Numero 12 del 2006
Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
Testi pagina 25
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Piemonte
Bilanci di genere
La consigliera regionale dei Verdi Ma-
riacristina Spinosa, componente dell'Uf-
ficio di presidenza dell'Assemblea con
delega alla Consulta delle elette e alla
Consulta femminile, si è fatta promotri-
ce del progetto legislativo "Disposizioni
per l'istituzione dei bilanci di genere",
proposta sottoscritta da tutte le elette in
Consiglio regionale, da numerosi espo-
nenti dei diversi gruppi politici sia di
maggioranza che di minoranza e soste-
nuta dall'Ufficio di presidenza e dallo
stesso presidente Davide Gariglio. Lo
scopo è di sollecitare gli Enti locali del
Piemonte ad adeguare progressivamente
i propri bilanci in un'ottica di genere. "Il
bilancio - sostiene la consigliera Spinosa
- non è uno strumento neutro, ma riflet-
te la distribuzione di potere esistente
nella società e la connessa distribuzione
del reddito. Adottare un'ottica di genere
nella pianificazione e valutazione dei
bilanci è dunque necessario per eviden-
ziare le disparità anche nell'assegnazio-
ne delle risorse pubbliche e di conse-
guenza cercare di superarle per rispon-
dere con equità ed efficacia ai bisogni di
tutti i cittadini, siano essi uomini o
donne".
Con 6 articoli è definito il concetto di
bilancio di genere e disposto che la Re-
gione Piemonte incentivi gli Enti locali
ad adeguare progressivamente i propri
bilanci secondo un'ottica di genere, pre-
vedendo opportuni corsi di formazione
per il personale incaricato di attuare
detti bilanci. Sono previste linee guida e
la redazione di un vademecum oltre al-
l'istituzione di un Osservatorio banca-
dati con finalità di promozione, monito-
raggio e valutazione. Inoltre è previsto
che la Regione Piemonte abbia facoltà
di escludere gli Enti locali inadempienti
dai finanziamenti erogati nell'ambito di
iniziative sulle pari opportunità.
Ricordiamo che il bilancio di genere ha
una rilevanza riconosciuta a livello in-
ternazionale. La prima esperienza risale
al 1984 in Australia, e nel corso degli
anni '90 le iniziative si sono moltiplica-
te; tra i paesi più attivi il Sudafrica, il
Canada, la Gran Bretagna, la Francia,
Israele, la Svezia, la Svizzera, la Norve-
gia, la Danimarca, i Paesi bassi.
In Italia una prima conferenza sull'ar-
gomento si è tenuta nel 2000, a Roma,
patrocinata dal Dipartimento per le Pa-
ri Opportunità. Sin dall'anno seguente si
sono avviati progetti in Emilia Roma-
gna, a livello regionale, e nella Provin-
cia di Modena, ma un impegno più si-
stematico si ritrova solo dal 2002, con
le Province di Genova, Modena e Siena
che finanziano sui propri territori pro-
getti specifici e siglano un protocollo di
intesa per lo scambio di buone prassi.
L'interesse suscitato da queste iniziative
ha portato a un ampliamento del proto-
collo e alla sigla di altri protocolli a es-
so collegati.
Maristella Lippolis
Il Codice delle pari opportunità
tra uomo e donna
E' il Dlgs. 198 dell'11 aprile 2006, che va sotto il nome di
Codice delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna, il testo
compilativo che ha ricondotto ad unità le leggi precedente-
mente in vigore contenenti le disposizioni in materia di pari-
opportunità tra uomini e donne e le disposizioni vigenti per
la prevenzione e la rimozione di ogni forma di discriminazione basata sul sesso. Oggi, ad esem-
pio,se vogliamo rintracciare la definizione di discriminazione diretta e indiretta sul lavoro dob-
biamo cercare nel Codice delle Pari Opportunità e non più nella legge 125 del 1991, modificata,
nel 2000, dal Dlgs 196 e poi successivamente dal Dlgs 145 del 2005. Il Codice è stato suddiviso
in libri che si occupano :
- della promozione delle Pari Opportunità tra uomo e donna; qui troviamo le norme che disci-
plinano il funzionamento di diversi organismi di Parità tra cui la Commissione per le pari oppor-
tunità tra uomo e donna, che fornisce consulenza e supporto tecnico alla Ministra per le P.O. nel-
l'elaborazione e attuazione di politiche di p.o. che esulino dall'ambito dei rapporti di lavoro, il
Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parità di trattamento ed eguaglianza di opportunità tra lavoratrici e lavora-
tori, istituito presso il Ministero del Lavoro, con varie funzioni propositive, informative, consulenziali, le Consigliere ed i Consiglieri
di Parità, che operano a livello Nazionale, regionale e provinciale e si occupano di promuovere pari opportunità nel lavoro tra
uomo e donna, il Comitato per l'imprenditoria femminile , operante presso il Ministero delle Attività Produttive,con compiti di
indirizzo, informazione e promozione di ricerca sull'imprenditorialità femminile;
- delle pari opportunità nei rapporti etico sociali; in questa sezione vi è un richiamo ai rapporti tra coniugi disciplinati dal
Codice Civile ed alla normativa sul contrasto della violenza nelle relazioni familiari,
- delle pari opportunità nei rapporti economici; questo è l'ambito in cui rientra la normativa inerente le discriminazioni nel lavo-
ro basate sul sesso di appartenenza, le molestie e le molestie sessuali in ambito lavorativo, ma anche l'esercizio d'impresa al femminile;
- delle pari opportunità nei rapporti politici; dove sono state riportate le norme sull'accesso alla carica di componente del
Parlamento Europeo, più note con la definizione di quote rosa.
Se l'idea dell'unificazione in un solo testo normativo delle disposizioni di pari opportunità tra uomini e donne sembra condivisi-
bile, la modalità effettiva di realizzazione di un'idea pregevole non è stata degna dei presupposti. Si è espressa in tono critico, a
questo proposito, la Rete delle Consigliere di Parità. I difetti individuati sono molteplici a partire dall'esercizio della funzione di
unificazione e coordinamento della disciplina preesistente rinunciando ad una interpretazione evolutiva del materiale normativo
che si va a coordinare. Il Ministero delle Pari Opportunità sembra ora intenzionato a valutare un generale ripensamento del testo
prodotto nella precedente legislatura.
Avv. Natalia Maramotti