di Sabra e Chatila.
Le donne palestinesi, scampate al massacro
israeliano dell'82 mostrano le foto dei propri cari
Musulmane cercano oggetti tra le
rovine di Gobery, il quartiere a sud
di Beirut quasi completamente
raso al suolo durante la guerra
Libano, il passato che torna
Guerre
A un mese dalla fine della guerra il Libano sembra un cantiere a cielo aper-
to. I bombardamenti dell'esercito israeliano hanno distrutto ponti, strade,
villaggi e un intero quartiere a sud di Beirut. La popolazione ha resistito
mostrando l'altra faccia di quella che in molti desideravano diventasse co-
me in passato, guerra civile. Ma il Libano ha resistito. I campi profughi dei
palestinesi si sono aperti ai cristiani libanesi. Le città si sono strette intor-
no ai propri martiri e la propaganda degli Hezbollah ha fatto da collante
verso un futuro di pace che ancora oggi chiede un governo di unità nazio-
nale. Tante le ferite inferte al paese dal 1967 ad oggi. Troppe le responsa-
bilità che l'appoggio statunitense a Israele e l'indifferenza dell'Unione Euro-
pea hanno inferto alla popolazione libanese, mescolanza composita di cul-
ture e etnie, dialetti e religioni. In questo breve viaggio fotografico abbiamo
scelto due momenti emblematici, due ferite profonde nella storia del Libano
contemporaneo: il massacro di Sabra e Chatila, 1982, e il bombardamento
di Gobery, amministrazione autonoma a sud di Beirut rasa al suolo dai mis-
sili israeliani nei primi giorni di quest'ultima guerra. E' il passato che in-
combe. L'orrore di oggi che
riapre vecchie ferite, mai
rimarginate, come testi-
moniano le donne soprav-
vissute alla carneficina
dell'82, che ancora oggi
portano con sé le foto dei
propri cari, per testimo-
niare il diritto dei più de-
boli, l'unica forza che pos-
siedono, l'unica ricchezza
che nessuno mai toglierà
loro: la memoria, il ricor-
do e la necessità di non di-
menticare.
Emanuela Irace
Polvere e odore di morte, chi si aggira tra le rovine
indossa la mascherina come questo bambino che
cerca di ritrovare i suoi giochi tra le macerie su cui
prima sorgeva la sua casa
Il 19 settembre 1982 i giornali pubblicano le foto
del massacro di Sabra e Chatila.
Una delle pagine più oscure e rimosse nella storia
del conflitto tra israeliani e palestinesi.
La carneficina ha inizio nel pomeriggio del 15
settembre e termina la mattina del 17. Nella strage
muoiono circa 3000 palestinesi che vivevano nel
campo profughi di Beirut.
Solo 1500 cadaveri vengono identificati.
Le altre 1500 persone spariscono, deportate e
uccise chissà dove.
La ferocia dei soldati israeliani è documentata nelle
foto raccapriccianti del massacro.