Numero 7 del 2007
Uomini contro la violenza sulle donne
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antisemiti, che ha già annunciato la
fuoriuscita del loro paese dall'Ue se nel
Trattato costituzionale europeo non vi
sarà un riferimento alle radici cristiane.
Completa il quadro di questa deriva
neopopulista "Radio Maryja", emittente
fondata dal prete antisemita Tadeusz
Rydzyk, condannata come blasfema an-
che dal Vaticano, ma che continua in-
disturbata le sue trasmissioni razziste.
La pruderie passatista che pervade il
paese è ben simbolizzata dall'assunzio-
ne nel 1996 di provvedimenti restrittivi
in materia di aborto (l'aborto è vietato,
tranne che in alcune condizioni aventi
finalità terapeutiche), dopo 40 anni di
liberalizzazione, e da un disegno di leg-
ge presentato da Gyertich, su sollecita-
zione de La Lega delle famiglie polac-
che, che vorrebbe proibirlo del tutto
(anche in casi di stupro, adulterio e feto
con malformazioni irreversibili). In Po-
lonia, i diritti riproduttivi e, più in gene-
rale, i diritti di genere sono influenzati
dal crescente nazionalismo. E il nazio-
nalismo polacco deprezza le donne, poi-
ché è un'ideologia che esalta la virilità,
e nello stesso tempo identifica la patria
nella Madonna Nera, la "Santa Madre"
o la "Madre Polacca" (Colei che si sacri-
fica per i suoi figli), una sorta d'idealiz-
zazione di un modo d'essere donna dis-
posta all'umiliazione e alla rinuncia to-
tali. Nell'agosto del 2006, Gyertich ha
visitato il santuario di Jasna Góra e ha
fatto un voto alla "Santa Madre": ban-
dire dalla Costituzione l'aborto analogi-
camente comparato all'Olocausto. La
"Santa Madre" di Gyertich è la personi-
ficazione della Polonia stessa, una spe-
cie di feroce divinità, a cui le donne de-
vono essere immolate. Egli identifica i
diritti delle donne con il tradimento del-
la Polishness (concetto politico che defi-
nisce "che cosa deve essere un polac-
co"): "Le nostre donne non sono le put-
tane dell'Occidente, e i nostri uomini so-
no "veri" uomini, non omosessuali, tra-
vestiti o transessuali: voteranno contro
l'aborto". Le restrizioni alla legge hanno
fatto crescere in questi anni il numero
degli aborti clandestini stimati tra gli
80mila e i 200mila l'anno.
Non è un caso che Varsavia sia stata
scelta quest'anno come sede del Con-
gresso mondiale delle Famiglie, poiché
come ha sottolineato Alan Carlson, di-
rettore dell'Howard Center for Family,
Religion and Society, e promotore dell'i-
niziativa, "l'Europa è oggi il campo di
battaglia sulle questioni della famiglia e
della popolazione (…) e la Polonia po-
trà salvare l'Europa come lo ha già fat-
to in passato". L'obiettivo degli organiz-
zatori è "…rispondere all'etica militante
antifamiglia prevalente nell'Occidente
post-moderno", creando un network in-
ternazionale di organizzazioni attive
nella difesa dell'istituto della famiglia
naturale d'ispirazione religiosa, come
fondamento di una società sana. In op-
posizione al dilagante individualismo
laico, secolare e relativista, è necessario
ristabilire - hanno sostenuto i congressi-
sti - il naturale ruolo della famiglia, fon-
data sul matrimonio consacrato e indis-
solubile fra un uomo e una donna, e in-
coraggiare la creazione e la tutela delle
famiglie numerose per programmare
una via d'uscita da ciò che è stato defi-
nito "l'abisso dell'inverno demografico",
che attanaglia i paesi occidentali. Al
centro del dibattito anche l'educazione
dei giovani, che vanno preservati dal di-
lagare dell'ateismo e della pornografia.
Ewa Sowinska, garante del governo per
i diritti dei bambini, propone che gli in-
segnanti siano solo eterosessuali, e di
sospendere dalla Tv polacca i Teletub-
bies, poiché sono una propaganda all'o-
mosessualità. E tutto perché Tinky
Winky, che sembra un uomo, gira con
una borsetta.
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tutto ha inizio con il pontificato di Karol Wojtyla, che si è
svolto lungo alcune direttrici: un'opposizione fissata al
comunismo, un forte desiderio di aumentare l'autorità del
Papa e un deciso impegno a preservare la dottrina
ortodossa della Chiesa sull'aborto, la contraccezione,
l'eutanasia, il divorzio, il celibato dei preti e su altre
preoccupazioni tradizionali...
Arriva in Polonia il
"Partito delle Donne"
Sulla scia del Manifesto della scrit-
trice Manuela Gretkowska "Polska jest
kobieta" (La Polonia è donna), è nato
in Polonia il "Partito delle Don-ne" che
dal febbraio 2007 figura uf-ficialmen-
te nell'elenco dei partiti. Un partito
che si prefigge un nuovo ap-proccio
alla politica e di avere nel nuovo
Parlamento deputate decisa-mente
capaci di rappresentare i diritti delle
donne polacche.