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Numero 9 del 2010

Dove vanno i consultori?


Foto: Dove vanno i consultori?
PAGINA 26

Testi pagina 26

24 noidonne | settembre | 2010
JO
B&
JO
B
TEATRI D’OPERA
di Ivana Zomparelli
un dato di fatto che i governi di
centro destra stiano definan-
ziando da tempo la cultura, e ab-
biano ormai messo in atto un
completo disimpegno. L’obiettivo
è di togliere il finanziamento pubblico e devol-
vere tutto ai faccendieri. Ma bisogna anche
dire che le premesse erano state già poste
dalla legge Veltroni, nel ’97. Per malinteso ri-
formismo, volendo alleggerire il peso allo
Stato, quella legge ha aperto la strada ai pri-
vati”. A parlare è Lorella Pieralli, mezzoso-
prano, corista del Teatro dell’Opera di Roma.
Emiliana, dotata di presenza pregnante e voce
potente, è segretaria provinciale del sindacato
autonomo Fials, che rappresenta i lavoratori
dei Teatri d’Opera, molto seguito soprattutto
nella categoria dei musicisti, orchestrali, cori-
sti e corpi di ballo. Il definanziamento è tanto grave che
potrebbe portare alla chiusura dei Teatri d’Opera.
Una prospettiva così drastica, cosa comporterebbe? “La
trasformazione di questi spazi prestigiosi in contenitori
vuoti, dove poi immetterebbero produzioni confezionate
altrove, sicuramente a
basso prezzo. Non più
un repertorio dal vivo,
ma show televisivi
dove si vedrebbe tut-
to fuorché l’arte mu-
sicale italiana. Que-
sto significherebbe
non solo abbassare
la qualità e licenziare
artisti e tecnici, ma si-
gnificherebbe non
fare proprio più l’ope-
ra, perché siamo noi,
che peraltro soste-
niamo concorsi inter-
nazionali molto diffi-
cili e selettivi, i garanti della prassi esecutiva del reper-
torio. Siamo noi il patrimonio culturale, i depositari di quel
sapere professionale che è maturato in anni di esercizio
artistico sul campo, cioè davanti al pubblico”. Qual è la vo-
stra reazione a questa situazione? “Come spettacolo dal
vivo in generale, ci siamo opposti in tutti i modi. Abbia-
mo fatto lotte che si sono molto sentite, qui al Teatro del-
l’Opera di Roma, a Santa Cecilia, al San Carlo di Napoli,
alla Scala, al Carlo Felice di Genova, alla Fenice di Vene-
zia, al Verdi di Trieste, al Massimo di Palermo, insomma
un po’ dappertutto. E non ci fermeremo, anzi faremo ar-
rivare la nostra protesta anche fuori dall’Italia. Io sono mol-
to orientata a chiedere un intervento europeo contro il di-
segno in atto di distruzione del nostro patrimonio cultu-
rale”. Qual è stato il ruolo dei Soprintendenti in questa cri-
“È
I TAGLI ALLA CULTURA E ALL’ARTE
MUSICALE COMPORTERANNO
L’OBLIO DI UNA TRADIZIONE
TUTTA ITALIANA.
CONVERSAZIONE CON LORELLA PIERALLI
TRAVIATA,
DECURTATA
E APPALTATA
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