Numero 2 del 2012
Lavorare per 5 euro l'ora
Testi pagina 28
REDAZIONALE
| '
i J"
E | R Emilia-Romagna
I CONSULTORI
hanno bisogno delle donne
di Roberta Morì, presidente Commissione regionale per la ParitÃ
consultori familiari rappresentano un punto stra-
tegico nelle politiche di promozione e tutela della
salute della donna e del bambino, della sessualità ,
del sostegno alle coppie e alle famiglie. Partiamo
da qui per riaffermare, oggi, la validità degli obiettivi
stabiliti dalla legge del 1975 che li ha istituiti e che
vanno dall’assistenza psicologica e sociale alla mater-
nità e paternità responsabile e peri problemi di coppia
e di famiglia, alla somministrazione dei mezzi necessari
per conseguire le finalità liberamente scelte dalla cop-
pia e dal singolo in ordine alla procreazione responsa-
bile, alla tutela della salute della donna, alla divulga-
zione delle informazioni idonee a promuovere owero a
prevenire la gravidanza. Tutto ciò ha anticipato i con-
tenuti della 194 e ha reso i consultori luoghi accessibili
a tutti, di reale sostegno alla genitorialità , nell’ambito
del servizio pubblico socio-sanitario.
Dalla fine degli anni ’90 la programmazione regionale
in materia ha poi assunto ulteriori problematiche,
quelle peculiari delle donne e delle famiglie immigrate,
ma anche quelle inerenti la sessualità di giovanis-
sime/i, prevedendo la presenza di équipes multipro-
fessionali in grado di assicurare percorsi preventivi,
diagnostici e terapeutici integrati con le strutture pre-
senti sul territorio. A loro disposizione e in un’ottica di
personalizzazione e rafforzamento dell’assistenza, si è
riconosciuto il ruolo di supporto delle associazioni di
volontariato, che costituiscono un completamento del
servizio pubblico, per renderlo idoneo a rispondere
alle complesse richieste dall’utenza. Ancora più ne-
cessario in un periodo storico che ha visto - e vede - la
progressiva riduzione delle disponibilità di risorse per
la spesa pubblica, a tutti i livelli istituzionali.
Questa è in estrema sintesi la strada tracciata da una
normativa nazionale e regionale che mantiene la sua va-
lidità nei principi ed obiettivi
fondamentali, che pone la
donna, la sua salute psico-fi-
sica, cosi come la responsabi-
lità genitoriale, al centro e
quale fulcro dei servizi consul-
toriali. Non condividiamo nes-
suna iniziativa volta a svuotare
il ruolo dei consultori e del ser-
vizio pubblico che svolgono, a
favore di strutture private o di posizioni ideologiche non
rispettose del principio di autodeterminazione della
donna e della coppia.
Qualunque riforma si renda necessaria deve produrre un
di più: maggiore appropriatezza, efficacia ed efficienza,
maggiore integrazione con le strutture ospedaliere, am-
bulatoriali e con i centri per le famiglie presenti sui ter-
ritori, un’offerta di qualità rispondente a bisogni sempre
crescenti e variegati.
Noi vogliamo dunque rilanciare la funzione del consul-
torio, alla luce dei cambiamenti della nostra società e
delle esperienze fatte. Ciò significa ad esempio “at-
trezzarlo†perché sia il luogo che effettivamente pro-
grammi, gestisca e realizzi l’integrazione dei servizi di
tutela della salute della donna; perché sia in grado di
collaborare con le istituzioni scolastiche e formative
sui programmi di prevenzione e di educazione (affettiva,
sessuale, relazionale) rivolti alla pre-adolescenza e
adolescenza; perché sia perno per l’integrazione delle
associazioni di volontariato sociale nei progetti perso-
nalizzati di sostegno alle persone e famiglie disagiate,
da attuare in sintonia con le direttive regionali e nel ri-
spetto del principio di pluralismo dei soggetti coinvolti.
A tal proposito assume grande rilevanza la formazione
delle operatrici e operatori, considerato anche il fatto