Numero 1 del 2011
Il futuro in testa
Testi pagina 26
Rl C.
di Paola Ortensi
11 novembre 2010, data simbolica che segna l'inizio
dell'annata agraria, a Roma presso la camera dei
Deputati si è tenuto un dibattito importante legato
all'agricoltura e alla sua evoluzione a seguito della
la Riforma Fondiaria del 1950. A volere l'appunta-
mento l'istituto Cervi con la Presidente Rossella
Cantoni e la Confederazione Italiana Agricoltori con il Pre-
sidente Giuseppe Politi, affiancati dai docenti universitari
Mario Pacelli, Emanuele Bernardi, Giacomina Nenci, Fabri-
zio Nunnari, Raffaele De Leo e Valentina Iacoponi, insieme
a ricercatori quali Gabriella Bonini, Michele De Benedictis,
Mario pretolani e Paolo Surace solo per citarne alcuni. AI-
l'iniziativa non è poi mancato i| contributo di Anna Finoc-
chiaro, capogruppo del PD al Senato, che ha offerto una
riflessione sull'attuale sottovalutazione del settore agricolo
portando anche personali ricordi di siciliana figlia di un Pre-
tore che si trovò a giudicare alcuni protagonisti delle lotte
legate alla Riforma.
L'incontro ha preso a pretesto una ricorrenza, i| sessante-
simo anniversario, per concentrare l'attenzione sulle con-
seguenze della Riforma Fondiaria, che si concretizzò nel
1950 con due provvedimenti basilari: Ia legge Sila de|12
maggio e la cosiddetta Legge Stralcio (ottobre) che ri-
guardò alcune zone del Paese (Delta Padano, Maremma
Tosco Laziale, Puglia, Sicilia). La Riforma prevedeva che il
latifondo dei grandi proprietari venisse superato e ai brac-
cianti, ai contadini reduci da proteste e rivolte sanguinose
venisse assegnata la terra. Terra espropriata agli agrari, che
a noidonne | gennaio | 2011
i
A 6O ANNI
DALLA RIFORMA FONDIARIA
UN CONVEGNO A ROMA
HA RICORDATO FATTI,
PERSONE
E IL CONTESTO STORICO
venivano però pagati per la cessione. È tra l'altro da ricor-
dare come il superamento del latifondo rispondesse al prin-
cipio sancito dall’articolo 44 della Costituzione che
decretava come “Al fine di conseguire i| razionale sfrutta-
mento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge
impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata,
fissa limiti alla sua estensione...".
Negli anni della Riforma iI dibattito fu ampio e contraddit-
torio ma nessuno negava che la concessione della terra ai
contadini potesse essere rinviata. Le stesse forze ameri-
cane presenti in Italia dichiaravano attraverso loro espo-
nenti che il provvedimento era indispensabile per fermare
il comunismo. E proprio fra gli intellettuali del PCI il dibat-
tito era vivace e proponeva voci diverse. Emilio Sereni, di
cui nel convegno è stata mostrata una rara intervista, so-
steneva - in estrema sintesi - che la terra andava subito data
ai contadini anche a fronte di una riforma incompleta e non
soddisfacente, mentre Ruggero Grieco, altro dirigente del
PCI, riteneva che prima bisognasse definire e completare
la riforma e poi assegnare la terra. E ancora Rossi Doria
ipotizzava una Riforma a molte facce, ma comunque fun-