Numero 2 del 2012
Lavorare per 5 euro l'ora
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L.A., 33 anni, è un'assistente sociale e lavora in un grande mu-
nicipio del Comune di Roma. Si occupa di indagini per l’autori-
tà giudiziaria e ogni giorno svolge le sue mansioni a fianco dei
suoi colleghi. Insieme condividono responsabilità , funzioni e do-
veri. Ma non hanno gli stessi diritti. | suoi colleghi infatti sono
dipendenti del Comune di Roma, lei è dipendente di una Coo-
perativa sociale che la contratta ’a progetto’. Da quattro anni.
Come avviene questa contrattazione?
H0 svolto un colloquio con l'ufficio del personale di una gran-
de cooperativa romana che gestisce una serie di servizi lega-
ti al welfare e sono stata inserita, insieme ad altri colleghi, nel-
l'ufficio minori di un municipio. || mio è un contratto a proget-
to che generalmente ha la durata dell’appalto, quindi un anno.
Nel municipio in cui lavoro adesso, nel servizio in cui sono im-
piegata, il 60% degli assistenti sociali non è dipendente del Co-
mune ma è contrattato dalla cooperativa. L’esternalizzazione
dei servizi è una pratica ormai assai diffusa su tutti i municipi
della città .
Di cosa ti occupi?
Lavoro con minori e famiglie disagiate. Svolgo le indagini so-
cio ambientali, richieste dall’Autorità giudiziaria, per diversi mo-
tivi che vanno dall'evasione scolastica ai maltrattamenti, agli
abusi, a situazioni di devianza anche in ambito penale. Secon-
do il mio contratto dovrei lavorare 30 ore settimanali che di-
ventano facilmente 40, anche 45. Tieni conto infatti che noi dob-
biamo rispondere a tutte le richieste che ci arrivano e quindi
lavorare anche fuori orario.
I| tuo ambito specifico di lavoro è molto delicato.
Si lavora con settori della società molto vulnerabili. Ciò è im-
pegnativo sia dal punto di vista del carico psicologico che ci por-
tiamo dietro sia per gli effetti pratici che ne scaturiscono. È un
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settore in cui siamo soggetti a denunce, e in qualche caso an-
che minacce, da parte degli utenti.
E in questo caso cosa succede?
Se ricevo una denuncia mi devo pagare un avvocato di tasca
mia. Ma neanche le assistenti sociali di ruolo hanno possibili-
tà di usufruire dell'avvocatura in quanto i contenziosi ci ven-
gono addebitati personalmente, di conseguenza ne rispondia-
mo sia a livello civile che penale.
Cosa altro ti differenzia da un tuo collega assunto dal Co-
mune di Roma?
Dal punto di vista del lavoro che svolgiamo, nulla. Dal punto di
vista contrattuale, tutto. A partire dallo stipendio, intorno ai 1000
euro netti al mese, che noi percepiamo senza tredicesima, per
arrivare alla possibilità di usufruire di permessi, malattie o fe-
rie, che riusciamo a fare solo con il recupero ore. Se qualcuno
di noi si ammala seriamente, e non lavora per un mese, non per-
cepisce I0 stipendio e in più la cooperativa lo sostituisce per p0-
ter portare a termine l'appalto.
Ci sono servizi aggiuntivi, di tutela del lavoratore, di appoggio
psicologico, di formazione, che la tua Cooperativa offre a voi
lavoratori ‘appaltati’?
Nulla. La Cooperativa ci assume, ci fa i contratti e ci trasferisce
Io stipendio ogni mese.
È solo una questione di minori spese per il Comune.
Prospettive e aspettative?
Fino a quando i| Comune di Roma non si deciderà a fare un nuo-
vo concorso per assumere altri assistenti sociali, l'ultimo è sta-
to nel 2005, la mia situazione rimarrà precaria e legata a quel-
la della cooperativa per cui lavoro, che spero continui a vince-
re i bandi e gestire i servizi. Per adesso ti posso dire che i| mio
contratto è scaduto il 31 dicembre e ancora non avuto alcuna
comunicazione su un eventuale rinnovo.
(N.A.)