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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 28

Testi pagina 28

28 dicembre 2007 noidonne
Matilde di Canossa, donna emiliana ed europea
Reggioi Emilia e la “Gran Contessa”
Matilde di Canossa, nata a Mantova
nel 1046 e morta a Bondeno di Roncore
nel 1115, ha avuto un ruolo centrale
nell'epoca delle lotte per le investiture. E'
la principale figura femminile del me-
dioevo europeo ed una delle maggiori
che la storia ricordi. La "Gran Contessa"
fu a tutti gli effetti una donna europea,
di stirpe e di cultura internazionale.
Figura chiave dell'intermediazione
nella lotta tra i due poteri universali che
dominarono l'Europa nel medioevo, Im-
pero e Papato, Matilde operò sulla sce-
na politica europea incidendo profon-
damente anche sul piano sociale e cul-
turale. Protettrice di insigni giureconsul-
ti come Irnerio, fondatore della scuola
giuridica di Bologna, Matilde di Canos-
sa appoggiò il papa Gregorio VII nel
processo di riforma della Chiesa. In par-
ticolare, ella si inserì nel vivo della ri-
forma gregoriana del Regno Italico.
D'altro canto, l'eredità di Matilde è rin-
tracciabile anche in quella congiuntura
fondamentale della storia italiana coin-
cidente con l'inizio della vicenda dei li-
beri comuni, la cui nascita è stata addi-
rittura attribuita all'ispirazione dell'o-
pera matildica.
Donna risoluta e di straordinario co-
raggio, Matilde ereditò un vasto domi-
nio esteso lungo la dorsale appenninica
dal Lazio e alla Lombardia, con centro a
Canossa, in territorio reggiano. I domini
matildici, stretti tra i territori dell'impe-
ratore e quelli della Chiesa, rivestivano
una valenza strategica, costituendo una
zona "cuscinetto" contesa da entrambi.
Matilde giocò un fondamentale ruolo di
intermediazione, culminato con il famo-
so incontro del gennaio 1077 fra l'impe-
ratore Enrico IV e papa Gregorio VII nel
Castello di Canossa. E' in occasione di
quella delicata operazione politico-di-
plomatica che emerge al meglio il tratto
femminile della personalità della con-
tessa. Ed è da quella vicenda che "l'an-
dare a Canossa" ha assunto il senso del
chiedere perdono.
La travagliata vicenda biografica
della Contessa va ben al di là dello ste-
reotipo della donna di potere, disegnan-
do il profilo di una personalità femmini-
le complessa, in bilico tra le pratiche di
governo e la solitudine della statista,
tra "gli affanni del mondo" e la nostal-
gia per la vita contemplativa, tra i suc-
cessi nella vita pubblica e le difficoltà
nella vita privata, e trova un filo con-
duttore nell'inquietudine di una perso-
nalità destinata a sfidare le convenzio-
ni, i pregiudizi e l'incomprensione dei
poteri maschili del tempo. Non fu ri-
sparmiata neppure a lei, come ad altre
figure femminili, l'accusa di essere l'a-
mante di qualcuno (in questo caso, Pa-
pa Gregorio VII) e di trarre vantaggio
da tale condizione. Ma Matilde sembrò,
almeno in apparenza, di non curarsi dei
pettegolezzi ne' delle accuse cui venne
sottoposta.
Il carisma e la suggestione di
una donna che, nel cuore del me-
dioevo, incarnò in modo emble-
matico il femminile, ha alimen-
tato una mitologia che ha attra-
versato quasi un millennio ed ha
finito per saldarsi definitivamen-
te anche con la storia della cul-
tura europea contemporanea, e
non solo emiliana.
Dal canto suo, la provincia di
Reggio si sente ed è "terra matil-
dica", "terra di Canossa". L'ambi-
to reggiano costituisce il cuore
del "sistema Matildico", di quel
dominio territoriale (e non solo
difensivo) organizzato dalla
Contessa: non solo perché qui el-
la aveva scelto la sua dimora,
ma soprattutto perché nella collina reg-
giana l'organizzazione territoriale si è
strutturata sui suoi assi difensivi ed an-
cora conserva componenti dell'articola-
to sistema, di rilevanza storica e pae-
saggistica. Il patrimonio rimasto è di
valore enorme, riconosciuto da studiosi
e turisti di tutto il mondo.
Le architetture fortificate, sorte per
esigenze difensive in posizione elevata,
dominano ancor oggi vasti ed eccezio-
nali contesti paesaggistici e segnano in
modo indelebile la qualità di un territo-
rio famoso per la qualità dei servizi, la
coesione sociale, la forza dell'impresa
diffusa e non abbastanza conosciuto,
invece, per gli straordinari monumenti
storici e culturali, dai borghi ai castelli,
alle corti, alle case a torre.
Da alcuni anni stiamo promuoven-
do, anche attraverso la "Biennale del
Paesaggio", l'amore per il bello e la tute-
la del patrimonio storico. E' alla figura
di Matilde, ma anche al persistere dei
segnali della sua epoca nelle architettu-
re e nel paesaggio, che la Provincia di
Reggio Emilia dedicherà una mostra nel-
l'estate del 2008.
Contemporaneamente, verrà ripro-
posto il Premio Matilde di Canossa, già
assegnato a figure come Rita Levi Mon-
talcini, Adriana Zarri, Margherita
Haak, e destinato a una donna che si
sia distinta nell'ambito della cultura,
dell'azione politica o sociale in campo
internazionale. Un Premio di alto profi-
lo che vogliamo dedicare a tutte le don-
ne, al loro coraggio e alla loro capacità
di ribellarsi alle ingiustizie ed ai pregiu-
dizi a cui sono ancora sottoposte.
Sonia Masini,
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
la Provincia di Reggio Emilia dedicherà una mostra ed un
premio internazionale alla "Gran Contessa", donna carismatica
e di straordinario coraggio.
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