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Numero 2 del 2007

Famiglia allargata e in evoluzione


Foto: Famiglia allargata e in evoluzione
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Testi pagina 25

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tuzioni e mette a disposizione degli altri
operatori esistenti sul territorio di riferi-
mento i risultati delle proprie conoscen-
ze ed esperienze, a partire dalla sinergia
con i Centri per l'Impiego".
Maristella Lippolis
Torino
Il corpo delle donne,
la salute e la medicina
La Consigliera di Parità della Provincia
di Torino Laura Cima ha introdotto e
moderato l'iniziativa di presentazione
del libro di Luciana Percovich "La co-
scienza nel corpo. Donne, salute e me-
dicina negli anni Settanta" (Franco An-
geli/Fondazione Badaracco) tenutasi
nella Sala Rossa
dell'Ospedale S. Anna di Torino il mese
scorso. Raccolta di memorie, materiali e
interviste alle donne che hanno vissuto
il movimento per la salute delle donne
negli anni Settanta, il libro intende "con-
segnare questo patrimonio a chi oggi ne
avesse bisogno - ha spiegato l'autrice -
sollecitando un risveglio dell'attenzione
delle donne sull'uso e la padronanza del
loro corpo. Attenzione che oggi sembra,
per molti aspetti, diretta nel verso oppo-
sto alle rivendicazioni a cui abbiamo
lavorato negli anni '70". Dagli interven-
ti delle relatrici sono state numerose le
sottolineature rispetto all'importanza
dei documenti irreperibili resi disponibi-
li (prof.ssa Balsamo del Cirsde), alla
trasmissione delle esperienze tra genera-
zioni e realtà geografiche differenti,
con un occhio d'attenzione alle donne
del resto del mondo (prof.ssa Laura Cor-
radi). Specifici riferimenti all'importan-
za di recuperare la funzione dei consul-
tori e alla necessità, oggi, di "rivitaliz-
zare l'attenzione ai diritti e alle oppor-
tunità per i quali tali servizi sono un
punto di riferimento" sono arrivate dal-
la dirigente dell'ospedale Sant'Anna
Marinella D'Innocenzo e dalla stessa
Laura Cima, la quale ha osservato che
la storia dell'apertura dei consultori in
città sia "finora ancora da scrivere".
Info tel. 011/8612771
consigliera_parita@provincia.torino.it
www.consiglieraparitatorino.it
Separazione: chi mantiene i figli?
Ci siamo occupate, qualche numero addietro, della discipli-
na introdotta dalla legge 54 del 2006 in merito all'affida-
mento dei figli/e in caso di separazione dei coniugi.
Avevamo ricordato che la differenza più saliente rispetto
alla precedente normativa in materia riguarda l'introduzio-
ne del principio secondo cui l'affidamento condiviso, da
parte di entrambi i coniugi, dei figli/e diviene la regola; è solo l'accertamento della contrarietà
all'interesse del /della minore che può portare all'affidamento esclusivo. Ma cosa dicono le dispo-
sizioni normative, introdotte ormai da quasi un anno, sul mantenimento dei figli/e? Si prevede che,
salvo accordi diversi liberamente sottoscritti dalle parti, ciascuno dei genitori provveda al man-
tenimento in misura proporzionale al proprio reddito. Ove necessario il giudice stabilisce invece
la corresponsione di un assegno periodico al fine di realizzare il principio di proporzionalità, da
determinare considerando: le attuali esigenze del figlio/a; il tenore di vita goduto dal figlio/a in
costanza di convivenza con entrambi i genitori; i tempi di permanenza presso ciascun genitore; le
risorse economiche di entrambi i genitori; la valenza economica dei compiti domestici e di cura
assunti da ciascun genitore. L'assegno è automaticamente adeguato agli indici ISTAT in difetto di altro parametro indicato dalle
parti o dal giudice. Il fatto che la normativa individui ora criteri guida per la determinazione dell'assegno pare una delle inno-
vazioni maggiormente apprezzabili, in particolare nel momento in cui si avvalora economicamente l'attività di cura svolta da cia-
scun genitore. Ciò significa collocare il c.d. lavoro di cura, da sempre confinato nell'ambito di ciò che esula dall'economia, con
piena legittimazione tra le attività umane suscettibili di una valutazione economica, sia mediata, in quanto la cura crea capaci-
tà umane, sia immediata. Visto che la cura nel nostro paese è ancora una "roba da donne" significa anche evitare una mistifica-
zione , immaginando un inesistente equilibrio tra l'apporto materno e paterno in questo particolare ambito della relazione geni-
toriale. Apprezzabile è anche la previsione secondo la quale, qualora le informazioni di carattere economico fornite dai genitori
non risultino sufficientemente documentate, il giudice dispone un accertamento della polizia tributaria sui redditi e sui beni ogget-
to della contestazione, anche se intestati a soggetti diversi. La disposizione normativa ha una importante ricaduta "di genere" di
tipo differenziato; sono i dati statistici che ci rimandano una condizione di discriminazione salariale delle donne, d'altro canto è
nell'esperienza di avvocate /i che assistono le donne la difficoltà di accertare le reali capacità di reddito degli ex mariti. Pur tra
le molte ombre della normativa di cui stiamo parlando è dunque confortante rilevare come si sia preso atto della condizione reale
delle donne, nel nostro paese, rispetto al lavoro ed alla capacità di reddito conseguente: è bene ricordare infatti che le donne svol-
gono, anche quando dispongono di un titolo di studio più elevato di quello degli uomini, professioni o lavori meno prestigiosi o
meno redditizi ed hanno meno garanzie di continuità dei contratti.
Avv. Natalia Maramotti
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