Numero 2 del 2007
Famiglia allargata e in evoluzione
Testi pagina 28
Senza donne lo sviluppo langue
Kazakistan / “a case study”
“La variabile di genere è essenzialeper lo sviluppo di un paese. Ecco
perché la costruzione dei bilanci pubbli-
ci secondo un'ottica di genere dovrebbe
essere parte integrante della pianifica-
zione delle azioni di governo.
Il Kazakistan ha mosso i primi passi
in questa direzione". Lo afferma Irina
Unzhakova del Women's Federation
"Status"(WFS), responsabile del progetto
"Public Council for a Gender Budget", il
cui obiettivo è diffondere la conoscenza
dei principi del "gender budgeting" tra i
funzionari statali, i membri del Parla-
mento e le Ong a livello locale. Il pro-
getto in questione rientra nel Piano di
Azione Nazionale 1999 del WFS per il
miglioramento dello status delle donne
kazake, ed è nato con lo scopo d'inte-
grare il programma 2003-2005 (prima
fase) di riduzione della povertà predi-
sposto dal governo in via sperimentale
a Ust-Kamenogorsk, città industriale si-
tuata nel nord-est del Kazakistan.
Gli indicatori scelti dal progetto per
misurare il livello di applicazione del
"gender budgeting" al programma go-
vernativo sono la sensibilità di genere
degli attori coinvolti nell'attuazione del
programma e l'impatto sui suoi benefi-
ciari. Una prima valutazione di questo
programma ha, tuttavia, messo in evi-
denza che i funzionari statali non han-
no alcuna idea di cosa sia il "gender
budgeting".
Il programma è stato avviato senza
porre attenzione all'aspetto di genere,
nonostante quest'ultimo sia esplicita-
mente menzionato nei principi enuncia-
ti nella sezione introduttiva del docu-
mento programmatico, insieme ad altri
fattori. E ciò è assolutamente ovvio, da-
to che le persone interessate alla distri-
buzione di beni e servizi pubblici sono
innanzi tutto quelle economicamente e
socialmente più svantaggiate. A Ust-
Kamenogorsk, il gruppo più vulnerabile
di popolazione è costituito di donne ol-
tre i 40 anni d'età con uno o più minori
a carico, e con salute precaria. Benché
siano state economicamente attive per
oltre 20 anni, molte di loro sono oggi la-
voratrici saltuarie, disoccupate od oc-
cupate nell'economia informale.
Di conseguenza, il loro reddito è va-
riabile e occasionale. Queste donne han-
no contattato i centri per l'impiego e le
Ong in cerca d'appoggio e assistenza.
Circa il 70% delle loro richieste è volto
ad ottenere un aiuto per trovare un la-
voro fisso, mentre il restante 30% si rife-
risce al bisogno di soccorso per la cura
di membri della famiglia malati e dis-
abili, di protezione dalla violenza do-
mestica, e al riconoscimento di social
benefits nel settore socio-sanitario.
Senza curarsi di ciò, il programma si
concentra sui bisogni della popolazione
povera complessivamente considerata,
vale a dire priva di quei connotati basi-
lari quali età, sesso, condizione familia-
re, stato di salute ecc., frequentemente
correlati alla povertà. Inoltre, nonostan-
te sia focalizzato sui gruppi più biso-
gnosi di popolazione, esso non antepo-
ne coloro il cui reddito si trova sotto la
soglia nazionale di povertà. Nel periodo
di avvio del programma, il reddito men-
sile medio pro capite della popolazione
povera consisteva di KZT 1,871 (12
dollari), che rappresentava il 12,5% del
reddito pro capite nominale della popo-
lazione urbana. Nel 2003, 8mila perso-
ne (il 2,6% della popolazione) vivevano
sotto il livello di povertà, di cui oltre la
metà erano donne.
Il riassetto della struttura economica
del Kazakistan, in seguito al crollo
dell`Urss, ha prodotto una crescita nel
ramo energetico, mentre si è registrata
una contrazione negli altri comparti,
soprattutto in quello agricolo dove è al-
ta la forza lavoro femminile impiegata
nella coltivazione del cotone. Uno dei
risultati intermedi più attesi dalla rea-
lizzazione di questo programma era
quello di diminuire di 3mila unità il nu-
mero di poveri entro il 2005. Ma l'obiet-
tivo è stato raggiunto solo in parte. Il
programma non dispone di dati di par-
tenza disaggregati. Esso parla generica-
mente di giovani, famiglie a basso red-
28 febbraio 2007 noidonne
Cristina Carpinelli