Numero 12 del 2011

Testi pagina 25

PUBBLICITÀ

PREMIO IMMAGINI AMICHE,

SECONDA EDIZIONE

ia libera alla seconda edizione del

Premio Immagini Amiche, l'ini-

ziativa promossa dall'UDI e dal

Parlamento Europeo, volta a
contrastare la tendenza di televisione e
pubblicità ad abusare dell'immagine del-
le donne, e a valorizzare una comunica-
zione che, di là dagli stereotipi, veicoli mes-
saggi creativi positivi. Partecipare è sem-
plicissimo: basta andare sul sito del premio
entro il 31 gennaio (www.premioimmag-
iniamiche.it) e segnalare, compilando l'ap-
posito modulo, l'immagine che si vorreb-
be veder premiata. L'iscri- 145.19 (9E
zione, libera e gratuita, è di-
visa in cinque sezioni: pub- i '
blicità televisiva, pubblicità
stampata, affissioni, pro-
grammi televisivi e da que-
st'anno anche siti web. “Con
questo premio - ha affer-
mato la presidente Daniela
Brancati nel corso della pre-
sentazione della nuova edi-
zione, che si è svolta lo scor-

premio





immagini amiche



so 18 novembre a Roma presso il Par-
‘ lamento europeo - vogliamo dimo-
. strare che non è vero che in pubblici-
, , tà o nelle trasmissioni televisive pa-
' gano sempre e solo gli stereotipi: im-
magini rispettose della dignità della
donna possono essere altrettanto bel-
le e soprattutto altrettanto efficaci".
Infatti, se da un lato la pubblicità, da
quando è nata, per Io più tende a dare
quasi sempre un'immagine della don-
na che oscilla tra “oggetto del desi-
derio" (più o meno vestito) e “casa-
linga/madre-perfetta" (più o meno
idiota), dall’altro i mezzi di comunicazione e
il marketing possono essere preziosi alleati
per valorizzare la figura femminile e dare una
visione corretta del ruolo delle donne nella
società. Da qui la scelta dell’UDl e di Clara Al-
bani, Direttora dell' Ufficio d'Informazione per
Italia del Parlamento europeo, di dar segui-
to, visto il successo dello scorso anno, a una
seconda edizione del Premio nella speranza
di stimolare aziende e pubblicitari a una crea-
tività socialmente responsabile.

non restituire il piumino

di Simona Napolitani

1:! a La singolare condanna del marito per appropriazione indebita trova riscontro nell’ina-dempimento del co-
SEN'HAMO L'AVVOCATA niuge separato, il quale ha trattenuto indebitamente alcuni beni di proprietà della moglie. L’uomo è sta-
to condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di euro 300,00 di multa per il reato di appropria-
zione indebita, aggravata dal possesso di cose a titolo di relazioni domestiche e di coabitazione, per es-
sersi rifiutato di restituire alla moglie separata il corredo, costituito da due piumoni, 3 coperte estive e due invernali, 4 tovaglie, 2 paia di
lenzuola e vari set di asciugamani. Accade con una certa frequenza che il conflitto coniugale dia luogo ad azioni di ripicca e di negazione
degli altrui diritti, al punto da fare assumere condotte assai riprovevoli sul piano etico oltre che culturale.
II caso in esame funge da spunto per riflessioni di maggior respiro che racchiudono condotte anche più gravi, come ad esempio l’appro-
priazione di denaro frutto dei redditi comuni, sottratto alle soglie della separazione, per farlo confluire in conti non rintracciabili ed inte-
stati al solo coniuge che ha svuotato il conto corrente. Si assiste alla sottrazione di beni che costituiscono i risparmi di una vita di lavoro.
Va accolta con soddisfazione la suindicata sentenza, in un’ottica di superamento dalla singola fattispecie, per abbracciare comportamen-
ti più rilevanti sul piano umano ed economico. Le decisioni dei Giudici hanno valenza anche sul piano sociale e culturale, hanno un effet-
to pedagogico: la consapevolezza della probabile punibilità di una certa condotta, funge da deterrente nei confronti di chi ha intenzione di
porre in essere un comportamento illecito. Dobbiamo lottare nelle aule deiTribunaIi, anch’esse deputate a fare cultura, nella speranza che
la vita delle donne possa svolgersi in un mondo migliore.

Scrivi a: simonanapolitani@liber0.it

noidonne | dicembre | 2011



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