Numero 1 del 2015
Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
Testi pagina 28
26 Gennaio 2015
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I
di Cristina Carpinelli
Mentre sulla Russia piovono critiche
per le sue politiche ostili verso le co-
munità LGBT, l’Estonia guadagna,
tra gli stati post-sovietici, il primato
di paese progressista. Già con le elezioni europarlamen-
tari del maggio 2014, il piccolo paese Baltico aveva dato
prova di “virtuosismo”, assegnando pari seggi a uomini
e a donne(1). Ora ha legalizzato i matrimoni tra le persone
dello stesso sesso. Questo è quanto emerge da una ricer-
ca pubblicata nel portale Lenta.ru, il cui oggetto d’indagi-
ne è l’atteggiamento dei Paesi ex-comunisti nei confronti
delle unioni di genere.
La legge estone sui matrimoni omosessuali entrerà in vi-
gore il 1° gennaio 2016. Dalla ricerca si apprende, tutta-
via, che su questa questione il parlamento si è spaccato
a metà. Solo due voti in più hanno consentito di fare pen-
dere l’ago della bilancia a favore dei matrimoni con per-
sone dello stesso sesso. All’indomani dell’esito del voto,
il presidente dell’Estonia, Toomas Ilves, ha dichiarato:
“La nostra Costituzione sancisce l’uguaglianza. La società
estone non sopporta l’intolleranza nei confronti dei propri
cittadini. Siamo troppo pochi per poter discriminare qual-
cuno”. In base alla nuova legge, le coppie dello stesso
sesso avranno il diritto di registrare il matrimonio, regolare
giuridicamente le questioni patrimoniali, adottare i figli a
patto che uno dei due partner sia il genitore biologico del
bambino. Il testo estone segna una netta cesura con le
leggi e la retorica politica omofobe di molti paesi ex sovie-
tici, primo fra tutti la Russia. Sempre dalla ricerca si rileva,
in controtendenza, che un altro paese Baltico, la Lettonia,
ha “costituzionalmente” sancito il matrimonio solo come
“un’unione tra un uomo e una donna”. In Lituania la pro-
posta di legge anti-gay, che avrebbe vietato discorsi, pa-
rate e materiali audiovisivi a sostegno dei diritti degli omo-
sessuali, è stata bocciata dal parlamento. Il paese baltico
non si è, dunque, accodato alla terribile, quanto sempre
troppo lunga lista di paesi che condannano in maniera
esplicita o implicita l’omosessualità.
In Bielorussia, l’atteggiamen-
to sessista è piuttosto marcato.
A partire da quello del presi-
dente del paese, Lukašenko, secondo il quale “se una
donna va con un’altra donna, la colpa è di noi maschi”. Le
azioni repressive nei confronti degli omosessuali sono di
varia natura: dall’impedire a questi ultimi di gestire night-
club, al costante monitoraggio dei social network da parte
della polizia, sino a richiedere una perizia psichiatrica ai
giovani di orientamento omosessuale che si sottopongono
OMOFOBIA
IL VENTO
DELL’EST
Una panoramica sUlla cUltUra omofobica
e sUi diritti lGbt nei paesi che facevano
parte dell’Unione sovietica.
tante, troppe le zone oscUre
ESTONIA
LETTONIA
LITUANIA
BIELORUSSIA
UCRAINA
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