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Numero 1 del 2016

L'utero è mio e....? Maternità surrogata


Foto: L'utero è mio e....? Maternità surrogata
PAGINA 29

Testi pagina 29

27Gennaio-Febbraio 2016
PO
LO
N
IA
importare, a cui la candidata premier ha più volte fatto riferimento
nel corso della campagna elettorale, è quello ungherese xenofobo ed
euroscettico di Orbán: “Portiamo Budapest a Var-
savia”. Sui temi socio-economici, Beata Szyd?o ha
promesso diverse cose: introduzione di nuovi sus-
sidi per le famiglie con più figli (bonus di 500 zloty
al mese, equivalenti a 125 euro, per ogni bambino
dopo il primogenito fino ai 18 anni); abbassamento
dell’età pensionabile portata dai liberali a 67 anni
(65 anni per gli uomini e 60 per le donne); medicine
gratuite per i pensionati; innalzamento della soglia
di reddito esentasse; introduzione di un salario ora-
rio minimo, che oggi non esiste; tassazione speciale
sulla grande distribuzione, sulle banche e le tran-
sazioni finanziarie; controllo statale sulle imprese
strategiche; diminuzione delle imposte sul reddito
delle persone più povere; abbattimento dal 19 al 15% della tassa
per le piccole imprese; mantenimento di alcune prerogative per gli
agricoltori, ecc.
Oltre a quelle economiche e sociali, Beata Szyd?o ha messo sul
piatto anche altre questioni: riorganizzazione
in senso autoritario dei poteri dello Stato, con
l’esplicita previsione che il presidente della
Repubblica possa governare per decreto,
mettendo la magistratura sotto il controllo
dell’esecutivo, condizioni più restrittive in
materia di controllo delle nascite, accesso
più difficile alla fecondazione assistita, ster-
zata confessionale nel campo dell’educazio-
ne e dei diritti civili con il rafforzamento del
ruolo della catechesi nell’ambito del sistema
scolastico, dimostrando come l’impronta cat-
tolica e conservatrice sarebbe stata sempre
più un elemento caratterizzante della sua
politica, fino all’idea di introdurre la religione
come materia per l’esame di maturità.
Il programma elettorale di Beata Szyd?o è stato vincente perché ha
puntato dritto al welfare, che manca in Polonia da 20 anni. Diversa-
mente dalla precedente politica del partito tutta incentrata su “Dio,
patria e famiglia”, questa campagna elettorale ha puntato anche e
soprattutto su “più stato sociale e politiche redistributive”. Nei do-
cumenti ufficiali del partito ricorre spesso l’espressione “prawo do
równo?ci” (diritto all’uguaglianza).
Beata Szyd?o era la donna perfetta per assicurare la vittoria “bul-
gara” del suo partito (la Szyd?o regge il primo governo monocolore
nella storia polacca dalla caduta del comunismo). Innanzitutto,
non dobbiamo dimenticare che “Diritto e giustizia” nasce da
una costola di Solidarno??, il movimento, poi sindacato cattoli-
co, fondato in Polonia nel settembre 1980 in seguito agli scioperi
nei cantieri navali di Danzica. Beata Szyd?o, nata 52 anni fa a
Oswiecim (il nome polacco di Auschwitz), è cresciuta a Brzeszcze
(non lontano dal paese natio), nel cuore del bacino carbonifero
dell’Alta Slesia, terra di miniere e croci all’ombra della cattolicis-
sima Cracovia. Il ruolo di Solidarno?? nelle lotte
dei minatori della Slesia per migliori condizioni di
lavoro è stato decisivo. “Papà era un minatore”
ha più volte ripetuto in campagna elettorale con
orgoglio, ricevendo subito il crisma dell’investitu-
ra popolare, in particolare nelle aree a Est e nelle
regioni più povere e rurali del Paese, dove hanno
scelto in massa il PiS.
Si è fatta le ossa in politica come sindaco della sua
Brzeszcze, dove ha “dimostrato che anche una don-
na è capace di fare”. L’esperienza di primo cittadino
le ha consentito di sviluppare le sue capacità ammi-
nistrative unite allo stesso tempo alla sua attenzio-
ne verso i bisogni sociali. Il presidente della Polonia,
Andrzej Duda, subito dopo le elezioni presidenziali dell’estate 2015,
aveva dichiarato a Radio Cracovia che la Vice presidente del PiS,
Beata Szyd?o, candidata premier per le elezioni di ottobre, “sareb-
be la persona giusta al posto giusto” (“Beata Szyd?o nadawa?aby si?
doskonale do roli ... taka osoba by?aby w?a?ciw? osob? na w?a?ciwym
miejscu”). E l’ex premier, Jaros?aw Kaczy?ski, alla domanda: ‘Chi è
Beata Szyd?o?’ (“Kim jest Beata Szyd?o?”), aveva, invece, risposto
durante una conferenza stampa: “è davvero notevole, pur restando
una tipica donna polacca” (“Jest zupe?nie niezwyk??, a jednocze?nie
zwyk?? polsk? kobiet?”).
Utilizzando un linguaggio “moderato”, tale da ribaltare l’immagine ag-
gressiva che il partito aveva assunto all’epoca dei gemelli Kaczy?ski,
e toccando il vero punto critico dopo gli otto anni di un governo accu-
sato di aver perso il contatto con i figli della Polonia, Beata Szyd?o si
è guadagnata il consenso popolare per “affidabilità e patriottismo”.
E si è messa subito al lavoro con l’incarico di nuovo primo ministro,
affermando che “il buon cambiamento comincia dall’ascolto”….
* Nel 1995 è diventata dottore di ricerca presso l’Università Jagel-
lonica di Cracovia; nel 1997 ha completato gli studi post-laurea in
management culturale alla Scuola Economica di Varsavia e nel 2001
in gestione del governo locale nell’Ue presso l’Accademia Economi-
ca di Cracovia. È stata borsista del Dipartimento di Stato americano
nell’ambito “dell’International Visitors Programme”. b
“DiRiTTO E
giuSTiziA” è unA
fORzA POLiTicA
uLTRA-cATTOLicA,
nAziOnALiSTA,
POPuLiSTA E
MOLTO VicinA AL
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DELL’EPiScOPATO
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LA POLOniA
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