Numero 12 del 2006
Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
Testi pagina 28
La pace possibile, nella reciprocità
Intervista a Luisa Morgantini
È un viaggio nella disperazione e neldolore, nell'impotenza e nella rab-
bia". Luisa Morgantini, eurodeputato di
Rifondazione Comunista, non trova al-
tre parole per descrivere l'orrore di Ga-
za, territorio "ai confini del mondo". Pri-
gione a cielo aperto dove una intera po-
polazione, più di un milione e mezzo di
palestinesi, vive ai limiti della follia.
Privata di tutto. Nell'indifferenza della
comunità internazionale che continua a
tacere sulle violenze e gli abusi. Sull'ar-
roganza dei più forti e sulla violazione
dei diritti umani, sistematica, perpetra-
ta dal Governo di Israele. "Hanno chiu-
so le frontiere, per uomini e merci - dice
Luisa Morgantini -, hanno affamato l'e-
conomia di un popolo che non può più
esportare o importare prodotti". Ma la
porta della prigione si apre quando i
carcerieri permettono alle merci costo-
sissime, made in Israel, di varcare i ceck
point immettendo sul mercato beni di
consumo che nessuno può comprare.
Una beffa crudele. E non soltanto per
quel 60% di palestinesi che ha perso il
lavoro ma anche per i giovani che non
possono studiare. Scuole e Università
chiudono e nei Territori è guerra aperta,
unilaterale. Una caccia all'uomo senza
confini, un massacro silenzioso che con-
ta i morti nei telegiornali ma non crea
scandalo nella politica. Una depriva-
zione fisica e mentale che non ha più
niente di umano. Una vergogna infinita
contro una popolazione che ha solo il
torto di voler vivere dove è nata. Come
sempre il prezzo più alto è quello paga-
to dai civili. Sono 525 le famiglie che
hanno ricevuto l'ordine di lasciare le
proprie case. Verranno distrutte. Rase al
suolo, per "spianare" ogni possibile resi-
stenza palestinese.
Dal 25 giugno la situazione
è precipitata...
Si, da quando è stato rapito il solda-
to israeliano Shalit, ma in realtà è così
da quando Sharon ha deciso con gesto
unilaterale il ritiro dei coloni, pur conti-
nuando l'assedio di Gaza, è stata una
scelta crudele. Un modo di far politica
meschino e contraddittorio.
Che atmosfera hai trovato a Gaza?
C'è una implosione di violenza senza
precedenti. Lo scontro tra le forze pale-
stinesi dopo le elezioni di Hamas ha tra-
cimato nella società. La violenza è di-
ventata parte della vita quotidiana. So-
prattutto in famiglia, dove ancora una
volta sono le donne a pagare il prezzo
più alto.
Si parla di prigioni a cielo aperto,
come vivono i palestinesi?
Io non so come riescano a sopravvi-
vere senza impazzire. Non si può vivere
senza libertà né futuro. Soprattutto i
giovani, che sono chiusi dentro questa
striscia di Gaza da anni senza poter
uscire per andare a lavorare, studiare o
per raggiungere le famiglie.
C'è ancora spazio per la cultura?
I palestinesi hanno sempre conside-
rato l'istruzione un grimaldello per la ri-
scossa. Il tasso di alfabetizzazione è al-
tissimo e nelle università hanno studia-
to e si sono laureate moltissime donne.
Anche le famiglie più povere riuscivano
a mandare i figli a scuola. Oggi la si-
tuazione è cambiata e sono troppi i ra-
gazzi che abbandonano la scuola per-
ché non hanno soldi neanche per man-
giare.
Scuole chiuse e università deserte...
Gaza è stata completamente sigilla-
ta. Hanno bombardato tutti i ponti e di-
strutto la centrale elettrica. I giovani
che erano iscritti nelle università fuori
dalla striscia non sono più potuti ritor-
nare a casa, né quelli di Gaza andare a
studiare in Cisgiordania dove ci sono
ben 643 check point militari. Intere fa-
miglie sono state divise e molti ragazzi
vivono in clandestinità. Le Università
sono chiuse perché gli studenti non ci
possono arrivare. Da poco la paralisi è
arrivata anche alle scuole. Gli stipendi
pubblici non vengono pagati da otto
mesi, la società civile è al collasso.
Boicottaggio economico?
Si, ma anche isolamento da parte
della comunità internazionale. La verità
è che Israele, che raccoglie i dazi doga-
nali per poi riconsegnarli all'Autorità
Palestinese, ha trattenuto ma io dico:
rubato, ben 60 milioni di dollari!
Perché?
Sia Israele che la comunità interna-
zionale considerano Hamas un gruppo
terrorista. I palestinesi, con le elezioni
del gennaio 2006, definite democratiche
dal mondo intero, hanno eletto libera-
28 dicembre 2006 noidonne
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Emanuela Irace
Unica Italiana premiata dal Parlamento europeo
Si chiama "Mep Aword". E' il prestigioso riconoscimento, che il Parla-
mento Europeo, attraverso il voto dei suoi membri, conferisce ogni anno a
quei parlamentari che si sono particolarmente distinti nei settori di propria
competenza. Un tributo alla meritocrazia e all'impegno che quest'anno è
andato a Luisa Morgantini, Presidente della Commissione Sviluppo, impe-
gnata da venti anni nell'azione di pace tra i popoli del Medioriente. Dalla
parte delle donne, in Afganistan e Kurdistan, in Palestina e Israele, Luisa
Morgantini si è sempre schierata a favore della causa del popolo palestine-
se, contro la violazione dei diritti umani e nel rispetto della legalità inter-
nazionale. Il premio, consegnatole il 10 ottobre scorso, ha voluto sottoli-
neare il suo impegno nella politica di cooperazione allo sviluppo, in Africa
e nel Medioriente.
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