Numero 11 del 2007
Stop femminicidio
Testi pagina 29
noidonne novembre 2007 29
Reggio Emilia e le Pari Opportunità
La Provincia di Reggio Emilia ha una forte tradizione nel-l'ambito delle pari opportunità, lo dimostra il grande svi-
luppo che ha avuto la rete di sostegno alle lavoratrici ma-
dri, come gli asili nido e le scuole materne. Un impegno che
negli ultimi anni si è rivolto anche alle politiche di inclu-
sione delle donne migranti. La presidente della Provincia di
Reggio Emilia Sonia Masini, membro effettivo del Comitato
delle Regioni d'Europa nominato dall'Upi (Unione delle Pro-
vincie Italiane), è stata relatrice di un parere di prospettiva
richiesto dalla Commissione Europea sul tema delle "Don-
ne migranti nell'Unione Europea", poi votato all'unanimità
ai primi di ottobre. L'abbiamo incontrata.
Presidente, un passaggio importante per le donne mi-
granti?
Il documento è stato elaborato da un gruppo molto
competente e anche attraverso i lavori di un'intensa due
giorni ospitata a Reggio Emilia, alla presenza del vicepresi-
dente della Commissione europea Franco Frattini e della
premio Nobel signora Rita Levi Montalcini. Il testo è stato
votato all'unanimità.
Lei ha respirato politica fin dall'infanzia: suo padre ex
partigiano, in casa si svolgevano le riunioni del PCI, la
temperie degli anni Sessanta, le speranze nella politi-
ca come strumento di riscatto. Ha distribuito mimose
e copie di "Noi donne" all'8 marzo. Oggi guida la Pro-
vincia di Reggio Emilia dove migliaia di immigrate
esprimono istanze anche molto diversificate…
La mia formazione mi ha por-
tato a mettere al centro il valore
della libertà. Sono convinta che
le donne debbano prima di tutto
essere libere. Queste donne che
arrivano sono davvero libere?
Quanti condizionamenti devono
subire? A Reggio Emilia le donne
sono state uno dei soggetti forti
che hanno determinato la quali-
tà sociale e politica. Vollero le
scuole dell'infanzia perché desi-
deravano lavorare avendo per i
propri figli strutture idonee ad
accoglierli e fecero nascere una
cultura sociale dell'infanzia, che
mette al centro i diritti dei bam-
bini e delle bambine. Le immigra-
te che arrivano a Reggio Emilia
debbono diventare le mediatrici
privilegiate nel confronto tra le
diverse comunità che si incon-
trano, grazie a quel sottile lavo-
ro di tessitura che la donna sa
compiere nelle relazioni.
Contro i radicalismi crede che
le donne possano creare una
rete per la condivisione laica dei valori democratici e
della libertà?
Io non mi faccio illusioni sul fatto che le donne siano
tout court portatrici di laicità e democrazia; non dimentico
che le donne in certe occasioni si sono lasciate manipolare
forse più degli uomini per la loro minor frequentazione dei
luoghi e temi del pubblico. Non è scontata la partecipazio-
ne del mondo femminile alle cause dell'emancipazione, per-
ché purtroppo a volte ci sono condizioni di subalternità ta-
li che non rendono le donne libere di comprendere la real-
tà e di scegliere.
Ci vuole una politica più vicina alle persone per una
maggior coscienza democratica?
Sì. Istituzioni vicine alla gente, altrimenti esiste il rischio
che altri soggetti, i più capaci di manipolare le coscienze,
possano impadronirsi del consenso. Ci vogliono nuove for-
me di rappresentanza e minor frammentazione del panora-
ma politico.
Sente il pericolo di derive populistiche nel clima at-
tuale di antipolitica?
Assolutamente sì, ma lo sento per l'Europa stessa.
L'Europa è avviata faticosamente verso una strada di ri-
forme, ma resta condizionata da lobbies e vecchi schemi
ideologici. Io ho vissuto con passione la campagna eletto-
rale di Ségolène Royal, ma ho an-
che visto i grandi limiti della si-
nistra francese, che trovo anche
in quella italiana, nel non sapere
guardare avanti e vedere il nuo-
vo.
Le reazioni sono differenti in
ciascun paese; in Italia aumenta-
no i rischi che dalla politica ven-
gano esempi negativi, anziché i
migliori, come dovrebbe essere.
C'è un individualismo e narci-
sismo troppo forte, una caduta
di senso civico, di etica del pub-
blico che dovrebbe invece essere
a fondamento dell'attività di
ognuno.
Un auspicio per il futuro?
Vorrei dedicare l'ultimo pen-
siero alla leader dell'opposizione
dell'ex Birmania Aung San Suu
Kyi, un esempio morale enorme;
una donna che appare così fragi-
le e sa essere così forte; una bel-
la risposta a chi ha fatto della
forza bruta lo strumento del pro-
prio potere.
L’Europa per le donne migranti
Corrado Sevardi
la presidente della Provincia di Reggio Emilia
Sonia Masini relatrice di un documento votato
all'unanimità a Bruxelles