Numero 9 del 2008
Stampa: libertà vigilata
Testi pagina 25
noidonne settembre 2008
do alcune cose qualcuno possa innervosirsi: a Milano se la
prenderebbe l'alta finanza e qui i camorristi. Ho sempre
saputo che questa è una cosa pericolosa: lo so da tempo,
non da pochi mesi. Ma nel momento in cui mi dovessi
accorgere che il giornalismo fosse diventato troppo rischio-
so per la mia vita, cambierei mestiere ma non certo il modo
di farlo.
Che cosa significa per lei libertà di informazione?
Devo essere sincera: non mi sono mai scontrata con la
censura. Sono stata fortunata. Quando ho portato delle
notizie mi sono sempre state pubblicate. Tutte. Quello che
temo molto, come limite alla libertà di informazione, è l'u-
niformità che deriva dall'utilizzo esagerato di notizie di
agenzie e di comunicati stampa. E' un tipo di informazione
che, se possiamo giustificare con la comodità o la mancan-
za di personale, alla fine si riduce in un restringimento degli
spazi di libertà. Si finisce per veicolare notizie che non sono
state controllate. Questo lo considero un problema serio e
molto grave. Le agenzie sono una delle fonti ma non pos-
sono diventare la fonte esclusiva. Mi capita di verificare la
veridicità della mia preoccupazione quando leggo testate
nazionali o di altre regioni, che si occupano delle stesse cose
di cui mi sto occupando io, ma utilizzano fonti non dirette
e che quindi, spesso, riportano fatti che non corrispondono
alla realtà o nomi sbagliati che continuano ad essere rilan-
ciati sempre con lo stesso errore. Un altro concetto che si
sta affermando, secondo me molto sbagliato, è quello che
considera informazione tutto quello che si trova nella rete.
Bisogna distinguere: in Internet possiamo trovare una serie
di dati che non sono notizie, ma fonti. Da verificare. C'è
molta confusione, che ad alcuni fa comodo perchè così è
più facile dire che i giornalisti sono una 'schifezza'.
Quale dovrebbe essere il ruolo del giornalista?
Vado, vedo, scrivo, racconto. Forse la mia è una concezio-
ne arcaica della professione però il nostro mestiere ha le sue
fondamenta sempre nelle stesse domande: chi, come, dove,
quando e perchè. E solo quando rispondi al 'perchè' compi
pienamente con la professione.
Quale dovrebbe essere il ruolo del lettore, del cittadino?
I giornali non devono avere una funzione didattica.
Informano. Se le persone vogliono essere informate leggo-
no altrimenti peggio per loro. Bisogna che ognuno scelga di
farsi, attraverso l'approfondimento, una sua idea personale
sulle cose. Vengo da una famiglia numerosa: siamo sei fra-
telli. Mio padre portava a casa ogni giorno la mazzetta
completa dei giornali. Noi siamo cresciuti con tutti i giorna-
li in casa e poi ognuno si è fatto le sue idee.
Nadia Angelucci
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Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il pro-
prio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o
censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motiva-
to dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali
la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel
caso di violazione delle norme che la legge stessa pre-
scriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia
possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudizia-
ria, il sequestro della stampa periodica può essere ese-
guito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono
immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore,
fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo
convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro
s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale,
che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stam-
pa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e
tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.
La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire
e a reprimere le violazioni.
Classifica mondiale sulle libertà di stam-
pa 2007 di Freedom House
L'Associazione Freedom House è una organizzazione non
governativa fondata nel 1941 da Eleanor Roosevelt. E' una
riconosciuta fonte di informazione sullo stato della libertà
nel mondo e redige un annuario sulla libertà di stampa.
Secondo questo studio, nel 2007, l'Italia, inclusa tra le nazio-
ni in cui la stampa è considerata libera, si trova al 61° posto
su 195 paesi con un indice di 29/100, a soli due punti da
Tonga che con un indice di 31/100 apre la parte della classi-
fica dei paesi la cui stampa è considerata 'parzialmente libe-
ra'. Nel precedente Rapporto 2006 il nostro paese si trovava
al 79° posto con un indice di 35/100, tra i paesi 'parzialmen-
te liberi'. Il rapporto 2007 motiva il miglioramento nella clas-
sifica come risultato "dell'uscita di scena di Silvio Berlusconi
come Primo Ministro. Sebbene le televisioni private in Italia
siano ancora concentrate nelle mani di Berlusconi/Mediaste -
recita il documento -, le televisioni pubbliche, le reti RAI, non
sono più sotto il suo controllo".
Le donne fanno le notizie
Women Make the News 2008 è una azione globale che pro-
muove l'uguaglianza di genere nei media. L'iniziativa è giun-
ta all'ottavo anno e vuole incoraggiare tutte le organizzazio-
ni che producono notizie tutti i giorni a dare
responsabilità editoriali alle donne editrici e
giornaliste, far loro dirigere le notizie dell'8
marzo, giornata internazionale della donna,
quale passo per la promozione delle pari
opportunità nei media.