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Numero 3 del 2007

Mimosa e non solo


Foto: Mimosa e non solo
PAGINA 25

Testi pagina 25

“spiegare il mio lavoro è semplice:
arroto in maniera tradizionale forbici,
coltelli e articoli da taglio”
ventato e forse con un po' di incoscien-
za, ma con estrema fiducia di farcela e
senza dubbio con tanta determinazione.
Quali sono state le reazioni dei suoi
familiari e dei clienti?
I miei familiari li potrei definire degli
antesignani delle pari opportunità per-
ché hanno preso la mia decisione con
tanto entusiasmo. L'idea di continuare il
mestiere di famiglia è stato naturalmen-
te motivo d'orgoglio.
Per quanto riguarda le altre persone,
devo convenire che non ci sono stati
grossi problemi sul fatto che ero donna,
se non le classiche perplessità, ma da
subito hanno preteso la professionalità
e quindi la qualità del lavoro.
Quali difficoltà ha invece trovato lei
nel lavoro?
In primo luogo imparare bene il me-
stiere e contemporaneamente gestire
correttamente l'impresa assieme a mio
fratello. Questa è stata la parte più dif-
ficile, perché tutti i giorni si è sottoposti
alla valutazione del cliente. Sbagliare
non è difficile; recuperare è molto impe-
gnativo. A queste difficoltà, si sono ag-
giunte quelle più grandi in particolare
l'armonizzazione con la mia vita. Che
lavorare richieda impegno e fatica è un
dato normale e comune a tutte, ma fare
l'artigiana implica qualcosa di più. La
mia esperienza personale deve essere
contestualizzata temporalmente agli
anni in cui non c'era alcuna tutela del-
la maternità, quando invece per tutte le
lavoratrici dipendenti era un giusto di-
ritto acquisito, non c'erano posti agli
asili nido, la cura degli anziani non era
certo una priorità e tante altre cose.
Tutto ciò mi ha stimolato ad impe-
gnarmi a tutto raggio, non solo per la
mia impresa, ma anche per le imprendi-
trici in generale e quindi, attraverso le
Associazioni di categoria, ho cercato di
contribuire alla valorizzazione e alla
specificità dell'imprenditoria femminile
per creare un livello di sintesi più alto
per tutti.
La sua esperienza mi sembra uno sti-
molo importante soprattutto per le
n o s t r e
g i o v a n i
l e t t r i c i ,
sia dal
punto di
vista personale che sociale. A questo
proposito tra pochi giorni è l' 8 mar-
zo, festa delle donne. Riscontriamo
diverse scuole di pensiero sulla ne-
cessità di "festeggiare" questa data,
cosa ne pensa?
Per me è una festa molto cara e sem-
pre più attuale. Penso alle donne bru-
ciate vive perché chiuse a chiave nel po-
sto di lavoro (fatto all'origine della no-
stra festa) e alle donne immigrate vitti-
me di tante schiavitù, all'escalation del-
le violenze sulle donne, ai modelli di
realizzazione proposti. Non è forse ora
di sconfiggere queste aberrazioni invece
di sconfiggere l'8 marzo?
Ritengo che insieme si possano otte-
nere ancora molti risultati e si possa
cambiare la nostra cultura ultimamente
un po' annebbiata.
Allora potremo veramente festeggia-
re…..alla grande!
noidonne marzo 2007 25
Gentilissima dottoressa, ho 34 an-
ni e da 15 lavoro come impiegata in
un'azienda milanese. Ho esperienza
in vari settori poiché all'interno del-
l'azienda, piccola e in crescita, ho
cambiato spesso mansione e ormai
da 5 anni sono in amministrazione.
Il lavoro in sé non mi ha mai dato
grandi soddisfazioni ma ho sempre compensato questa lacuna
dicendomi che, comunque sia, sono comoda perché sono vicino
a casa, gli orari sono ottimi e ho molto tempo per me stessa. Il
mio dilemma è: che fare?
Vorrei cambiare lavoro ricollocandomi in un'altra azienda,
perchè mi rendo conto di essere arrivata ad un certo "stallo", ma
allo stesso tempo mi trovo bene con i colleghi e i capi e non ho
il coraggio di fare questo passo… Potrebbe darmi un consiglio?
Monica Benedetti (Segrate)
Gentilissima Monica,
dal curriculum che mi hai trasmesso posso rilevare che tu hai
una bella esperienza, soprattutto perché, essendo entrata molto
giovane in azienda, hai avuto modo di "imparare il mestiere" in
quasi tutti i settori della società.
Sei giovane e con le capacità che hai sviluppato non dovresti
avere difficoltà a trovare un nuovo lavoro. Ti suggerirei di im-
plementare le tue competenze, magari frequentando un corso di
"Paghe e Contributi" da affiancare al tuo attuale incarico di im-
piegata amministrativa, in modo da avere sbocco negli studi di
commercialisti. Hai fatto parte dell'ufficio tecnico, perché non
approfondire le tue conoscenze di informatica? In un'azienda c'è
sempre bisogno di personale qualificato che sappia utilizzare be-
ne i computer. Hai ottime conoscenze di lingua inglese, francese
e spagnola, potresti frequentare un corso di aggiornamento ed
eventualmente imparare una quarta lingua… ti potrebbe aiuta-
re ad entrare in contatto con le aziende che lavorano con l'este-
ro, ad esempio le società di autotrasporti.
Capisco che dopo 15 anni tu abbia ha la sensazione di entra-
re a casa tua anche quando sei in azienda, ma attenta a non
adagiarti troppo! Se ti sei posta il problema di cambiare lavoro
vuol dire che in fondo, nonostante la comodità e l'ottimo rap-
porto con i colleghi, qualcosa dentro di te preme per crescere pro-
fessionalmente. Tutti desideriamo un lavoro comodo e con buo-
ni rapporti, ma non dimentichiamoci che anche un minimo
stress, che un cambiamento sempre richiede, può essere stimo-
lante e arricchente, aprendo nuove opportunità. Segui il tuo cuo-
re comunque… e buona fortuna!
Cristina Melchiorri
Segui il tuo cuore
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