Numero 12 del 2011
Illuminata umanità
Testi pagina 27
Forme, colori, luci, movimento.
Cosa ti sollecita quando lavori?
Vado a periodi come accade anche agli altri. Nelle foto si
possono leggere molte cose sullo stato d'animo del foto-
grafo. Poi c’è il condizionamento commerciale quindi la ri-
chiesta di chi ti commissiona una foto. Ad esempio negli
anni '90 c'era una grande richiesta di elaborazioni digitali
che sono anche state una grande mia passione per la pos-
Ouale è stato lo 'scatto della vita'?
Quello di cui ricordi ancora l'emozione?
È successo prima di passare al professionismo ed è stato
determinante. Durante un viaggio a Zurigo, in una giornata
di pioggia e schiarite, ho fotografato sul lago un vecchio
e un bambino.
Info: Antonella Di Girolamo fa parte dell'Archivio collettivo fotografico
BuenaVista. | suoi lavori sono sul sito http://openversus.photosheltencom/
sibilità che danno di costruire immagini che non esistono
nella realtà . Negli ultimi anni ho deciso di rallentare e di
ascoltare più me stessa che il mercato. | miei ultimi lavo-
ri sono centrati molto sull'ambito sociale.
IL POSTO FISSO CI BASTA?
Sono Lorena, laureata in storia dell'arte, ho trentadue anni e lavoro da circa
dieci in un museo. Dovrei essere solo contenta di avere un rapporto di lavoro
fisso con i tempi che corrono. Dopo diversi anni di borse di studio ottenute
dal Ministero per i Beni e le Attività culturali sono stata regolarizzata con un
contratto a tempo indeterminato, anche a seguito di una trattativa sinda-
cale collettiva. Ouale è il problema? È che faccio Ia custode! Da molte parti
leggiamo che ci sarebbe bisogno di personale qualificato e specializzato per
rilanciare monumenti e siti archeologici italiani, invece io e come me altri,
siamo sottoutilizzati e non vedo possibilità di cambiare questa condizione,
perché le gabbie interne alla Pubblica Amministrazione rendono impossibile
passare da un ruolo all'altro. Chiedo troppo?
(Lorena Luini, Roma)
di Cristina Melchiorri
Cara Lorena, in una situazione di mercato del lavoro pur così difficile penso che ci
debba essere spazio non solo per un lavoro, qualunque sia, ma anche per desiderarne
uno che dia la giusta soddisfazione di ciò che si fa. E che sia giusto avere per obiet-
tivo non solo la mera sopravvivenza ma anche la piena espressione del proprio p0-
tenziale di intelligenza e cultura, di carattere, di emozioni. Cosa ti posso consigliare?
Non rassegnartì a fare la custode a vita, hai un'età in cui rischiare è possibile... tieni
gli occhi aperti su tutte le opportunità , pubbliche, legate a bandi di concorso, ma anche
offerte di lavoro private, coerenti con i| tuo titolo di studio e le tue aspirazioni. Non scar-
tare la possibilità di trasferirti in altra città in Italia o all'estero. O di partecipare a pro-
getti internazionali, anche temporanei, ma significativi. Trascorriamo tanta parte della
nostra vita lavorando, che almeno ne valga la pena!
Cristina Melchiorri
noidonne I dicembre I 2011 É