Numero 5 del 2008
Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
Testi pagina 28
28 maggio 2008 noidonne
STRUMENTILa felicità che vogliamo
"Dopo 10 anni di convivenza, ho detto basta. Renato è un uomo dolcissimo e buono, nonostante sia più giovane
di me di 8 anni, ha sempre dimostrato un grande senso di responsabilità. Quando l'ho conosciuto, lui era giova-
nissimo e io avevo una figlia di 5 anni, ero stremata dalla perdita di mio marito morto di aids. Renato si era da
poco stabilito in città, non conosceva quasi nessuno ma aveva me, era molto preso dalla nostra storia e devo dire
che nei primi tempi eravamo davvero molto innamorati mi sentivo di nuovo viva e pronta a crescere mia figlia insie-
me a lui, e così è stato. Poi lentamente la nostra relazione si è come appiattita. Renato lavorava tanto, troppo,
avevamo deciso di acquistare una casa e i soldi non bastavano mai, tornava alla sera stanco e poco propenso a
parlare o uscire con gli amici, i rari approcci amorosi erano frettolosi e senza passione. Non mi sentivo amata, mi
rendo conto di essere stata egoista e superficiale ma nella mia vita ho patito tanto della mancanza di amore! Nei
tre anni vissuti in collegio ho sopportato angherie di ogni tipo, mi sono ammalata e quando sono finalmente tor-
nata a casa, i miei mi hanno spedita in un'altra città a lavorare presso una famiglia!".
Mara ha un aspetto solare, coi tratti tipici delle donne del sud ma gli occhi, mentre racconta la sua storia, tradi-
scono la sofferenza di un'infanzia violata. Con una buona dose di coraggio riesce a raccontare dei ripetuti abusi
sessuali subìti da uno zio, che approfittava di lei nei momenti in cui era sola in casa. Non è mai riuscita a parlar-
ne coi genitori, la vergogna glielo ha sempre impedito e nemmeno delle violenze che, in collegio, le sue stesse com-
pagne più grandi le imponevano. Adesso che si è separata e vive da sola con la figlia, ha difficoltà economiche e
come se non bastasse l'uomo con cui ha instaurato una nuova relazione non riesce a dimenticare la ex moglie.
Insicurezza e gelosia sono i sentimenti che governano in questo momento la vita di Mara, per riprenderne il con-
trollo ha bisogno di rivedere la scala delle priorità e al primo posto deve mettere se stessa. Questo è il momento
giusto per scoprire le cause che non le permettono di instaurare una relazione soddisfacente. Guardarsi dentro può
essere doloroso ma è l'unico modo per riprendere in mano la propria vita e gestirla come si desidera che sia.
Ripartire, dopo avere fatto pulizia, e riscrivere il proprio passato osservandolo con gli occhi di oggi è un'opportu-
nità che, quando si presenta, non va sprecata. Il tempo che abbiamo da vivere è limitato, rendiamolo fertile ricco,
dipende da noi solo da noi, l'importante è capirlo in tempo.
Gianna Morselli
A Bologna prenderà il via l'esperienza del nido inte-
raziendale, una risposta concreta ai bisogni delle
tante lavoratrici che operano nella zona della Fiera,
ma anche delle famiglie residenti nel quartiere San
Donato. La Regione Emilia-Romagna e il Comune di
Bologna hanno già firmato un accordo per la costru-
zione del nido d´infanzia, che prevede 60 posti e un
investimento di 2 milioni di euro da parte della
Regione. La costruzione del nido è prevista in tempi
molto brevi, circa 18 mesi, in via della Villa, vicino
alla sede regionale della Rai. La struttura vuole
rispondere alle esigenze dei dipendenti di aziende
ed enti pubblici che operano nell´area fieristica, ma
è anche aperta ai figli dei residenti del quartiere.
"Si tratta senza dubbio di un passo molto impor-
tante - hanno sottolineato le consigliere regionali
Laura Salsi e Gabriella Ercolini - che consentirà final-
mente una maggiore conciliazione degli impegni di
cura, di lavoro e di vita delle famiglie di chi lavora
nell'area fieristica e di chi risiede nei quartieri coin-
volti". Il caso di Bologna diventa così un modello di
eccellenza perché è la realizzazione di un'azione con-
creta volta ad armonizzare ed equilibrare i tempi di
vita familiare con i tempi di vita lavorativa.
"La conciliazione del ruolo di lavoratrice e di madre
rappresenta per le donne di oggi una delle sfide più
complesse - proseguono le consigliere del Pd della
Regione Emilia-Romagna - La più intensa partecipa-
zione al mercato del lavoro fa sì che spesso la donna
si trovi sulle spalle le stesse responsabilità dell'uomo
fuori casa e un carico ben più gravoso nella vita
familiare. Questo carico dipende dalla cura dei figli e
della casa, ma anche, sempre più spesso, dalla dedi-
zione verso familiari anziani, malati o disabili.
Sempre più spesso le donne, in mancanza di ade-
guati servizi, si rivolgono ad altre donne, a volte
parenti, a volte immigrate straniere per il disbrigo
delle faccende domestiche e il lavoro di cura".
"Una buona conciliazione - concludono Salsi e
Ercolini - si configura proprio dove i tempi e le esi-
genze della famiglia e quelli del mondo del lavoro si
coniugano in modo tale da permettere alle relazioni
in gioco una realizzazione umana integrale delle
donne e degli uomini coinvolti".