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Numero 4 del 2008

UDI: 50E50, donne e rappresentanze


Foto: UDI: 50E50,  donne e rappresentanze
PAGINA 29

Testi pagina 29

Il privilegio di insegnare
Un diploma che spunta da
sotto la fodera di un casset-
to, un biglietto datato 1912,
una piccola bottiglia di ve-
tro sollecitano ricordi sepol-
ti da anni, immagini e per-
sone che inaspettatamente
riaffiorano riportando alla
mente circostanze e atmo-
sfere. Occorre liberare la ca-
sa di Siena, e allora la vita
lunga un secolo di Lina è ri-
percorsa da Giuliana Dal
Pozzo in occasione della si-
stemazione degli effetti per-
sonali, dei mobili: operazio-
ne indispensabile dopo la
morte della mamma. E que-
sti oggetti, apparentemente
insignificanti, parlano e raccontano la storia di una maestra
che affronta le traversie della guerra e della miseria, che ge-
stisce le difficoltà del matrimonio e di fare grandi i figli, il tut-
to continuando ad insegnare in Toscana, ma anche tra i pio-
nieri delle paludi pontine. Ecco, la vita di Lina è, soprattutto
e prima di tutto, la vita di una maestra che impartisce - co-
me recita il sottotitolo - 'una lezione lunga un secolo'. La leg-
gerezza della narrazione dei tanti episodi - alcuni dei quali
molto divertenti come il caso della foto 'ritoccata' con le
piante, disegnate per coprire inopportuni giovanotti - non as-
sottiglia il messaggio più profondo del libro ('La maestra.
Una lezione lunga un secolo' di Giuliana Dal Pozzo, ed Me-
mori, pagg 196, euro 14,00). Ogni singola vita ha un senso,
se è spesa bene. Ogni esistenza, anche la più sconosciuta, ha
una sua ragion d'essere se è riuscita a trovare una sintonia
con le persone che ha incontrato. La maestra Lina ha dato al-
la sua professione una dignità che nessuna laurea o corso di
formazione saprebbero condensare e trasferire, ha fatto del
suo lavoro una forma di emancipazione femminile praticata
nell'insegnamento. La sua autorevolezza gli è riconosciuta
dalla presenza ricorrente e dall'affetto costante dei suoi alun-
ni, ormai attempati signori. E' in questo riconoscimento, le-
gato alla qualità e all'umanità, che risiede il segreto di una
professione avvincente e stimolante. Oggi l'insegnamento è
definito un lavoro usurante: impegnativi i bambini e imperti-
nenti i genitori, vittima della concorrenza sleale di internet e
della tv. Ma come adeguare al ventunesimo secolo la fila-
strocca per imparare il femminile o il racconto spiritoso per
spiegare le regole di grammatica che la Dal Pozzo riporta con
cura tra un capitolo e l'altro? Voliamo alto e così, fermo re-
stando il videogame e il corso di violino, potremmo scoprire
che ai bambini quelle filastrocche ancora piacerebbero!
Ha ragione Margherita Hack, che nella prefazione scrive: "è
un libro che si legge tutto d'un fiato, che a noi vecchi risve-
glia tanti ricordi, che ai giovani racconta una storia che non
conoscono".
Un giorno, non per caso…
C'è Adele, che nel suo sentir-
si né bella né brutta, ha or-
ganizzato la sua vita di bra-
va moglie e donna di casa.
Poi c'è Clelia, la zia/amica
che non si è sposata rifiu-
tando l'ipocrisia di un rap-
porto coniugale. E poi c'è Iri-
na, che viene dall'Est inse-
guendo, come tante, il so-
gno di una vita agiata. Tre
donne che, intorno alla
svolta che Adele ha voluto
dare alla sua vita dopo il
tradimento del marito, co-
struiscono una rete di prote-
zione e di sostegno. E' grazie
all'affetto e alla forza di
questa intesa al femminile che Adele riesce a maturare la de-
cisione di lasciare un marito greve e razzista, ritrovando se
stessa e il coraggio di superare il trauma di una violenza ses-
suale subita in giovane età. L'intelligenza, l'umorismo e …. la
sapienza in cucina sono gli ingredienti - tutti declianti al fem-
minile - di un romanzo che inizia piano e poi scorre via velo-
ce, facendosi leggere d'un fiato. L'attualità della politica
odierna, intessuta di ignoranza e superficialità, fa da sfondo
alla storia ('Adele né bella né brutta' di Maristella Lippolis,
ed Piemme, pagg 234, euro 14,50) in cui i principali perso-
naggi femminili sono tratteggiati con destrezza e si mostrano
gli unici all'altezza di 'reggere' l'impatto che richiede una real-
tà complessa in cui dobbiamo coniugare il rapporto con 'l'al-
tro' (l'immigrato oppure l'italico bruto violentatore?) e il ri-
spetto per sé.
8 marzo. Dove, come e perché?
"Come è scaturita la scelta
dell'8 marzo come Giornata
internazioanle della Donna
e perché, a differenza di al-
tre vicende che riguardano il
movimento dei lavoratori,
dell'8 marzo si sa così po-
co?" Queste le due domande
a cui Mirco Volpedo ha pro-
vato a dare risposta con un
libretto edito da Erga (pagg
32, euro 5,00) osservando
"che nessun manuale scola-
stico di storia consultato ri-
porta un paragrafo che spie-
gasse esattamente 'perché l'8
marzo'". La rapidissima ri-
cognizione si conclude con due poesie sulla mimosa, a firma
di Sibilla Aleramo e di Gianni Rodari.
noidonne aprile 2008 29
Libri
a cura di Tiziana Bartolini
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