Numero 7 del 2012
Sportive per passione
Testi pagina 25
accadendo che raccolgono soldi
da Bergamo, Brescia, Vicenza e
Torino, vengono in due in tre con
la busta con i soldi in contanti e
noi li versiamo su quel conto. Pur-
troppo neI nostro paese ne abbiamo visto tanti di orrori so-
ciali che la gente non ne vuole più sapere.
Quali sono le priorità nella ricostruzione?
La prima idea sono le scuole, che a settembre riapriremo,
dal nidi alle materne elementari e medie. Gli edifici sono
lesionati e la regione farà un bando per dei moduli pre-
fabbricati antisismici per il tempo che serve.
Novi è diventato il simbolo di questo terremoto
con la sua torre distrutta
Quello che dico ai miei concittadini è che ci vuole la consa-
pevolezza che dobbiamo abbassare innanzitutto il livello del-
TERREMÙTI IN EMILIA I 3
LE VOCI, | VISSUTI ‘
E LA PROPUSITIVITA DELLE DONNE
n questo dramma che coinvolge cosi profondamente la nostra
terra e le nostre vite, la voce “femminile" non solo ha un vis-
suto proprio, ma anche una forza di reazione nella quotidia-
nità che merita una riflessione. Osservando i vari “vissuti", miei
personali, al lavoro tra i tanti uffici pubblici da improvvisare nelle ten-
de, quelli di tante altre donne che si raccontano ecc.. non posso che
notare la loro fragilità apparente con cui affrontano questi eventi
drammatici: donne che hanno perso la casa, che non possono dare
sicurezza ai propri figli, che non possono essere utili al lavoro resosi
insicuro e pericoloso di questi giorni. In questa loro tipica “emoti-
vità femminile" ancora di più osservo il loro spirito propositivo, re-
sponsabilmente costruttivo, proprio della cultura emiliana che nel-
le gesta delle donne si manifesta con quella dirompenza delle azio-
ni concrete, ma non altisonanti, e per questo vere. Tra le Donne del-
l'UDI di Modena si discute sul da farsi. Pochi minuti per aggiornar-
ci vicendevolmente delle reciproche condizioni inerenti al terremoto
(la casa, i propri cari, il lavoro) e subito l’attenzione si concentra su
“cosa fare di efficace†e “cosa non fare†per non essere dispersivi,
di ostacolo, ed evitare atti propagandistici. Si condivide di evitare l'af-
fiancamento a supporti esistenti e già organizzati: i consultori, l’ac-
coglienza e smistamento di aiuti, la raccolta di materiale ecc.. In modo
molto operativo si ipotizzano degli interventi sul posto, sulla base
delle testimonianze dirette da loro raccolte che raccontano le con-
dizioni clelle donne nelle tende, dei loro disagi e come affrontano il
giorno e la notte, tra l'attaccamento tenace alle proprie cose e lo smar-
le nostre aspettative e assumerne la responsabilità , il che
vuol dire prendere nelle nostre mani e gestire quello che dob-
biamo fare così da ipotizzare dei progetti che siano alla no-
stra portata. La prima consapevolezza è che nulla sarà come
prima. L'altra cosa è che abbiamo tutti fretta, ma bisogna
che facciamo le cose per bene perché dobbiamo avere l'ob-
biettivo, rispetto a quello che abbiamo perduto, di avere la
forza di costruire qualcosa di più bello. Non possiamo vive-
re di rimpianti e con la testa all'indietro perché rischierem-
mo di inciampare, non è semplice ma è quello che dobbia-
mo fare anche permettendo di ripartire alle imprese, che so-
prattutto nella bassa modenese sono un disastro.
A L'Aquila sono arrivati direttamente parte dei soldi del-
la collettività I
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N u tlwm- ‘ È
l ' l C'E [CIIWIDDNE A,
(1mm - Modem — Rivin‘no in colllbornione con le associazioni:
casa della Pace
Ciclnslile
Ciclofficina
Donne in Nero
“AB-Amici della biciclelu dl Modena
e
Assessorato Pari OpportunitÃ
Comune di caveau
rimento per la mancanza di punti di riferimento. Tra queste vi sono
anche tante straniere, con più carenza di mezzi di spostamento, di
reti di supporto e di accessibilità alle soluzioni dei problemi in cui
versano. Si strutturano così nel dettaglio interventi a loro favore come
"Biciclette per le Donne di Cavezzoâ€, un percorso di insegnamento
all’utilizzo della bicicletta alle donne migranti, con l'obiettivo di far
loro acquisire la libertà di muoversi autonomamente in un piccolo
centro, di metterle in grado di rispondere alle proprie esigenze, in
armonia con l’ambiente e un sano stile di vita. Inoltre, utilizzando i
materialiderivanti da precedenti corsi di italiano, si struttura un'ini-
ziativa per favorire l'apprendimento della Lingua Italiana. Gli inter-
venti, promossi dall'UDl di Modena in accordo con l’Assessorato pari
opportunità di Cavezzo, sono esito di una collaborazione attiva tra
le associazioni Casa della Pace, Ciclostile, Donne in nero, Donne nel
mondo, Ciclofficina e FIAB. Progetti semplici ma di sicura efficacia,
e orientati ai disagi più Iimitanti di donne che vivono un forte dram-
ma, quello di essere in un in campo di terremotati. Interventi che non
si affiancano ad altri interventi impostati, ma di indiscutibile necessitÃ
e come tale non hanno bisogno di slogan altisonanti. I confronti al-
I’UDI proseguono su vari temi. Come costante emerge una seria de-
terminazione nell’andare avanti senza fermare le attività in pro-
gramma, come se coltivare questa determinazione fosse “II modo"
per riappropriarci di un senso di normalità . Per scongiurare che il
terremoto possa essere un alibi per sospendere le campagne del-
l'UDl che trovano anche in questi momenti la ragione del loro essere.
Queste sono alcune “voci" di donne. Manifestazioni di sensibilità e
debolezza affiancate a forza e propositività di agire nei momenti più
drammatici, con azioni concrete e tangibili per tutti, vero messag-
gio di speranza nel presente e nel futuro.
Milena Casa/mi, UD/ Modena
noidonne | luglio—agosto | 2012 23
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