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Numero 10 del 2006

Violenza: sconfiggere la paura


Foto: Violenza: sconfiggere la paura
PAGINA 25

Testi pagina 25

noidonne ottobre 2006 25
del Comune di Prato e di operatori dei
centri antiviolenza; l' area medica con
l'intervento della ASL di Prato e la ASL
di Trieste.
"Le locandine sono state stampate in più
lingue - sottolinea la Consigliera di pa-
rità Micaela Venturi - perché ormai Pra-
to è una città multietnica e la presenza
delle donne immigrate è crescente; tra
loro le più numerose sono quelle appar-
tenenti alla comunità cinese. E' evidente
quindi che il fenomeno non riguarda più
soltanto le donne italiane". La campa-
gna di comunicazione è stata avviata
nel mese di aprile, è in pieno svolgimen-
to e sta riscuotendo molto successo e in-
teresse lo spot, che sta andando inonda
sulle emittenti locali. Nella foto la lo-
candina, la cui immagine è ripresa an-
che dallo spot in cui la voce fuori cam-
po invita le donne vittime di violenza a
riprendersi la propria vita.
Maristella Lippolis
Sardegna
Dove sarà più facile per le
donne diventare Vigili del
Fuoco
Importante l'accordo raggiunto fra la
Consigliera Regionale di Parità ed il Co-
mando Provinciale dei Vigili del Fuoco
di Cagliari con la sottoscrizione di un
verbale di conciliazione stragiudiziale,
che definisce le modalità che consenti-
ranno alle donne di accedere alla car-
riera di vigilesse del fuoco in condizioni
di maggiore parità rispetto al passato.
Il caso era nato per iniziativa di quattro
giovani aspiranti che, al termine della
prova pratica di esame seguita al corso
di formazione indetto dall'Amministra-
zione, erano risultate tutte non idonee.
Tutte si erano rivolte alla Consigliera di
parità Luisa Marilotti, denunciando la
difficoltà per le donne nell'accesso al
ruolo del vigile del fuoco volontario ed
è iniziato un confronto serrato e profi-
cuo tra l'Ufficio della Consigliera di Pa-
rità e il Comandante Provinciale dei Vi-
gili del Fuoco di Cagliari, ing. Angelo
Porcu. Il risultato è un accordo conte-
nuto in un verbale di conciliazione, fir-
mato il 4 agosto, che non solo risolve la
situazione contingente che ha dato il
via al caso, tutelando i diritti delle
quattro aspiranti vigilesse, ma crea le
basi per un miglioramento generale del-
le condizioni di accesso per le donne a
questo tipo di professione. Tra le azioni
più significative previste si trova l'inseri-
mento di valutatori di sesso femminile
all'interno della Commissione d'esame
del corso, così come previsto dalla nor-
me vigenti; l'istituzione del Comitato
Pari Opportunità entro sei mesi; incontri
periodici di sensibilizzazione tenuti dal-
la Consigliera di Parità o da altri esper-
ti della materia destinati agli istruttori
dei corsi.
L'accordo è stato possibile anche grazie
alla disponibilità del Comandante Pro-
vinciale Angelo Porcu che, dispiaciuto
per il clima creatosi, ha preso atto delle
possibili difficoltà di inserimento delle
donne nel Corpo e ha acconsentito alla
partecipazione delle quattro corsiste già
al prossimo corso autunnale di forma-
zione e all'adozione di tutte le iniziative
utili a ristabilire piena serenità e fidu-
cia, tra cui favorire il conseguimento
dello standard fisico richiesto, mettendo
a disposizione le strutture della caserma
ed il supporto di un istruttore. Istituiti
inoltre rapporti di collaborazione per-
manenti con l'Ufficio della Consigliera
di parità, concordando un primo piano
di azioni teso a promuovere una cultura
paritaria all'interno dell'Amministrazio-
ne, anche per creare un clima interno
più favorevole all'inserimento delle don-
ne.
Maristella Lippolis
La filiazione ed i principi che la disciplinano
Nel 1975, data della Riforma del Diritto di Famiglia, si
avvia il processo di equiparazione giuridica tra i figli legitti-
mi e quelli naturali. Ma quando un figlio è legittimo e quan-
do è naturale?.
Sono figli legittimi tutti i figli nati da una coppia di coniugi
durante il matrimonio. Le condizioni richieste perché venga
attribuito questo status sono le seguenti: il padre e la madre devono essere uniti in matrimonio, il
figlio deve essere nato dalla moglie, il concepimento deve essere avvenuto ad opera del marito e
deve essere avvenuto in costanza di matrimonio. Si ritiene concepito nell'ambito del matrimonio
il figlio nato non prima di 180 giorni dalla sua celebrazione e non dopo 300 giorni dallo sciogli-
mento o annullamento o cessazione degli effetti civili. I figli nati prima dei 180 gg non sono auto-
maticamente non legittimi ed è necessaria una azione di disconoscimento per produrre tale effet-
to. Quanto ai figli nati dopo i 300 giorni è possibile per i genitori provare la loro legittimità.
Quando invece i genitori non sono sposati fra loro i figli nati sono naturali e l'atto formale con cui
si dichiara di essere genitore di un figlio nato fuori dal matrimonio si chiama riconoscimento, che
può essere effettuato con l'atto di nascita, con una dichiarazione apposita fatta all'Ufficiale di Stato civile, in un atto pubblico o
in un testamento. Sia il padre che la madre possono effettuare il riconoscimento anche se al momento del concepimento erano spo-
sati con un'altra persona. Dal compimento del 16^ anno di età in poi è possibile riconoscere un figlio. Se il figlio che si ricono-
sce ha compiuto il 16^ anno di età è necessario anche il suo consenso al riconoscimento, così come, nel caso del riconoscimen-
to da parte di uno solo dei genitori, qualora anche l'altro successivamente voglia effettuarlo, è necessario il consenso del genito-
re che ha effettuato il riconoscimento per primo. Il consenso però non può essere rifiutato arbitrariamente, infatti il rifiuto non pro-
duce effetti se il riconoscimento risponde all'interesse del minore. La priorità nel riconoscimento comporta l'attribuzione del cogno-
me e l'esercizio della potestà sul minore. Il processo di equiparazione tra figli legittimi e naturali non è però interamente conse-
guito. Ad esempio il figlio naturale riconosciuto è equiparato al figlio legittimo nella successione per causa di morte, tuttavia i
figli legittimi hanno la facoltà di commutazione, cioè possono estrometterlo dalla comunione ereditaria soddisfacendo in denaro
o con la dazione di altri beni la sua quota.
Avv. Natalia Maramotti
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