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Numero 2 del 2008

Politiche scomode


Foto: Politiche scomode
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Testi pagina 27

proposte formali in tal senso
alla Giunta regionale.
Entro l'anno tale impegno di-
venterà realtà: la commissione
"Politiche per la salute e Politi-
che sociali", presieduta dal con-
sigliere Tiziano Tagliani (Pd), ha
dato il via libera nelle scorse
settimane alla delibera che
traccia le linee guida alle Azien-
de sanitarie per il controllo del
dolore in travaglio da parto.
Il provvedimento stabilisce che,
entro e non oltre il 1° luglio
2008, le Aziende Sanitarie de-
vono definire i piani provinciali
circa l'organizzazione della ri-
sposta assistenziale in materia
di controllo del dolore in trava-
glio di parto. Ma il risultato più
importante è che entro e non
oltre il 31 dicembre 2008 le
stesse Aziende dovranno ga-
rantire, in almeno una struttu-
ra predisposta per le nascite in ciascun territorio, l'ero-
gazione del servizio di parto analgesia, con carattere
di gratuità e sulle 24 ore per tutti i giorni dell'anno. In
tutti i punti nascita, inoltre, deve comunque essere ga-
rantita almeno una metodica non farmacologica di
controllo-contenimento del dolore nel parto.
Per la formazione del personale, la delibera regionale
stabilisce inoltre i percorsi mirati all'apprendimento
delle procedure sia per la parto analgesia, sia per le al-
tre metodiche, farmacologiche e non, nonché inter-
venti informativi rivolti ai cittadini sulle modalità di ac-
cesso alle tecniche di contenimento/controllo del do-
lore del parto nei punti nascita aziendali.
"E' un risultato importantissimo, che vede la nostra Re-
gione all'avanguardia nell'attenzione ai cittadini e alla
qualità della vita delle persone - commentano le con-
sigliere Ercolini e Salsi -. Tra i diritti fondamentali degli
individui c'è anche quello di non soffrire e il dolore le-
gato al travaglio e al parto rappresentano una delle
grandi paure delle donne alle prese con l'esperienza
della maternità. La parto analgesia consente alle par-
torienti di affrontare in serenità i momenti più delica-
ti, libere dal timore di non riuscire a sopportare il do-
lore e dunque di vivere appieno le emozioni legate al-
la nascita del loro bambino".
"Le persone hanno diritto di vivere senza sofferenze e
di ricevere cure adeguate ai loro problemi di salute e
di relazione - recita il preambolo della risoluzione pre-
sentata dai consiglieri democratici e approvata nel
2006 dall'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna -.
La lotta al dolore deve essere una priorità dei servizi
sanitari della Regione Emilia-Romagna e le persone
hanno il diritto di vivere con la possibilità di evitare le
sofferenze, ricevendo la terapia antalgica sia per con-
dizioni continuative di patologia cronica e avanzata,
sia per situazioni legate alla contingenza dello stato di
percezione del dolore".
La Regione Emilia-Romagna punta sempre più sulla ri-
cerca e sull'innovazione tecnologica per garantire lo
sviluppo del suo sistema produttivo. E punta in modo
particolare sulle donne, per le quali è in progetto un'a-
zione pilota, comprendente assegni, voucher, tirocini e
servizi anche formativi, per consentire il loro inseri-
mento in settori a forte contenuto tecnologico e di in-
novazione e promuovere esperienze di mobilità inter-
nazionale.
A tutto ciò punta il bando "Interventi per la qualifica-
zione delle risorse umane nel settore della ricerca e
dell'innovazione tecnologica", che si propone di met-
tere a punto un pacchetto di interventi diversificati,
dedicati a giovani e adulti con alte professionalità che
intendano sviluppare progetti nell'ambito della ricerca
e dell'innovazione.
Le risorse disponibili per il primo triennio ammontano
a quota 17 milioni e 250mila euro sull'asse capitale
umano, ai quali vanno aggiunti 750mila euro sull'asse
assistenza tecnica.
L'iniziativa della Regione utilizza lo strumento della
"sovvenzione globale", con la quale si interviene, attra-
verso fondi strutturali comunitari, per mettere in cam-
po iniziative di sviluppo locale. Tale strumento, già uti-
lizzato nella programmazione 2000-2006, consente di
affidare la realizzazione di misure, o parti di esse, a un
organismo (il cosiddetto organismo intermediario)
qualificato nella promozione e gestione di specifiche
politiche di intervento.
Concretamente, l'organismo intermediario può attiva-
re diverse azioni, dalla messa in palio di borse di ricer-
ca e tirocini per partecipare a progetti di ricerca appli-
cata, trasferimento tecnologico, sviluppo precompeti-
tivo e innovazione, in collaborazione con imprese o
enti, finalizzati a percorsi di progettazione e sviluppo
di imprese innovative, ad attività di alta formazione
specialistica, anche attraverso voucher formativi, assi-
stenza e tutoraggio, monitoraggio e diffusione delle
azioni.
18 milioni in tre anni
per chi fa ricerca
a Emilia Romagna Emilia Romagna
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