Numero 4 del 2007
Al centro dell'attenzione
Testi pagina 28
28 aprile 2007 noidonne
Adriana Scaramuzzino è nata a Co-senza 54 anni fa, entra in Magi-
stratura nel 1977 con un incarico al Tri-
bunale di Padova. Dal 1982 svolge la
sua attività a Bologna, ricoprendo l'in-
carico di Giudice Tutelare a Bologna e
Imola. Dal 2005 fa parte delle giunta
Cofferati nel ruolo di Vice Sindaca con
delega ai Servizi sociali.
Una valutazione del percorso ammi-
nistrativo di medio termine?
Bologna è una città complessa, at-
traversata da grandi trasformazioni. Le
sue problematiche sono simili a quelle
delle grandi metropoli come Milano o
Roma, ma le sue risorse sono di una cit-
tà di medie dimensioni (conta 400mila
abitanti). Pertanto, il primo periodo del-
la nostra attività si è concentrato sulla
mappatura e sulla conversione dell'esi-
stente, adeguando gli impegni di spesa
alle disponibilità economiche.
Gli interventi attuati?
L'offerta per le strutture per disabili,
di un servizio diurno adeguato ai biso-
gni delle famiglie e degli interventi per
la regolarizzazione, la formazione, l'in-
contro e l'allontanamento da condizioni
di isolamento, delle assistenti familiari,
spesso straniere, nell'ambito della cura
agli anziani.
I prossimi investimenti?
Il rinnovo dei contratti per i servizi
diretti agli anziani, adulti e minori, si
accompagnerà ad una modernizzazione
degli stessi. Verrà chiesto, ad esempio, ai
Centri di prima accoglienza per le perso-
ne straniere, come quello di via Terracini
o il "Piratino", di garantire un nuovo ac-
compagnamento agli ospiti, con la defi-
nizione di soluzioni di autonomia e inte-
grazione nella fase di uscita dalle strut-
ture. Gli stessi progetti saranno realizza-
ti nelle strutture comunali.
Cosa ha fatto l'amministrazione Cof-
ferati per le donne?
La creazione della delega alle Pari
Opportunità, interpretata in modo col-
lettivo dalla Giunta, e già un segnale di
attenzione. Va evidenziata, poi, la per-
centuale paritaria della rappresentanza
femminile in giunta, dove le donne sono
cinque, tante quanti gli uomini. Per le
donne in stato di necessità, sia italiane,
sia straniere, si è puntato sul microcre-
dito, sui prestiti d'onore, sull'accompa-
gnamento al lavoro, sui percorsi di re-
golarizzazione per le donne straniere. La
struttura d'accoglienza in viale Lenin,
dotata di 19 posti letto, dall'autunno
2006 è dedicata esclusivamente alle
donne. Qui saranno aperti a breve degli
sportelli di alfabetizzazione al lavoro
per attività come sartoria e giardinag-
gio, che offrono le opportunità per una
svolta di lavoro. A questi si aggiungo-
no: lo Sportello di lavoro per le donne
immigrate, l''incremento dei posti sia per
i nidi, sia per le scuole materne, gli aiu-
ti economici alle madri che scelgono di
rimanere a casa nei primi mesi di vita
dei figli.
Bologna è una città sicura?
Non credo che Bologna viva una rea-
le situazione di criticità, penso piuttosto
che sia la percezione della sicurezza da
parte dei cittadini a giocare brutti scher-
zi. L'estate scorsa abbiamo aperto un
lungo confronto con la città sulla sicu-
rezza. E' vero che episodi di violenza, in
particolare sulle donne, si sono presen-
tati nell'ultimo periodo con una certa
frequenza. Evidentemente c'è una catti-
va sopportazione della visibilità delle
donne, le quali secondo alcune culture,
e non mi riferisco necessariamente all'e-
lemento religioso, dovrebbero essere
condotte a situazioni più controllate.
Alle donne bolognesi, donne libere e in-
dipendenti, questo non si può chiedere.
Si deve chiedere, invece, una maggiore
attenzione alla città intera, rinnovando
il patto tra generazione, genti e generi,
utile a tutta la città. A questo scopo
verrà adottata una comunicazione più
diretta verso i cittadini. Anche nei quar-
tieri verranno creati degli sportelli so-
ciali dove l'utenza, in maggior parte
femminile come indicato dalle esperien-
ze di altri comuni della provincia, rice-
verà indicazioni immediate rispetto ai
propri bisogni. Contiamo di far partire i
primi entro l'estate.
Che cosa ha sacrificato alla politica?
Il mio tempo libero e il divertimento.
Che cosa, invece, ha dato di sé?
La mia storia e l'esperienza persona-
le di donna che si è divisa tra più ruoli:
quello lavorativo, di madre con una
bambina piccola, di figlia con genitori
ai quali prestare delle cure, di donna
che ha voglia di esserlo attraverso l'im-
pegno in un gruppo sul tema "Donne e
Diritto".
E i rapporti con le altre amministra-
trici?
Abbiamo storie diverse e non sempre
c'è una perfetta sintonia, malgrado ciò,
esistono molte possibilità di confronto.
Lavorare bene tra donne è possibile se
non si vogliono riprodurre a tutti i costi
dei modelli maschili che non ci appar-
tengono.
La politica è un piacere o un dovere?
La politica deve essere per tutti un
dovere. Può essere un piacere quando
l'opportunità di esprimere il proprio
pensiero si concretizza nella capacità di
avanzare delle proposte.
Una giunta in parità
Bologna / Intervista a Adriana Scaramuzzino
Daniela Ricci
“c'è una cattiva sopportazione
della visibilità delle donne... “