Numero 11 del 2006
Finanziaria che verrà: facciamo i conti
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schia di tradursi in un rientro difficile,
con mansioni poco qualificate, quando
non addirittura in una definitiva esclu-
sione. Per questo è importante diffonde-
re capillarmente le opportunità offerte
dalla Legge 53 del 2000, che sostiene
con misure diverse la conciliazione tra
vita lavorativa e familiare; una legge
molto avanzata ma ancora poco cono-
sciuta e utilizzata e su questo fronte è
particolarmente impegnata la Provincia
di Torino e l'Assessorato alle Pari Op-
portunità di Aurora Tesio..
Gli opuscoli sono differenziati per
destinatari, i padri e le madri, e sono ri-
volti non solo a chi ha un lavoro a tem-
po indeterminato ma anche a chi ha
contratti di lavoro differenti. Insomma,
a ciascuno la sua misura di flessibilità
possibile. La campagna di comunicazio-
ne, condotta da Paola Merlino, Elena
Crotta e Maria Pia Brunato, si avvale
anche del coinvolgimento degli operato-
ri dei servizi territoriali, sanitari e ospe-
dalieri, e dei reparti Materno-Infantile,
Pediatria, Ostetricia e Ginecologia di al-
cuni ospedali della provincia di Torino.
Molto originale la campagna "book
crossing", con l'invito a far circolare l'in-
formazione e, una volta passato il biso-
gno, a donare l'opuscolo, curato da
Paola Merlino e dall'avv.Alida Vitale,
ad un'altra/o mamma/papà.
Maristella Lippolis
Veneto
Un concorso per
una sceneggiatura
Donna, madre, lavoratrice. Un ruolo
difficile spesso vissuto in solitudine,
spesso causa di gravi disagi. Per far co-
noscere a un ampio pubblico quanto
siano frequenti i casi di discriminazione
subiti dalle donne sul luogo di lavoro -
in particolare a causa della maternità-
Lucia Basso, Consigliera di Parità del
Veneto, propone un concorso per la rea-
lizzazione di una sceneggiatura cinema-
tografica per fiction della durata di 15
minuti.
La sceneggiatura deve riguardare epi-
sodi di discriminazione nei confronti
delle lavoratrici a causa della materni-
tà: le difficoltà di conciliazione tra vita
privata e professionale, i casi di deman-
sionamento ed isolamento, fino alle
scelte estreme di abbandono del posto
di lavoro.
Le sceneggiature dovranno dare una
visione ampia e articolata del fenome-
no, mettendo in luce il contesto in cui si
trova a vivere la donna, molto spesso
caratterizzato da pregiudizi, imposizio-
ni culturali, carenza di politiche a so-
stegno della lavoratrice-madre e della
famiglia. Alle migliori sceneggiature sa-
ranno assegnati tre premi in denaro:
3.500 euro al primo premio, 1.000 al
secondo e 500 al terzo. (Info e-mail: ele-
na.adamoli@regione.veneto.it)
Maristella Lippolis
Affidamento dei figli e separazione
Dal febbraio di quest'anno, con l'entrata in vigore della legge
54/06 sono cambiate le disposizioni in materia di separazio-
ne dei genitori e affidamento dei figli/e.
La disciplina introdotta ha sollevato numerose critiche da
parte di varie associazioni che si occupano sia della tutela
legale che dell'impatto psicologico nella separazione tra
coniugi , in particolare si è posto l'indice sull'asimmetricità della legge tra il diritto del/della mino-
re a mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori, peraltro assolutamente condivisi-
bile, e la constatazione che presupposto di ciò non può che essere il riconoscimento, anche nor-
mativo, della pari dignità dei genitori, che la legge non sembra assicurare trattando in modo
uguale soggetti diversi, negando cioè la differenza di genere.
L'affidamento condiviso diviene la regola, ossia il giudice valuta prioritariamente la possibilità
che i figli/e minori restino affidati ad entrambi i genitori, fissando i tempi e le modalità della loro
presenza presso ciascun genitore, la misura e il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al
mantenimento, alla cura, all'istruzione, all'educazione dei figli. La potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori, che devo-
no prendere di comune accordo tutte le decisioni di maggiore interesse relative all'istruzione, educazione e salute dei figli/e; in caso
di disaccordo la decisione è rimessa al giudice. Ne consegue che l'affidamento esclusivo, ed in particolare l'affidamento esclusivo
alla madre, sino all'entrata in vigore della nuova normativa decisamente maggioritario nella pratica dei Tribunali , diviene resi-
duale. Il legislatore pare non aver tenuto conto del dato fattuale che aveva orientato la giurisprudenza, ossia le sentenze dei giu-
dici italiani, fino all'entrata in vigore della normativa: l'affidamento congiunto era lasciato alla libera scelta dei genitori che di
comune accordo ritenevano di optare per questo regime quando il livello di conflittualità discendente dalla separazione lo con-
sentiva. Oggi il giudice può disporre l'affidamento dei figli ad uno solo dei genitori quando ritiene, con provvedimento motivato,
che l'affidamento all'altro sia contrario all'interesse del minore. E' anche prevista la possibilità per ciascun genitore di richiedere
l'affidamento esclusivo motivandolo con la contrarietà all'interesse del minore, dell'affidamento condiviso. Tuttavia, se la doman-
da presentata dal genitore che richiede l'affidamento esclusivo risulta manifestamente infondata, la norma di legge prevede -con
una formulazione tanto infelice quanto "sibillina"- che il giudice può considerare il comportamento del genitore, che ha fatto la
domanda giudiziale per ottenere l'affidamento esclusivo, ai fini della determinazione dei provvedimenti da adottare nell'interesse
dei figli/e.
(Continua)
Avv. Natalia Maramotti