Numero 8 del 2009
Ozio pigrizia tempo libero
Testi pagina 26
Spesso sottovalutiamo quanto per le don-
ne sia difficile gestire tutto: le aspettative,
gli impegni, la famiglia, la dimensione
pubblica e quella privata. Una fatica, il più
delle volte sottotraccia, che chi ha la re-
sponsabilità di fornire risposte politiche non può
permettersi di sottovalutare.
Le trasformazioni del mercato del lavoro e delle
nostre città, che hanno coinvolto i soggetti e le
organizzazioni nell'ultimo decennio, hanno posto
il tema della conciliazione tra lavoro professiona-
le e vita familiare all'ordine del giorno nelle politi-
che dell'Unione Europea per il mantenimento e lo
sviluppo dell'occupazione, soprattutto di quella
femminile. Anche oggi, seppur presentando
aspetti diversi, in questo periodo di crisi econo-
mica.
Lo sviluppo di misure di conciliazione è ritenuta
ormai da tutti una strategia necessaria per conse-
guire l'obiettivo, fissato a Lisbona nel 2000, di un
tasso d'occupazione femminile del 60% nel 2010.
La nostra Regione ha già superato lo standard fis-
sato a Lisbona, ma il dato complessivo nazionale
è ben lontano dall'obiettivo. L'Italia, già prima
della crisi, doveva colmare un gap molto ampio
per raggiungere il 60% e anche i segnali positivi
presentano comunque aspetti contraddittori e
conseguenze problematiche proprio sul fronte
della conciliazione.
Per questo motivo il caso Emilia-Romagna può es-
sere preso a riferimento. La Giunta regionale, in-
fatti, con l'attivazione dell'Area di Integrazione
del punto di vista di genere e valutazione del suo
impatto sulle politiche regionali ha ritenuto di av-
viare un percorso di elaborazione innovativa per
affrontare con un approccio coerente le politiche
di genere in modo globale e integrato, superan-
do il confine delle singole politiche.
Si è resa fin da subito necessaria una riflessione
attenta sulle strategie per l'armonizzazione dei
tempi, sulle tipologie e sulle modalità di attuazio-
ne delle misure che
le rendono più effi-
caci. Il tema della
conciliazione dei
tempi di vita e di la-
voro attraversa tutti
gli aspetti della vita
quotidiana delle
donne e degli uomi-
ni, dei bambini e de-
gli anziani: gli orari
di lavoro nelle orga-
nizzazioni, i tempi di
lavoro dei lavoratori
e delle lavoratrici au-
tonome, la distribu-
zione delle responsabilità tra donne e uomini nel
lavoro per il mercato e nel lavoro di cura, i servizi
per la famiglia, tra cui quelli degli asili per l'infan-
zia, l'organizzazione dei tempi e degli spazi delle
città.
Investire sul ruolo della donna, e del suo essere
protagonista dello sviluppo economico delle no-
stre terre, è senza dubbio un tema ampio e com-
plesso che ha richiesto, e tuttora richiede, strate-
gie di intervento che incidano contemporanea-
mente e in modo complementare su più fronti e
che devono essere agganciate a due concetti di
fondo:
1. le politiche conciliative riguardano tutti, donne
e uomini, ma considerano soprattutto il punto di
vista femminile, perché le donne vivono con mag-
giore pressione il problema e sono le maggiori
portatrici di bisogni ma anche di cultura della
conciliazione nell'esperienza quotidiana della
doppia presenza e sono state le principali prota-
goniste delle "buone prassi" realizzate sin qui;
La Regione
valorizza l’apporto
economico delle
donne allo sviluppo
Pagine a cura del
Gruppo Partito Democratico
della Regione Emilia-Romagna
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