Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
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sull'opportunità di trovare un suppor-
to al loro problema. La collaborazione
con il progetto "Vicino a te" del "Tele-
fono Rosa" e la recente creazione di
nuove reti come quelle delle mediatri-
ci culturali e dei CPO nella Sanità van-
no in questa direzione. Sono, invece,
in fase di consolidamento le reti già
sperimentate sul territorio, come
quelle delle Referenti di Parità dei Cen-
tri per l'Impiego e delle agenzie della
formazione professionale".
Friuli Venezia Giulia
Futura, dalla
sperimentazione
alle strategie
"Riconosciuta come una buona prassi
a livello nazionale, Futura si è posta
l'obiettivo di individuare una metodo-
logia innovativa ed efficace per incre-
mentare quantità e qualità dell'occu-
pazione femminile, considerando la
conciliazione della dop-
pia presenza nella sua
complessità. Ciò ha
permesso di rilevare co-
me la domanda di con-
ciliazione sia in fase di
evoluzione, di pari pas-
so con i cambiamenti
che sono intervenuti
nel mercato del lavoro,
nella struttura della so-
cietà e delle famiglie".
Futura è un Progetto di
servizi di conciliazione
ha rappresentato per il
Friuli Venezia Giulia
"non solo uno strumen-
to per rispondere in
tempo reale ai fabbiso-
gni di conciliazione di circa quattromi-
la donne, ma è diventato per la Regio-
ne il punto di partenza di una rifles-
sione più complessiva riguardante gli
orientamenti da seguire in tema di la-
voro, welfare e politiche di genere".
Dall'esperienza è nato il volume "Oltre
Futura. Dalla sperimen-
tazione alla definizione
di strategie per superare
la condizione di doppia
presenza femminile" (ed
Franco Angeli) a cura
della Consigliera di Pari-
tà della Regione Friuli
Venezia Giulia, Maria
Grazia Vendrame, - che
ha promosso il lavoro di
ricerca - che ripercorre
l'esperienza "guardando
oltre,ipotizzando le
strategie possibili per
andare verso un'effettiva
applicazione del main-
streaming di genere nel-
le politiche del lavoro e
di welfare".
La presentazione del volume è stata
occasione anche per illustrare gli
obiettivi del nuovo sito www.parige-
nere.it, "nato per comunicare con le
donne, e non solo, a partire dalle que-
stioni del lavoro".
Lavoro e migranti / 1
Tempi duri per i migranti, donne o uomini che siano. Il
governo della paura, utile strumento per distogliere gli ita-
liani, sempre più insicuri, da altri seri problemi che afflig-
gono il Paese e deprimono la sua speranza di futuro, ha
introdotto l'equazione "clandestino = reo".
La incoercibile motivazione che muove i flussi migratori è in
realtà l'umanisssima aspirazione a cercare un futuro migliore per se stessi, o se stesse (posto
che oggi molti progetti migratori sono al femminile), attraverso la ricerca di un lavoro.
Ma quali sono i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori stranieri che giungono sul nostro terri-
torio e vi soggiornano con un titolo che ne legittima la presenza?
Innanzi tutto è bene ricordare che tutti i lavoratori/le lavoratrici, stranieri/e o no, hanno gli
stessi diritti rispetto al trattamento economico e normativo.
Bisogna tuttavia distinguere cittadini comunitari ed extracomunitari; in attuazione dei princi-
pi già previsti dal Trattato istitutivo della Comunità Europea del 25 marzo 1957 e di succes-
sive disposizioni, la legge italiana riconosce al cittadino/a comunitario/a il diritto di entrare e permanere nel territorio italia-
no anche per motivi di lavoro. A tale scopo il soggetto interessato deve essere in possesso della carta di soggiorno, che può
ottenere senza particolari condizioni, è solo richiesto che segnali entro tre giorni dal proprio ingresso la presenza sul territo-
rio italiano all'autorità di pubblica sicurezza. La stessa normativa si applica a paesi che hanno stipulato accordi particolari
con la Comunità Europea quali l'Islanda, il Liechtestein, la Norvegia e la Confederazione Svizzera. Diversa normativa inve-
ce riguarda i cittadini extracomunitari per quanto concerne il loro ingresso e soggiorno. L'ingresso in Italia per lavoro subor-
dinato, anche stagionale, avviene attraverso il meccanismo dei flussi: ogni anno uno o più Decreti del Presidente del Consiglio
dei Ministri stabiliscono quote massime di stranieri da ammettere nel territorio nazionale. Il datore di lavoro italiano o stra-
niero che soggiorni regolarmente in Italia, che vuole instaurare un rapporto di lavoro con uno straniero, deve fare domanda
su appositi moduli allo Sportello unico per l'immigrazione della Provincia in cui risiede, o in cui ha sede legale l'impresa. La
domanda potrà essere numerica o nominativa. Il primo caso si verifica quando il datore di lavoro non ha conoscenza diret-
ta del/della lavoratore/lavoratrice straniero/a. La domanda deve precisare le generalità del datore di lavoro, la ragione socia-
le dell'impresa, la sua sede e l'indicazione del luogo di lavoro. Se la richiesta è nominativa vanno indicate le generalità del
lavoratore che si intende assumere, se è numerica semplicemente il numero che necessita.
Va poi indicato il trattamento economico e l'impegno al pagamento delle spese di viaggio per fare ritorno al paese di prove-
nienza.
(continua)
Avv. Natalia Maramotti