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Numero 3 del 2008

Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008


Foto: Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
PAGINA 26

Testi pagina 26

Fausta Guarriello,
la nuova Consigliera
nazionale di parità
Ordinaria di Diritto del lavoro e
titolare di Cattedra in Diritto Co-
munitario nella facoltà di Econo-
mia dell'Università di Chieti-Pesca-
ra, Fausta Guarriello è componente
del Senato accademico dal 2001 e
dirige il Dipartimento di Scienze
giuridiche. Un curriculum sostenu-
to da competenze specifiche in
materia di diritto antidiscriminato-
rio. Come ha accolto la nomina a
Consigliera nazionale di Parità?
Con soddisfazione e senso di gratifi-
cazione. Si tratta di una tematica che
mi ha sempre appassionata. Infatti dal
1996 al 2001 sono stata componente
del Collegio istruttorio del Comitato
nazionale di parità presso il Ministero
del Lavoro e ho contribuito a redigere
il Decreto legislativo 196 del 2000, che
ha dato una effettiva operatività alle
Consigliere. Mi interessa molto a que-
sto punto passare dall'altra parte della
barricata, per così dire, e calarmi nel
funzionamento effettivo di questo
strumento operativo così importante.
Tenendo conto del quadro euro-
peo e del fatto che è componente
del Governing Body dell'Organizza-
zione internazionale del lavoro su
designazione del governo italiano,
come valuta l'applicazione della
normativa antidiscriminatoria nel
nostro paese?
Voglio dire subito che in Italia ci so-
no emergenze assenti dal resto dei
paesi europei: siamo ancora lontani
dagli obiettivi di Lisbona e tutti gli
strumenti che questo governo aveva
iniziato a mettere a punto non hanno
potuto per forza di cose produrre ri-
sultati visibili, ma eravamo sulla buo-
na strada. Penso alle misure per la
"flessibilità buona", al previsto miglio-
ramento della Legge 53, alla messa a
tema del divario retributivo che pena-
lizza il lavoro femminile in tutti gli am-
biti e alle sperequazioni previdenziali.
C'è molto da fare.
Il lavoro delle Consigliere di pari-
tà in materia di discriminazioni è
cresciuto in maniera esponenziale,
ogni anno aumentano i casi portati
in giudizio, ma siamo ancora lonta-
ni da una forte pratica diffusa di
contrasto alle discriminazioni di
genere. Cosa fare di più e di diver-
so?
Credo che dovremo uscire di più allo
scoperto, studiare un "piano strategi-
co" per portare avanti azioni in giudi-
zio importanti, che prevedano anche
richieste di risarcimento per danno
esemplare, e se occorre attivarsi anche
verso la Corte di Giustizia europea,
perché no? Ormai le competenze giu-
ridiche le abbiamo, la Rete delle Con-
sigliere ha accumulato esperienze si-
gnificative, si tratta di mettere a siste-
ma tutto ciò senza dimenticare che
ora abbiamo la possibilità di interveni-
re anche nei confronti delle discrimi-
nazioni multiple. E poi stringere al-
leanze con la Magistratura, con la
classe forense e con le organizzazioni
sindacali. Concepire una vera e propria
strategia giudiziaria di sfondamento.
So che non saranno sufficienti le azio-
ni in giudizio: anche il Comitato Na-
zionale dovrà avere maggiore autono-
mia di movimento, e penso che biso-
gnerà rivedere con urgenza il Codice
sulle pari opportunità. Senza dimenti-
care che, al fondo, in Italia pesa un
grande problema di arretratezza cultu-
rale su questi temi, che ha radici stori-
che e ci rende diversi da altri paesi eu-
ropei; ma sarebbe un discorso troppo
lungo. Magari ne parleremo un'altra
volta!
Maristella Lippolis
Bianca Pomeranzi,
la nuova Consigliera nazio-
nale di parità supplente
Recentemente nominata Consi-
gliera nazionale di Pparità (sup-
plente), chiediamo a Bianca Pome-
ranzi di raccontarci brevemente
quale è stato il suo impegno pro-
fessionale e di donna?
La mia esperienza professionale è
molto legata al mio percorso di femmi-
nista e alla convinzione che la libertà
femminile si fonda sulla coscienza del
proprio corpo e della propria soggetti-
vità e sull'autonomia economica. Per
questo motivo i temi del lavoro mi
hanno sempre affascinato sia quando
lavoravo nel settore della formazione e
della creazione del lavoro del movi-
mento cooperativo e sindacale che ne-
gli ultimi venti anni in cui ho lavorato
alla cooperazione internazionale del
Ministero degli esteri come esperta di
tematiche di genere e sviluppo. Non ci
sono infatti, a mio parere, delle diffe-
renze sostanziali tra donne del nord e
donne del sud del mondo rispetto alla
relazione con uno spazio pubblico se-
gnato sempre dal potere patriarcale.
Certamente i contesti economici, cul-
turali e istituzionali cambiano, ma il
problema rimane lo stesso. In questo
senso, quello che le Nazioni unite e i
movimenti transnazionali delle donne
hanno indicato nel corso degli ultimi
trenta anni, ovvero la disparità e l'a-
simmetria nella relazione tra i sessi, ri-
mane un problema ancora da risolvere
a partire dai contesti locali, dalle isti-
tuzioni nazionali fino a quelle interna-
zionali.
I problemi legati alla situazione
occupazionale delle donne nel no-
stro Paese sono molti e pesanti.
Come pensa di intervenire proprio
agendo dal suo nuovo incarico?
La nomina a Consigliera nazionale di
parità supplente mi ha, in qualche mo-
do, sorpreso, ma devo dire che il calo-
marzo 2008 noidonne26
Consigliere di parità
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