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Numero 5 del 2007

Happy new family


Foto: Happy new family
PAGINA 25

Testi pagina 25

stragrande maggioranza dei casi deci-
dono di tacere.
"Attraverso queste immagini - sosten-
gono le organizzatrici dell'iniziativa -
la nostra campagna vuole soprattutto
stimolare una riflessione pubblica che
coinvolga uomini e donne, nelle fami-
glie, nelle scuole, nei luoghi della poli-
tica, dell'informazione e del lavoro,
che possa contribuire ad accrescere la
consapevolezza dell'esistenza di situa-
zioni drammatiche ed individuare nuo-
ve strategie per risolverle".
Secondo i dati diffusi da Telefono Don-
na di Como, nel corso del 2005 si so-
no rivolte all'associazione 200 donne,
il 49% rispetto ai dati dell'anno prece-
dente. Questo incremento è stato let-
to come l'effetto positivo della campa-
gna informativa che l'associazione ha
promosso, dimostrando l'efficacia di
azioni di sensibilizzazione, di informa-
zione e di sostegno per aiutare le don-
ne a uscire da una spirale di violenze
che talvolta dura anni.
Maristella Lippolis
Como
Donne alla guida
degli autobus
Le Consigliere di Parità della Provincia
di Como - Paola De Dominicis effettiva
e Rosi Manganaro supplente-, metten-
do in pratica quel ruolo promozionale
che la legge assegna, hanno promosso
un bando che ha per oggetto un corso
di formazione gratuito per ottenere la
patente D rivolto a 12 donne disoccu-
pate, di età compresa tra i 21 e i 42
anni, con l'intento di realizzare nuove
e concrete opportunità di lavoro in un
campo tradizionalmente terreno di
caccia esclusivo degli uomini.
"In provincia di Como il tasso di occu-
pazione maschile è pari al 74,8%,
mentre quello femminile è pari solo al
54,4%; inoltre permangono forti osta-
coli, riferibili soprattutto a stereotipi
culturali, che limitano l'accesso delle
donne ad alcuni settori". Non a caso
nella società di trasporto pubblico del-
la Provincia di Comeo, su un totale di
438 conducenti, le donne sono sola-
mente 3. Condivide l'iniziativa l'asses-
sore ai trasporti della Provincia di Co-
mo, Giuseppe Novajra, che si farà cari-
co di favorire l'inserimento delle donne
così formate presso la Società STECAV.
Ricordiamo un'iniziativa di alcuni anni
fa, quando in una città del Nord un
bando per l'assunzione di autisti fu
fatto ritirare e sostituire con uno più
"rispettoso" delle pari opportunità,
perché sul manifesto che pubblicizza-
va l'avviso pubblico campeggiava un
autista di sesso maschile, e questo fu
riconosciuto come discriminazione in-
diretta in quanto si scoraggiava la par-
tecipazione delle donne al concorso
mostrando un mestiere declinato solo
al femminile.
A Como con il bando voluto dalle
Consigliere di parità è stato un passo
avanti.
L'avviso è scaduto il 6 aprile, e restia-
mo quindi in attesa di conoscere i ri-
sultati.
Maristella Lippolis
L’amministratore di sostegno
"Generazione sandwich" la chiamano così la generazione
delle donne 50enni stretta tra il carico di cura derivante dal-
l'accudimento di figli che si rendono autonomi sempre più
avanti negli anni e dall'impegno verso la famiglia di origine,
dove una madre o un padre, quando non entrambi, richie-
dono cure e assidua presenza a causa di patologie invali-
danti, come l'Alzheimer o la demenza senile, assai frequenti oggi che la vita si è straordinaria-
mente allungata.
Accanto a questi problemi spesso ci si trova nella penosa situazione di dover dare una risposta
giuridicamente valida alla incapacità di provvedere ai propri interessi che accompagna malattie
come quelle citate. Si vorrebbe intervenire nel modo più rispettoso possibile, per non negare anche
quel piccolo margine di autonomia di cui ancora dispone la persona colpita da una malattia che
determina una menomazione psichica.
Allora che fare? L'amministratore di sostegno è un istituto introdotto di recente nel nostro ordina-
mento (L. 6/04) al fine di tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con l'intento
di introdurre disposizioni meno rigide di quelle dell'interdizione e dell'inabilitazione.
L'istituto soccorre anche chi sia temporaneamente incapace di provvedere ai propri interessi a causa di una infermità parziale o
temporanea ovvero di una menomazione fisica o psichica non tanto grave da richiedere il ricorso all'interdizione.
Il beneficiario dell'amministrazione di sostegno a differenza dell'interdetto, conserva la capacità di agire per tutti gli atti che non
richiedano la rappresentanza dell'amministratore di sostegno, i cui poteri devono essere strettamente attagliati al caso concreto.
L'istituto in una prima fase, ha presentato difficoltà applicative infatti taluni tribunali hanno rilevato una presunta coincidenza
tra i presupposti dell'amministratore di sostegno e quelli dell'interdizione. E' stata coinvolta anche la Corte Costituzionale che ha
riconosciuto la piena legittimità costituzionale della nuova figura, precisando che spetta al giudice l'individuazione dell'istituto
che garantisce la tutela più adeguata alla condizione dell'incapace. L'amministratore di sostegno viene scelto, per quanto possi-
bile, nello stesso ambito familiare; può essere nominato tale il coniuge, purché non legalmente separato, la persona legalmente
convivente, il padre, la madre, il figlio, il fratello e la sorella e comunque un parente entro il 4° grado.
I suoi poteri vengono annotati a margine dei registri di stato civile, al fine di consentire ai terzi la legittimità del suo operato.
La persona interessata alla nomina può presentare richiesta al giudice tutelare del luogo dove il beneficiario dell'amministrazio-
ne di sostegno risiede o è domiciliato; il giudice tutelare entro 60 gg provvederà alla nomina.
Inoltre i responsabili dei servizi sanitari e sociali, se a conoscenza di fatti tali da rendere necessario il procedimento di ammini-
strazione di sostegno, devono fornirne notizia al Pubblico Ministero.
Avv. Natalia Maramotti
noidonne maggio 2007 25
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