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Numero 3 del 2009

Una festa nella crisi: lotta marzo


Foto: Una festa nella crisi: lotta marzo
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Testi pagina 25

noidonne marzo 2009 25
nile, in termini economici ma anche so-
ciali e culturali, oppure come opportu-
nità per la costruzione di un nuovo mo-
dello economico e sociale, a partire pro-
prio dalle donne, dalla loro inclusione e
da un maggior protagonismo.
Per questo motivo praticare politiche
di genere, impegnarsi ad esempio per
costruire strumenti di conciliazione tra
vita e lavoro non è, anche in questi tem-
pi difficili, un lusso superfluo (come
molti tentano di farci credere). Anzi,
adesso ancora di più è una necessità.
Nel Lazio il Libro verde sull'occupa-
zione femminile della Regione analizza
in maniera puntuale la situazione. Non-
ostante l'elevato livello di istruzione che
pone il Lazio nettamen-
te sopra la media nazio-
nale, tra il tasso di oc-
cupazione maschile e
quello femminile vi è un
gap di oltre 20 punti
percentuali (tasso di oc-
cupazione maschile
58,5 - femminile 36,5) e
questo differenziale se è
abbastanza limitato nelle fasce giovani-
li, quindi nel primo inserimento lavora-
tivo (6,6) arriva addirittura a 30 punti
percentuali nella fascia di età 35 - 54
anni, quindi nel periodo della vita in
cui molte donne si trovano ad affronta-
re una maternità oppure devono farsi
carico di genitori anziani o altre situa-
zioni di disagio.
Spesso non trovano nel welfare loca-
le il supporto necessario e sono costret-
te ad uscire dal mercato del lavoro. So-
prattutto se hanno un lavoro precario
ed il Lazio è, dopo la Lombardia, la re-
gione con il maggior numero di contrat-
ti atipici: moltissimi di questi sono don-
ne e giovani donne. Così come elevata è
la presenza di lavoro "nero": escluse dal
mercato regolare, molte donne trovano
un lavoretto per "arrotondare" le entrate
familiari.
Servono quindi politiche mirate per
potenziare in un'ottica di genere i Servi-
zi per l'impiego, ma anche - e soprattut-
to - le politiche di conciliazione ed il si-
stema del welfare locale, le cui ineffi-
cienze finiscono con lo scaricarsi perlo-
più sulle donne. Proprio in questi giorni
è in discussione tra la Regione e le Parti
sociali un "Piano per l'occupazione fem-
minile" per cercare di costruire soluzioni
rispetto alle criticità evidenziate dal Li-
bro Verde. Questi temi - e molti altri - so-
no stati al centro della discussione delle
donne della Cgil di Roma e del Lazio
nell'Assemblea delle delegate del 16
gennaio e caratterizzeranno anche le
numerose iniziative previste per il mese
di marzo. Perchè noi donne non voglia-
mo arrenderci alla crisi. E la priorità,
questa volta, siamo noi.
* Responsabile Coordinamento Donne
Cgil Roma e Lazio
Gentile dottoressa,
mi chiamo Lorenza ho 42 anni e vi-
vo a Milano. Sono Laureata in scienze
della comunicazione e mi sono occu-
pata per molti anni di musica e con-
certi, creando ed organizzando molti
eventi di importanza nazionale. Ave-
vo una vita molto attiva, presa da
tantissimi appuntamenti e per le te-
state musicali scrivevo recensioni di
spettacoli e critiche all'uscita di un nuovi cd.
Una vita creativa, ma che ad un certo momento mi ha dato la
sensazione che non mi avrebbe permesso di fare una delle cose che
desideravo di più: diventare madre. Mi sono fermata, ho trovato
un compagno che poi è diventato mio marito e con il quale abbia-
mo avuto due splendidi bambini. Nel giro di tre anni ho completa-
mente cambiato la mia vita e della 'Lorenza sempre On Line', sem-
pre in pista, non ne rimaneva nessuna traccia…così almeno cre-
devo. Dopo aver cresciuto i miei figli, ora hanno 5 e 7 anni, ho co-
minciato ad avvertire una sorta di richiamo per la vita che facevo
prima, ma solo pensarlo ora, mi sembra impossibile, perché segui-
re concerti e musicisti significherebbe passare molte notti fuori di
casa e non sarebbero felici né i miei figli ancor meno mio marito,
che non condivide assolutamente questa mia decisione tanto da
mettere in discussione anche la nostra unione.
Sto cercando di tornare nel mondo del lavoro dopo uno stop di
circa 7 anni, come posso conciliare il mio desiderio di realizzarmi
professionalmente con l'essere madre di due splendide creature?
Lorenza Betulli (Milano)
Cara Lorenza,
trovo assolutamente corretto che tu non rinunci alla tua carrie-
ra professionale, che hai costruito con tanta dedizione, una donna
soddisfatta di se stessa è una mamma consapevole e senza rim-
pianti che restituisce ai propri figli serenità. Quella serenità che si
raggiunge quando si è motivati nel vivere il quotidiano, quando si
riescono a conciliare le proprie aspirazioni con i doveri familiari.
Costringersi a fare qualcosa che non si desidera genera insoddisfa-
zione e frustrazione. Certo è che dopo 7 anni rientrare attivamen-
te ai ritmi cui eri abituata non sarà facile, ma nulla ti impedisce di
rimetterti ...ON LINE... gradualmente.
Dici che scrivevi articoli e recensioni. Bene, questa attività la
puoi fare anche da casa o comunque in finestre di tempo che puoi
gestire in sinergia con gli impegni familiari.
Così come, nell'organizzazione di eventi, puoi ricoprire uno dei
ruoli utili alla creazione dell'evento che ti permette di rientrare nel
meccanismo, senza farti assorbire completamente.
E alla fine, non è escluso che da questa esperienza tu possa trar-
re un beneficio per altre donne nella tua stessa situazione, magari
scrivendo un libro.
Cristina Melchiorri
Mamma... ON LINE
“la crisi come rischio di arretramento della
condizione femminile oppure come opportunità
per la costruzione di un nuovo modello
economico e sociale”
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