Numero 10 del 2010
Bio diversa mente
Testi pagina 29
Emilia-RomagnaE|R
CONTRO LA VIOLENZA
ALLE DONNE:
PREVENZIONE, SOSTEGNO
E RISORSE
di Roberta Mori*
C
i sono casi estremi che richiedono un intervento internazio-
nale di mobilitazione come è stato per Sakineh, emblema e
vittima di un sistema brutale, ancora vigente in molti Paesi,
che non riconosce i diritti personali. E ci sono le tante violenze che
colpiscono soprattutto le donne anche nelle nazioni cosiddette “ci-
vili”, dove il sistema di protezione si scontra con una barriera cultu-
rale dura da abbattere.
Il 31,9% delle donne italiane ha subìto violenza nel corso della vita
e nella maggior parte dei casi a compierla sono i loro partner. Circa
il 70% delle vittime di omicidi compiuti tra le mura domestiche sono
donne e la violenza in famiglia resta la prima causa di morte non ac-
cidentale delle donne tra i 16 e i 44 anni. Questi sono solo alcuni
dati che delineano un fenomeno
drammatico, presente in tutta Ita-
lia e anche in una comunità avan-
zata come l’Emilia-Romagna, dove
ad esempio quasi 1.500 donne
ogni anno vengono accolte dai
Centri antiviolenza diffusi sul ter-
ritorio.
Per rilanciare le azioni di contrasto
a questa piaga sociale abbiamo
presentato una Risoluzione in As-
semblea Legislativa, firmata dai
gruppi di centrosinistra e poi con-
divisa con una parte dell’opposi-
zione, con cui impegniamo la
Giunta della Regione a realizzare
alcune precise iniziative: maggiore prevenzione, un più stretto rac-
cordo fra scuola, servizi territoriali, consultori per adolescenti e per
le famiglie, l’avvio di una articolata campagna regionale di sensibi-
lizzazione rivolta a tutti, con al centro il tema della libertà e del ri-
spetto delle differenze; non da ultimo, un rinnovato sostegno ai 13
centri antiviolenza presenti in Emilia-Romagna e ai servizi di assi-
stenza, per scongiurare l’indebolimento degli strumenti di tutela a
seguito dei tagli governativi previsti nel 2011 a carico di Regioni, Pro-
vince e Comuni.
La violenza contro le donne è sintomo di una fragilità culturale
enorme, aggravata da un contesto mediatico che mercifica l’imma-
gine femminile. È giunto il momento di “rifondare” la relazione tra
uomo e donna al di là di stereotipi e contro-stereotipi che ci propi-
nano mass media e nostalgici. Solo una piena assunzione di re-
sponsabilità “innovatrice” sui temi di genere e dell’evoluzione dei
rapporti tra le persone potrà abbattere la barriera che ancora ci se-
para da una reale convivenza civile.
*Consigliera PD Regione Emilia Romagna
(Commissioni Welfare e Territorio)
TRATTO DAL TESTO DELLA RISOLUZIONE
PRESENTATA ALL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA
DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
IL 20 LUGLIO SCORSO.
…RILEVATO IN PARTICOLARE CHE
come ci riportano quotidianamente le cronache più recenti, la violenza
sulle donne, portata fino alle estreme conseguenze, è un fenomeno in
crescita e presente in tutti gli ambienti e strati sociali;
esso appare fondato sulla negazione dei diritti umani e delle pari op-
portunità, sulla appropriazione o soppressione del corpo femminile,
complice una concezione possessiva e consumista della sessualità dif-
fusa ulteriormente dai media;
questa situazione, che attiene alla garanzia di libertà e diritti fonda-
mentali, richiede dunque un’attenzione particolare e rinnovata da parte
delle Istituzioni, con iniziative capaci anche di incidere sul retroterra
culturale e valoriale che la genera;
il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza
sulle donne, istituita con la risoluzione n. 54/134 dalle Nazioni Unite nel
1999 al fine di sensibilizzare governi, istituzioni e società civile e che
costituisce un’importante occasione di riflessione attiva e di contrasto
al fenomeno;
CONSIDERATO CHE
in Emilia-Romagna esistono 13 centri antiviolenza (di cui 11 coordinati in
ambito regionale), 8 dei quali dotati di case-rifugio che ospitano donne
maltrattate, nonché diversi centri di assistenza anche legale sul territorio;
INVITA LA GIUNTA REGIONALE
- A rafforzare l’impegno della Regione nel sostenere, anche dal punto di
vista finanziario, i centri antiviolenza e di assistenza, al fine di rispon-
dere alle tante richieste di accoglienza da parte di donne che subiscono
maltrattamenti o atti coercitivi, accompagnando tale impegno con una
nuova campagna informativa;
- Ad attivarsi sul fronte educativo e della promozione culturale, vale a
dire della prevenzione rispetto alla violenza sulle donne, a cominciare
da un sempre maggiore raccordo fra scuola, servizi territoriali, consul-
tori per adolescenti e per le famiglie per intervenire direttamente nelle
politiche educative volte all’uguaglianza e al rispetto delle differenze;
- A mettere in campo una articolata campagna di sensibilizzazione, con
momenti di confronto promossi anche dalle istituzioni locali, che co-
niughi il tema della libertà delle donne e il ruolo dell’uomo e della donna
nella società contemporanea, evitando che la violenza di genere ri-
manga un “problema delle donne”, ma diventi una questione che coin-
volge prioritariamente gli uomini con piena assunzione di responsabilità
da parte dell’intera Comunità.
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