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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 26

Testi pagina 26

24 Luglio-Agosto 2016


Tre le parole ‘guida’ che hanno scandito la mattinata: nutrire, ricamare, rammendare. Tutte declinate nella dimensione dell’agricoltura, del paesaggio, del fare comunità. “Dalla Salvaguardia al Recupero”, così
Donne in Campo ha inteso titolare l’intenso incontro na-
zionale svoltosi a Roma il 7 giugno nell’affascinante cor-
nice dell’Orto Botanico. La Sala dell’Arancera ha ospitato
numerose delegazioni arrivate da tutte le regioni con un carico
straordinario di esperienze e progetti, proposte e accolte dalla
direttrice dell’Orto botanico, nonché professoressa di Ecologia
vegetale all’Università di Roma, Loretta Gratani.
Sul fi lo dell’idea di Salvaguardia e di Recupero si sono tenu-
te le tre sessioni: ‘Nutriamo il suolo; Ricamiamo paesaggi;
Rammendiamo tessuti sociali, Intessiamo comunità rurali.
“Nutrire, ricamare, rammenda-
re. Sono parole del linguaggio
femminile - ha spiegato Mara
Longhin, presidente naziona-
le Donne in Campo-Cia -. Le
donne generano la vita e nutro-
no i fi gli. Il ricamo, antica arte
femminile, la intendiamo come
cura del paesaggio, dell’etica e
dell’estetica; il rammendo è dei tessuti sociali. Ecco, abbiamo
pensato ad un passo in avanti delle donne: al loro contributo
nel creare anche comunità nel territorio, alla loro capacità di
essere in continua evoluzione, di vivere e lavorare nel territorio
ponendo costante attenzione a ciò che le circonda. Pensiamo
sia arrivato il momento di passare dalla logica dell’impegno per
la salvaguardia a quella del recupero del territorio che ci vede
soggetti attivi affi nché i nostri luoghi possano diventare un bene
comune, economico e sociale, di vita e di benessere per le
comunità”. Il senso politico di questo messaggio è stato pie-
namente raccolto e rilanciato dal Viceministro Andrea Olivero,
che ha sottolineato l’importanza di una “triplice sostenibilità:
ambientale, economica e sociale che sono alla base dell’im-
prenditoria femminile. La sfi da della sostenibilità - ha detto - è
prioritaria e le donne la sostengono con un lavoro che è cultu-
rale da un lato e pratico dall’altro”.
Ogni sessione della mattinata ha inteso porre l’attenzione su-
gli aspetti teorici affi ancando esperienze concrete. A voler di-
mostrare, ancora una volta, che fare agricoltura al femminile
signifi ca saper mantenere in costante equilibrio il rispetto dei
principi e l’attenzione alla praticabilità quotidiana delle scelte.
Un test continuo sulla sostenibilità che è prezioso bagaglio di
esperienza messo a disposizione di questa comunità femmini-
le. E non solo. Così se Andrea Giubilato, agronomo oltre che
agricoltore, nella sessione “Nutriamo” il suolo” ha spiegato la
genesi e la struttura della terra fornendo informazioni sul man-
tenimento della vitalità del suolo, Renata Lovati (Presidente
Donne in Campo Lombardia, Cascina Isola Maria, Albairate/
Mi) ha descritto la conversione al biologico della sua azienda
zootecnica e le ripercussioni positive sulla capacità del suolo
di assorbire le piogge; ha fatto seguito la narrazione dell’espe-
rienza di Sara Tomassini
(Az agricola Sant’Aldebran-
do, Fossombrone/Pesaro)
che coltiva circa 40 ettari di
terreno collinare con olivi,
more da rovo, legumi e ce-
reali antichi, imponendosi
come dovere primario quel-
lo di garantire la fertilità del
Incontro nazionale
di Donne in Campo-Cia
a Roma per riflettere sul valore
economico e culturale
delle imprenditrici agricole oggi
di Tiziana Bartolini
TERRITORIO
E PAESAGGIO
COME TESSUTI
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