Numero 1 del 2011
Il futuro in testa
Testi pagina 27
foto tratte datt'Archivio Storico detta Cooperativa Libera Stampa editrice Noidonne
zionale a una pluriproprietà contadina.
Nelle differenze sostanziali quel che rappresentò comun-
que il comun denominatore era la convinzione del diritto
dei contadini ad accedere alla terra. Questo mentre l'esodo
dalle campagne era massiccio, parallelo ai fenomeni di emi-
grazione verso le zone industrializzate del Paese e anche al-
l'estero. Non a caso delle circa 121.000 assegnazioni in poco
tempo se ne consolidarono solo 97.000. Pur tra contraddi-
zioni e diversità di opinioni, secondo il Prof Pacelli quella
Riforma, nella situazione in cui si era, fu la migliore che si
potesse ottenere. Va notato come si fosse in una fase in cui
tutte le forze politicamente rappresentative - sia di governo
che di opposizione - ritenessero che per le aree deboli della
popolazione andasse operata una politica di inclusione
nello sviluppo a differenza di oggi in cui sembra proporsi |a
filosofia contraria. A considerare la serie di interviste pre-
sentate nel convegno di agricoltori del Delta Padano, della
Maremma, della Puglia e degli eredi degli assegnatari, per
di Viola (Fonti Vlno
Informazioni
tanti l'inclusione nello sviluppo è avvenuta con successo a
ripagarli di tante fatiche. Per sollecitare e conquistare
quelle leggi negli anni '50 scesero in campo uomini e
donne, famiglie intere per ottenere un diritto che rappre-
sentava una certezza di vita. Solo un anno e mezzo fa pro-
prio questo giornale ricordava Concetta Mezzasalma
(noidonne, aprile 2009, Mirella Mascellino, ndr) che nella
lotte per la terra che precedettero la Riforma Fondiaria in
tante parti del Paese espresse un protagonismo che può
essere ricordato oggi quale simbolo di tante altre donne
ugualmente impegnate. Era il 9 marzo del i950 quando
Concetta, vera trascinatrice di folle, a cavallo di un asino
con la bandiera rossa in mano a capo di 2000 contadini oc-
cupò le terre di Prizzi in Sicilia, paese simbolo delle lotte
per la terra a causa della morte violenta di un capo conta-
dino avvenuta molti anni prima durante uno sciopero.
Donne sempre in prima fila anche quando non si vedono
come ancora proprio nella storia dei fratelli Cervi, uccisi dai
nazisti, che ha dato vita e corpo all'Istituto dove |a memo-
ria ha avuto come protagonista ineguagliabile Maria Cervi,
figlia di uno dei sette fratelli che per tutta la sua vita ha te-
stimoniato e trasformato in insegnamento di civiltà e de-
mocrazia la vicenda di suo padre e dei suoi fratelli. I
“Desta preoccupazione
la larga presenza, in Eu-
ropa, di vini arricchiti
con il saccarosio†dichia-
ra Rita Battaglia, Vice Pre-
sidente Federconsumatori. Se-
condo un'indagine di Federmosti, infatti,
emerge che, su base annuale, su 160 mi-
lioni di ettolitri prodotti in Europa, ben
50 milioni sono arricchiti, in buona
parte con il saccarosio. Lo zuccheraggio,
vietato in Italia, è infatti un metodo uti-
chiare e trasparenti
lizzato per aumentare il grado alcolico
del vino. In alternativa esiste anche l'ar-
ricchimento con mosti d'uva concentrati,
derivanti direttamente dall'uva, e quin-
di più rispettosi della territorialità del
prodotto. Quello che preoccupa i con-
sumatori è la mancanza di informazio-
ne e di trasparenza circa l’utilizzo di que-
ste pratiche, non indicate chiaramente
in etichetta. A farne le spese, come al so-
lito, la qualità dei prodotti e la tradizio-
ne della produzione vinicola, oltre, ov-
viamente, al diritto
dei cittadini di sce-
gliere liberamente e con-
sapevolmente quale vino bere.
Per questo è indispensabile predi
sporre misure per l'indicazione obbli-
gatoria in etichetta dell'eventuale zuc-
cheraggio del vino perché l'assenza di
tale informazione comporta gravi dan-
ni per la competitività dei nostri vini
che si distinguono per una elevata
qualità e tradizione.
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