Numero 4 del 2015
Cibo nemico - anoressia bulimia
Testi pagina 28
26 Aprile-Maggio 2015
UC
RA
IN
A
di Cristina Carpinelli
In Ucraina, anche le donne sono state partecipi della guerra. Tolti gli abiti civili, hanno imparato a costruire barricate, lanciare bombe molotov, mattoni e granate contro miliziani, poliziotti e
“ribelli”. Alcune hanno combattuto per difendere l’Ucraina
delle rivolte di Maidan, altre a fianco dei separatisti ucraini
russofoni. Sarebbero diverse miglia-
ia quelle che hanno deciso di com-
battere. Chi era al loro fianco è stato
testimone del coraggio, resistenza e
determinazione che hanno dimostra-
to, superando in taluni casi gli uomini.
Tra loro c’è anche chi si è distinta
per la ferocia con la quale ha por-
tato a compimento le azioni militari.
È il caso, ad esempio, di Irma Krat,
giovane reporter (29 anni), capore-
dattrice di Hidden Truth Tv, e leader
di un’unità di “Autodifesa femminile”,
rapita a Slavjansk, città della regione
di Donetsk, nella russofona Ucraina
orientale, con l’accusa di aver tortu-
rato e ucciso diversi oppositori alla
giunta golpista di Kiev. Non è un se-
greto che la lotta ai separatisti ucraini
filorussi sia stata portata avanti da battaglioni come l’unità
d’assalto Aidar, formata inizialmente da volontari, in se-
guito passata sotto il controllo del ministero della Difesa,
che ha recentemente deciso di scioglierla nel tentativo di
riorganizzare le forze militari.
Molte reclute, che hanno militato in questa unità d’assal-
to, provengono da ambienti nazisti
e dell’estrema destra. Accusato da
Amnesty International di violazioni
dei diritti umani e dall’OSCE di vio-
lenze contro la popolazione civile,
questo battaglione para-militare ha
tra i suoi volontari diverse donne, al-
cune impegnate come personale me-
dico o di supporto, altre in ruoli attivi
di combattimento. Sono tutte giova-
nissime e alla loro prima esperienza
di guerra, tranne mama Tanja, che
ha già partecipato ad altri conflitti.
È stata medico di guerra durante il
conflitto del Nagorno-Karabach (pic-
colo fazzoletto di terra del Caucaso
meridionale) nei primi anni Novanta.
Fatta prigioniera e picchiata dalle mi-
lizie cecene (le c.d. “unità della mor-
SORELLE MA IN GUERRA
Donne presenti
anche nelle unità
D’assalto AidAr
accusato
Da amnesty
international Di
violazioni Dei Diritti
umani e Dall’osce
Di violenze contro
la popolazione civile
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