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Numero 12 del 2006

Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie


Foto: Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
PAGINA 27

Testi pagina 27

a Emilia Romagna Emilia Romagna
Il nuovo Welfare? Un cantiere aperto. Con il significa-
tivo titolo "In Emilia-Romagna cresce il cantiere del
nuovo Welfare" l'Unione regionale Ds, il forum delle
Autonomie locali Ds e il gruppo regionale Uniti nell'U-
livo Ds hanno promosso una giornata seminariale per
fare il punto sulle politiche sociali e sanitarie della Re-
gione, in vista della definizione del Piano socio-sanita-
rio emiliano-romagnolo.
La giornata ha messo in rilievo le esperienze sul cam-
po già sperimentate in Emilia-Romagna, regione da
sempre all'avanguardia nel settore dei servizi socio-as-
sistenziali, ma si è posta anche in un'ottica di innova-
zione e progettazione, nella consapevolezza che la sfi-
da attuale consiste nel saper leggere i bisogni emer-
genti per individuare le risposte più efficaci, con un
occhio a risorse pubbliche sempre più ridotte.
Una sfida che vede le donne in prima linea, le donne
sulle quali ancora incombe nella maggior parte dei ca-
si la responsabilità del lavoro di cura all'interno delle
famiglie. "Come ha ben evidenziato l'assessora alle Po-
litiche di Welfare del Comune di Forlì, Loretta Bertoz-
zi, le donne riassumono in sé molte delle categorie più
vulnerabili: la capofamiglia con figli minori, la lavora-
trice immigrata, l'anziana sola - osserva la consi-
gliera regionale del Gruppo Uniti nell'Ulivo Ds Lau-
ra Salsi -. In una regione come la nostra, che pre-
senta dati positivi quanto a tasso di crescita e ric-
chezza diffusa, e dove i servizi indubbiamente fun-
zionano, non deve calare l'attenzione proprio su
questo concetto di vulnerabilità, filo conduttore
delle future politiche sociosanitarie.
E' importante giocare le sfide prossime seguendo
come linee guida i concetti di universalismo, inclu-
sione, sostenibilità". Programmare i nuovi servizi si-
gnifica innanzitutto partire da un'analisi della real-
tà, che per le donne è sempre più difficile. Anche
nella privilegiata Emilia-Romagna, infatti, dove le
quote di occupazione femminile sono le più alte d'I-
talia, avere un figlio significa, per le donne fra i 30
e i 39 anni, perdere posizioni sul mercato del lavo-
ro. Secondo le stime, poi, ben tre quarti delle atti-
vità di cura nelle famiglie con figli sarebbero in ca-
rico alle madri, con un forte sbilanciamento nella ri-
chiesta di congedi parentali: solo l'1,2% degli uo-
mini, dicono i numeri, chiede almeno un giorno.
"Una delle priorità - sottolinea ancora Laura Salsi -
è quella di combattere le disuguaglianze, le cause
di esclusione sociale, tutti quei fattori che possono
portare le famiglie, soprattutto quelle con parecchi
bambini, sotto la soglia della povertà. Ecco, partia-
mo dai diritti dei bambini per costruire un sistema
più giusto e più vicino agli uomini e alle donne di
questa regione".
Gabriella Ercolini
La Sanità, l'obiettivo è
ridurre i tempi d'attesa
La Regione Emilia-Romagna vuole ridurre i
tempi di attesa per le prestazioni sanitarie
e presenta il suo piano, che attingerà ai
fondi nazionali stanziati proprio per realiz-
zare l'obiettivo previsto dall'intesa Stato-
Regioni. Trenta giorni al massimo per le
visite specialistiche, 60 per gli esami stru-
mentali, al massimo sette giorni per le
urgenze: sono questi i tempi indicati dal-
l'assessore regionale alle Politiche per la
Salute, Giovanni Bissoni, e dal direttore del
settore, Leonida Grisendi, nel piano messo
a punto per le Aziende sanitarie emiliano-
romagnole. "Se i tempi non vengono
rispettati - avverte la Giunta - le Aziende
devono aumentare le prestazioni anche
attraverso la libera professione o le struttu-
re private". Il piano tocca tanto le presta-
zioni ambulatoriali (54 prestazioni per cin-
que aree: oncologica, cardiovascolare,
materno-infantile, geriatrica, visite speciali-
stiche di grande impatto) quanto ricoveri,
day hospital e altre forme di assistenza.
Un nuovo
Welfare per il
futuro della
società emiliano-
romagnola?
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