Numero 10 del 2015
Madri
Testi pagina 29
27Ottobre 2015
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la nuova Russia indipendente,fra il 1991 e il 1994, l’aspet-
tativa di vita media era scesa di sei anni per gli uomini e di
tre per le donne).
Oggi (dato 2015), il gender ratio (uomini ogni 100 don-
ne) nella Federazione Russa è di 86,8 uomini ogni 100
donne. Anche in altri ex Paesi sovietici si registrano rap-
porti di genere simili: in Lettonia (84,8), Ucraina (86,3), Ar-
menia (86,5), Bielorussia (86,8), Lituania (85,3) ed Estonia
(88,0).(Immagini 2e 3). La maggior parte di questi Stati ha
bas si tassi di fertilità rispetto alla media globale. Questo
fattore è causa nel tempo di uno squilibrio di genere della
popolazione, poiché gli anziani hanno maggiori probabilità
di essere di sesso femminile, mentre i giovani di essere di
sesso maschile (tendenza, peraltro, riscontrabile anche a
livello globale - Immagine 4). In più, i giovani maschi adulti
hanno un tasso insolitamente alto di mortalità, e la speran-
za di vita maschile è più breve rispetto a quella femminile.
Ecco perché Lituania, Lettonia, Kazakistan, Bielorussia,
Russia, Estonia e Ucraina sono fra i Paesi al mondo con
una più elevata popolazione femminile
e con il maggior divario nell’aspettativa
di vita fra uomini e donne. Un esempio
per tutti: in Bielorussia ci sono 86,8 uo-
mini ogni 100 donne; quest’ultime han-
no un’aspettativa di vita di 77,0 anni,
mentre gli uomini - di 65,3 anni, con
una differenza di 11,7 anni (Immagini
3 e 5). Molti uomini perdono la propria
vita per incidenti dovuti al tasso ecces-
sivo di alcol, suicidi e malattie. Com’è
noto, il consumo di vodka, soprattutto
da parte dei giovani, è stato a lungo un problema nell’ex
Unione Sovietica, ed è ancora oggi una delle principa-
li cause di morti precoci. Solo la Siria, dove da quattro anni
è in corso una guerra devastante, supera, per tutt’altre ra-
gioni, i Paesi ex sovietici, con un life-expectancy gap di
ben 12,3 anni (maschi: 64,0; femmine: 76,3). In conclusio-
ne, gli ex Paesi sovietici occupano 7 dei dieci posti con la
più alta quota di donne tra i 126 Paesi del mondo mappati
con più donne che uomini.
Nei Paesi sviluppati dell’Europa occidentale, il rapporto tra
popolazione femminile e maschile è più equilibrato (rispet-
to all’Est europeo), anche se le donne sono quasi sempre
in numero maggiore rispetto agli uomini. Nel nostro Paese
(Italia), ci sono 94,6 uomini ogni 100 donne, un dato vicino
a quello rilevato in Francia (94,8) e comparabile a quello
di Germania, Grecia e Serbia. Qui il fattore che gioca a
favore del genere femminile è la speranza di vita media
solitamente più alta nelle donne che negli uomini. In ge-
nerale, in questi Paesi, il divario di genere si è nel tempo
ridotto in gran parte a causa di stili di vita e condizioni tra
uomini e donne sempre più simili. Gli unici Paesi europei
dove sono presenti (seppure in numero statisticamente ir-
rilevante) più uomini che donne sono Islanda, Norvegia e
Lussemburgo).
In Cina e India ci sono più uomini che donne. Questi
due Paesi sono noti per le loro pratiche di “femminici-
dio infantile”. In Cina, ci sono attualmente 106,3 uomini
ogni 100 donne; in India - 107,6 uomini ogni 100 donne.
Le politiche di riduzione della natalità di questi Paesi ha
fatto sì che le prime rappresentanti dell’eugenetica per
fi ni economici (oltre che demografi ci) fossero le madri: le
fi glie femmine sono un costo (dote), un peso (se non si
sposano), non sono adatte per il lavoro pesante (campi,
miniere, ecc.) e non tramandano il cognome e i beni di
aL mondo Siamo
3,64 miLiardi
di donne
e 3,7 miLiardi
di uomini.
iL divario
(58 miLioni
di uomini
in più) è cauSato
Soprattutto
daLLe poLitiche
‘eugenetiche’
in cina e india
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